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«L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello»: tra filosofia e malattia

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Ognuno di noi ha una storia del proprio vissuto, un racconto interiore, la cui continuità il cui senso è la nostra vita. Si potrebbe dire che ognuno di noi costruisce e vive un “racconto”, e che questo racconto è noi stessi, la nostra identità. […] L’uomo ha bisogno di questo racconto, di un racconto interiore continuo, per conservare la sua identità, il suo sé.

Se l’uomo necessita del continuo confronto interiore, mediante le storie deve, per essere completo, osservare e scavare anche nelle sfere più remote. Relazionarsi con le patologie cliniche che portano gli esseri umani alla pazzia è un viaggio tortuoso, un viaggio che può spaventare, ma quantomai fondamentale. Per farlo ci vuole maestria, tatto e mestiere, qualità non comuni in un singolo essere umano. Oliver Sacks però, nel 1985, ha stupito tutti.

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Il neurologo americano, con la sua opera L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello, ci racconta da ormai trent’anni le esperienze cliniche che sono passate dal suo studio, i casi, spesso dolorosi e imprevedibili, di decine di pazienti con patologie differenti.

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La grande abilità di Sacks risiede nella perfetta combinazione di umanità, sensibilità, capacità scientificaamaro umorismo che riesce a suscitare nel lettore interesse profondo e coinvolgimento con i temi trattati; senza dimenticarsi delle molteplici riflessioni filosofiche che sanno celarsi di fronte a fenomeni tanto imprevedibili quali le malattie psichiatriche. Lo scrittore ha diviso il libro in quattro capitoli, quattro grandi insiemi in cui raccontare casi patologici affini ma diversi, suddivisi per categorie.

Il primo capitolo, denominato Perdite, raggruppa tutti i deficit funzionali di ragione encefalica legati a lesioni all’emisfero sinistro del cervello. Si tratta di nove storie e, tra le altre, ci presenta anche quella che ha dato il nome al libro stesso: L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello.

Questo caso tratta la storia di un musicista, il Dottor P., la cui particolare patologia lo porta a non saper distinguere oggetti e persone presenti nella sua vita quotidiana. Il titolo del brano fa riferimento, appunto, a un incidente causato da questa sua condizione: il pover’uomo tenta di mettere la testa della moglie sopra la sua chioma, convinto che costei fosse un cappello. Nell’analisi medica del caso, che purtroppo non poté seguire fino alla fine, Sacks sottolinea come il Dottor P. non abbia alcun problema di vista, ma si trovi in difficoltà ad associare nella sua testa l’oggetto alla sua utilità. Viene evidenziata la perfetta consapevolezza del malato di fronte alla sua malattia, sempre più in rapido sviluppo.

L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello

Il secondo capitolo parla invece delle patologie nelle quali il deficit del singolo paziente è stato portatore di un eccesso, di una degenerazione. Non a caso il capitolo è denominato EccessiPer esempio nella storia La malattia di Cupido, con un’ironia inaspettata, viene presentata la situazione di un’anziana signora pervasa da comportamenti sconvenienti, causati da un’eccitazione eccessiva e, soprattutto, insolita per la sua età. L’autore racconta di come la protagonista si accorga da sola della sua condizione patologica e ne comprenda le cause, tramite un’attenta analisi clinica. Alla fine del capitolo il dottore le prescrive della penicillina, stando ben attento a far perdurare l’eccitazione della protagonista il più a lungo possibile.

Il terzo capitolo, Trasporti,  tratta di alterazione delle percezioni personali, per ogni malato. Esamina quindi il potere dell’immaginazione e della memoria, come un viaggio onirico nella vita dei pazienti stessi.

Il capitolo conclusivo invece è Il mondo dei semplici e racconta la storia di tutte quelle persone affette da ritardi o autismo. Questo capitolo è un tuffo in un mondo che comunica in modo particolare, un mondo che vive reazioni e azioni differenti.

L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello è una finestra, una finestra ampissima su luoghi considerati lontani dalla comunità, luoghi che in realtà sono uno degli ambiti più calzanti della società. Perfetto per coloro che studiano o sono semplicemente appassionati di queste tematiche, essenziale per coloro che ignorano e che invece vogliono sapere.

Margherita Vitali

 


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