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Giacomo Cuttone

L’opera grafica di Giacomo Cuttone

Giacomo Cuttone, l'artista che compie il miracolo della forma che nasce dall’informe, rendendo plastico un semplice spazio bianco di un foglio.

5 minuti di lettura

Forme che si aggrovigliano e si fondono, linee che muoiono e rinascono l’una dall’altra in un abbraccio convulso e febbrile.

Ecco la grammatica visiva di Giacomo Cuttone.

Nelle sue grafiche l’artista di Mazara del Vallo mostra allo spettatore una sorta di metamorfosi incessante di oggetti e corpi, che ricorda le opere su carta di Endre Rozsda e, più in generale, degli artisti del Surrealismo storico In una sorta di costante tentativo di “congelare” gli elementi della realtà, di sottrarli alla dimensione temporale, egli si impegna a restituire, in un’immagine fissa, un istante della loro esistenza. Cuttone sembra, infatti, voler trarre fuori dal supporto i propri soggetti, quasi a liberarli dalla precarietà del loro essere. L’artista “scolpisce” le sue figure per mezzo di un accostamento di piani, a loro volta costituiti da linee disposte a formare pattern molto coerenti. Linee, piani, superfici compiono il miracolo della piena plasticità in quello spazio che sembra adatto soltanto a figure piatte, a ombre, a simulacri senza alcuna consistenza: lo spazio bianco del foglio.

Giacomo Cuttone - 2002 - "Totem/Maternità", china, 33x48
Giacomo Cuttone – 2002 – “Totem/Maternità”, china, 33×48

Ma non è tutto. Un intenso dinamismo attraversa e agita le composizioni di Giacomo Cuttone.

Le sue figure, spesso archetipiche (vedi la serie dei Totem), tendono quasi sempre verso due direzioni, opposte ma complementari. Da una parte, sembrano comprimersi l’un l’altro, come stritolate dalla loro stessa forza; dall’altra, quando l’accumulo di energie diventa incontenibile, la forma trasborda, diviene potenza che finisce per esplodere, disintegrandosi in mille vettori direzionali che invadono lo spazio figurativo.

Non è soltanto il già citato Surrealismo a ispirare il Nostro. Se in Un insolito clochard, ad esempio, la matrice espressionista è evidentissima, opere quali Sicilia Nagasaki (33x 48 cm; china) e Giardino incantato (33×48 cm; china), invece, mostrano l’influenza della pittura giapponese e delle languide atmosfere fin de siècle delle grafiche di Aubrey Beardsley.

Giacomo Cuttone - 1983 - "Giardino incantato", china, 33 x 48, collezione privata
Giacomo Cuttone – 1983 – “Giardino incantato”, china, 33 x 48, collezione privata

Nell’opera intitolata Rottamazione (50×70 cm, china) gli oggetti vengono tutti concentrati nella metà inferiore del supporto. Qui si dispongono caoticamente l’uno sull’altro pezzi di corpi, teste e braccia di piccole bambole a evocare il sentimento di perdita dell’innocenza, in una versione per nulla rassicurante del mito saviniano dell’infanzia, attraversato qui da sottili perversioni alla Hans Bellmer.

Ne La colonna infinita (omaggio a Brancusi) Cuttone si ispira ad una scultura del grande rumeno. Ma l’artista di Mazara del Vallo non lavora una forma tridimensionale impiegando scalpello e gradine; egli crea su un piano bidimensionale, servendosi di semplici strumenti quali sono delle linee tracciate a china. Il risultato però appare straordinario. Cuttone infatti riesce a compiere il miracolo della forma che nasce dall’informe, dei volumi e delle masse tradotte in linee e tratteggi.

Il talento figurativo del Nostro è stato spesso chiamato a confrontarsi con dinamiche espressive completamente differenti: quelle della letteratura. Basti pensare alle numerose collaborazioni con il grande Nino Contiliano o ancora con il compianto Gianmario Lucini, autore-editore. Da questi incontri sono nati i volumi Canto dei bambini perduti (di Gianmario Lucini, CFR Editore) e Il deserto di Uség (di Arnaldo Ederle, CFR Edizioni), tentativi assolutamente riusciti di dialogo tra diversi ambiti espressivi. Ma Cuttone si è spinto addirittura oltre, in direzione di una completa fusione tra i due linguaggi; è il caso di quelle grafiche ove l’artista accosta frasi e versi poetici alle linee e alle forme, (i disegni per la silloge poetica, di autori vari, dal titolo We are winning wing, CFR edizioni).

Giacomo Cuttone - 2003 - "Rottamazione", china, 50 x 70
Giacomo Cuttone – 2003 – “Rottamazione”, china, 50 x 70

Nelle chine che impreziosiscono questi volumi l’incisivo segno di Giacomo Cuttone appare impegnato in un dialogo costante con la parola, con i versi, diventando esso stesso strumento poetico. Un duttile strumento di cui l’artista si serve per scavare nella memoria dei singoli e dell’intera collettività, facendo emergere speranze e turbamenti, simboli e fantasmi, utopie e incubi.

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Giuseppe Alletto

Giuseppe Alletto (Palermo, 13 Ottobre 1990), pittore, vive e opera a Bagheria, in provincia di Palermo. Dopo aver conseguito la maturità classica con il massimo dei voti, frequenta il corso di Storia dell’Arte presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo.
Ha tenuto le prime due mostre personali nel Dicembre 2008 e nel Maggio 2010 presso la sede della Biblioteca Comunale di Bagheria “Palazzo Aragona-Cutò”.
Nel Gennaio del 2013 ha tenuto una mostra personale presso il Polo Didattico dell’Università degli Studi di Palermo.
Nell’Ottobre del 2014 si è svolta una sua mostra personale dal titolo “VOCI dell’OLTRE”
presso la galleria “XXS apertoalcontemporaneo” di Palermo, a cura di Salvo Ferlito.

Ha partecipato a mostre collettive presso la galleria La Spadarina di Piacenza, Palacongressi di Agrigento, galleria “Il Trittico”di Roma, galleria Am Art di Bruxelles, Mondadori Multicenter di Palermo, galerie “Le Patio” di Cannes, Università degli Studi di Catania, Cappella “De Sleutelbrug" di Bruges, galleria Villa Casaurro di Bagheria, Kunstlerforum di Bonn, galleria “A Sud arte contemporanea” di Realmonte , galleria “Il Nuovo Cenacolo” di Palermo, Basilica SS. Apostoli di Roma, Museo Cerio di Capri, Palazzo Butera di Bagheria, Villa Malfitano-Whitaker di Palermo, Castello della contessa Adelaide in Val di Susa in occasione del Valsusa Film Festival, Museo MIIT di Torino, galleria Thuillier di Parigi, galleria Bobez di Palermo, Museo Civico “G.Sciortino” di Monreale, Bellange Gallery di Stoccolma, Castello Chiaramontano di Racalmuto, Galleria “Katané” di Catania, Palazzo Stella di Genova.

E’ presente sul numero di Marzo 2010 della rivista “ARTE Mondadori” e sul volume “Tra Forma e Figura” curato da Paolo Levi. Ha pubblicato le sue opere sulla rivista bimestrale “Effetto Arte” e sulla rivista “Arte Shop Magazine”. E' stato in copertina nel primo numero della nuova rivista "OverArt".
Sue opere fanno parte del corredo iconografico di volumi di poesia e saggistica di diversi autori.
Si sono interessati alla sua attività testate giornalistiche come “Il Giornale di Sicilia”, “Balarm”, “La Sicilia” e emittenti televisive come “Tele One” e “RAI 3 Sicilia”.

E’il vincitore dell’edizione del 2012 del premio Satura, per la sezione giovani.
E’ Socio Onorario dell’Accademia Internazionale Vesuviana di Napoli.
Una sua opera è entrata a far parte della collezione della Fondazione “Thule Cultura” di Palermo, che ospita opere di artisti quali Accardi, Caruso, Guccione, Munari, Provino.

Scrive articoli su Cultura, Arte e Cinema per riviste e blogs come “Il Settimanale di Bagheria” (Bagheria), “Cinema Sperimentale” (Palermo), “D’Ars” (Milano),
Espoarte (Savona), “Art / Texts / Pics” (Milano), “RivistaSegno” (Pescara), “ArtsLife” (Milano), “Juliet Art Magazine” (Trieste), “Il Fascino degli intellettuali” (Milano), “LoboDiLattice” (Milano).
Nel Dicembre 2013 è stato tra i relatori, con un intervento sul rapporto tra pittura e letteratura, nell’ambito della presentazione del nuovo saggio di Marco Scalabrino sugli autori siciliani contemporanei, svoltasi presso la Biblioteca Fardelliana di Trapani.
E' in copertina nel numero di settembre 2012 della rivista "Arte Shop Magazine" e all'interno si trova un articolo redatto dall'artista stesso su alcuni temi relativi all’arte contemporanea.
Un suo breve saggio sui martirii e le esecuzioni capitali nella storia dell’Arte è stato inserito nel volume di prossima pubblicazione sul culto dei Decollati a Palermo e sulla pena di morte, a cura di Rita Cedrini e Marilena Volpes.

Si sono interessati alla sua opera pittorica, tra i tanti: Paolo Levi, Fiorenzo Carella, Piero Longo, Giovanni Lo Castro, Lia Ciatto, Salvo Ferlito, Alessandro Madonia, Salvatore Maurici, Franca Alaimo, Rita Pengo, Pippo Oddo, Francesco Mineo, Lina Maria Ugolini, Maria Patrizia Allotta, Enzo Buttitta, Marco Scalabrino, Maria Antonietta La Barbera, Alfonso Leto, Gianmario Lucini, Elio Giunta, Tommaso Romano, Arrigo Musti, Vito Mauro, Rossella Cerniglia, Salvatore Di Marco, Giuseppe Fumìa, Tommaso Serra, Nicola Romano, Riccardo Melotti, Ester Monachino, Gaetano Lo Manto, Maria Teresa Prestigiacomo, Flora Buttitta, Elisa Bergamino, Dante Cerilli .

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