A partire da sabato 21 marzo sarà esposto per la prima volta al pubblico nel Museo Diocesano di Reggio Emilia il mosaico di età tardo romana, del IV secolo d.C., scoperto nel 2009 nella cripta della Cattedrale di Santa Maria Assunta.
in occasione della 23esima edizione delle Giornate Fai di Primavera e del 21esimo Colloquio Aiscom sarà possibile vedere Tesserae versicolores, il tappeto di pietra tra i più interessanti di tutta l’Italia settentrionale per dimensione, raffinatezza e tecnica di realizzazione.
Il mosaico rappresenta scene mitologiche, danzatori, animali, motivi vegetali e geometrici, realizzati e resi finemente tramite l’uso del colore: l’oro dei gioielli, il blu intenso degli occhi, il verde delle piante, i rossi, gli arancione e le infinite sfumature di bianco, nero e grigio che enfatizzano i dettagli.
Era il pavimento di una domus di notevole estensione che si affacciava sul foro di Regium Lepidi, sicuramente abitazione di un personaggio assai facoltoso.
Se il quadro d’insieme è spettacolare, è nei dettagli che questo manufatto rivela tutta la sua complessità: la struttura geometrica, i cerchi simmetrici interrotti da riquadri contenenti coppie di personaggi, contornati a loro volta da quadretti più piccoli contenenti danzatori con i cembali e danzatrici velate, le trecce policrome su fondo nero, e gli spazi tra i cerchi campiti con splendidi volatili ed elementi vegetali, nulla è lasciato al caso e tutto concorre a dichiarare il potere, il piacere e il gusto estetico del committente. Lo svolgimento del disegno musivo consente di ipotizzare che il tappeto fosse costituito da una serie di riquadri (sicuramente quattro) disposti attorno a uno centrale, di dimensioni leggermente maggiori.
C.M.