fbpx
Placeholder Photo

ESCLUSIVA/La Grecia va al Referendum:
il testo integrale della lettera di Tsipras

/
10 minuti di lettura

di Aurelio Lentini

Ieri sera, dopo un pomeriggio al cardiopalma, ecco che arriva l’annuncio: Alexis Tsipras torna ad Atene per discutere al consiglio dei ministri la proposta di un Referendum nazionale sull’ultimatum consegnato dalle istituzioni europee in sede di trattativa.

Per molti la notte è trascorsa insonne, attaccati alla radio o ai giornali. Milioni di greci, e non solo, si sono svegliati con qualcosa di strano nell’aria. Un grande peso, e allo stesso tempo una sfida cruciale.

“Ochi” (ΟΧI in greco), “No”, è stata la risposta che il governo greco ha scelto di dare all’ultimatum delle istituzioni. Lo stesso no che nel lontano 1940 fu dato all’ultimatum di Mussolini e del Fascismo. Un grande senso di commozione corre per le pance di milioni di greci, un groppo languido sale alla gola, in un grande moto allo stesso tempo di orgoglio e di preoccupazione.

Il quorum per referendum di questo tipo è in Grecia al 40%, e tutti i partiti di opposizione sono assolutamente contrari, il Pasok ha chiesto le dimissioni di Alexis Tsipras. Ma di fronte a tanta gravità gli spiriti si nobilitano, e da più parti arrivano messaggi di solidarietà all’esecutivo.

Dovunque il richiamo è a quell’articolo 114 della costituzione greca, icona di tutte le lotte sociali, che recita che l’applicazione della Costituzione greca è un compito imprescindibile del popolo greco. In questo momento ci stringiamo ai nostri compagni greci, scudo a scudo come ci hanno insegnato, per sostenerci l’un l’altro e preparare la resistenza: l’unica scelta di dignità umana che possiamo compiere.

Di seguito la traduzione integrale della lettera di Alexis Tsipras a tutti i greci e le greche.
(tradotta da Aurelio Lentini e Amalia Kolonia)

«Greche e greci,
da sei mesi il governo greco conduce una battaglia in condizioni di asfissia economica mai vista, con l’obiettivo di applicare il vostro mandato del 25 gennaio a trattare con i partner europei, per porre fine all’austerity e far tornare il nostro paese al benessere e alla giustizia sociale. Per un accordo che possa essere durevole, e rispetti sia la democrazia che le comuni regole europee e che ci conduca a una definitiva uscita dalla crisi.

 In tutto questo periodo di trattative ci è stato chiesto di applicare gli accordi di memorandum presi dai governi precedenti, malgrado il fatto che questi stessi siano stati condannati in modo categorico dal popolo greco alle ultime elezioni. Ma neanche per un momento abbiamo pensato di soccombere, di tradire la vostra fiducia.

Dopo cinque mesi di trattative molto dure, i nostri partner, sfortunatamente, nell’eurogruppo dell’altro ieri (giovedì n.d.t.) hanno consegnato una proposta di ultimatum indirizzata alla Repubblica e al popolo greco. Un ultimatum che è contrario, non rispetta i principi costitutivi e i valori dell’Europa, i valori della nostra comune casa europea. È stato chiesto al governo greco di accettare una proposta che carica nuovi  e insopportabili pesi sul popolo greco e minaccia la ripresa della società e dell’economia, non solo mantenendo l’insicurezza generale, ma anche aumentando in modo smisurato le diseguaglianze sociali.

La proposta delle istituzioni comprende misure che prevedono una ulteriore deregolamentazione del mercato del lavoro, tagli alle pensioni, nuove diminuzioni dei salari del settore pubblico e anche l’aumento dell’IVA per i generi alimentari, per il settore della ristorazione e del turismo, e nello stesso tempo propone l’abolizione degli alleggerimenti fiscali per le isole della Grecia. Queste misure violano in modo diretto le conquiste comuni europee e i diritti fondamentali al lavoro, all’eguaglianza e alla dignità; e sono la prova che l’obiettivo di qualcuno dei nostri partner delle istituzioni non era un accordo durevole e fruttuoso per tutte le parti ma l’umiliazione di tutto il popolo greco.
Queste proposte mettono in evidenza l’attaccamento del Fondo Monetario Internazionale a una politica di austerity dura e vessatoria, e rendono più che mai attuale il bisogno che le leadership europee siano all’altezza della situazione e prendano delle iniziative che pongano finalmente fine alla crisi greca del debito pubblico, una crisi che tocca anche altri paesi europei minacciando lo stesso futuro dell’unità europea.

 

Greche e greci,

in questo momento pesa su di noi una responsabilità storica davanti alle lotte e ai sacrifici del popolo greco per garantire la Democrazia e la sovranità nazionale, una responsabilità davanti al futuro del nostro paese. E questa responsabilità ci obbliga a rispondere all’ultimatum secondo la volontà sovrana del popolo greco.

Poche ore fa (venerdì sera n.d.t.) si è tenuto il Consiglio dei Ministri al quale avevo proposto un referendum perché sia il popolo greco sovrano a decidere. La mia proposta è stata accettata all’unanimità.
Domani (oggi n.d.t.) si terrà l’assemblea plenaria del parlamento per deliberare sulla proposta del Consiglio dei Ministri riguardo la realizzazione di un referendum domenica 5 luglio che abbia come oggetto l’accettazione o il rifiuto della proposta delle istituzioni.

Ho già reso nota questa nostra decisione al presidente francese, alla cancelliera tedesca e al presidente della Banca Europea, e domani con una mia lettera chiederò ai leader dell’Unione Europea e delle istituzioni un prolungamento di pochi giorni del programma (di aiuti n.d.t.) per permettere al popolo greco di decidere libero da costrizioni e ricatti come è previsto dalla Costituzione del nostro paese e dalla tradizione democratica dell’Europa.

 

Greche e greci,

a questo ultimatum ricattatorio che ci propone di accettare una severa e umiliante austerity senza fine e senza  prospettiva di ripresa sociale ed economica, vi chiedo di rispondere in modo sovrano e con fierezza, come insegna la storia dei greci. All’autoritarismo e al dispotismo dell’austerity persecutoria rispondiamo con democrazia, sangue freddo e determinazione.

La Grecia è il paese che ha fatto nascere la democrazia, e perciò deve dare una risposta vibrante di Democrazia alla comunità europea e internazionale.

E prendo io personalmente l’impegno di rispettare il risultato di questa vostra scelta democratica qualsiasi esso sia.

E sono del tutto sicuro che la vostra scelta farà onore alla storia della nostra patria e manderà un messaggio di dignità in tutto il mondo.

In questi momenti critici dobbiamo tutti ricordare che l’Europa è la casa comune dei suoi popoli. Che in Europa non ci sono padroni e ospiti. La Grecia è e rimarrà una parte imprescindibile dell’Europa, e l’Europa è parte imprescindibile della Grecia. Tuttavia un’Europa senza democrazia sarà un’Europa senza identità e senza bussola.

Vi chiamo tutti e tutte con spirito di concordia nazionale, unità e sangue freddo a prendere le decisioni di cui siamo degni. Per noi, per le generazioni che seguiranno, per la storia dei greci.

Per la sovranità e la dignità del nostro popolo».

Alexis Tsipras

© Riproduzione riservata – Leggi il disclaimer

Leggi anche:

Gran Bazar Grecia: nel “Panorama” del cinismo la crisi che va bene agli speculatori

OXI al referendum greco per un’Europa diversa

La Grecia rifiuta ultimatum e lancia Referendum

Il videomessaggio di Tsipras: «il nostro unico timore è la paura»

macchianera italian awards

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

5 Comments

  1. […] Ieri sera, dopo un pomeriggio al cardiopalma, ecco che arriva l’annuncio: Alexis Tsipras torna ad Atene per discutere al consiglio dei ministri la proposta di un Referendum nazionale sull’ultimatum consegnato dalle istituzioni europee in sede di trattativa. Per molti la notte è trascorsa insonne, attaccati alla radio o ai giornali. Milioni di greci, e non solo, si sono svegliati con qualcosa di strano nell’aria. Un grande peso, e allo stesso tempo una sfida cruciale. Leggi tutto […]

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.