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Alla scoperta dei cinque migliori musei erotici in giro per il mondo

7 minuti di lettura

Tra le tante curiosità in giro per il mondo, i musei erotici, o musei del sesso, costituiscono un’interessante attività erotico-culturale. Questi musei, sparsi per vari paesi europei ed extraeuropei, istruiscono (spesso strappando un sorriso malizioso) i turisti più curiosi, proponendo percorsi a tema erotico che spaziano dalla storia della sessualità in Occidente, fino alle macchine del sesso, dalla storia dell’arte erotica ad uno sguardo sul sesso nella contemporaneità. Ecco cinque musei erotici da visitare in Europa e negli Stati Uniti da noi consigliati:

1. Barcellona – Museo dell’erotismo

Il Museu de la Erótica (sito), Barcellona, mette in mostra l’evoluzione della sessualità dalle civiltà antiche fino alla contemporaneità, esplorando diverse culture che vanno dall’Oriente, in particolare Cina e Giappone, alla Grecia Antica, dall’Antico Egitto all’impero romano. Il museo ha quindi scopo informativo e didattico, ma non manca di divertire e incuriosire i suoi ospiti con reperti di vario genere: ben 800, tra originali e copie utili per creare un percorso storico coerente che dall’antichità arriva fino alle pin-up. Non mancano poi opere di grandi pittori, spesso riproduzioni, come Goya, Klimt, Rubens. Accostata all’arte più tradizionale, diverse sale tematiche, come la sala corsetti, la sala macchine del sesso e la sala sex dolls. A completare la collezione, due chicche: una piccola stanza dove viene proiettata la videocollezione osè di re Alfonso XIII (1886-1941) e una stanza a tema ‘record sessuali’. Situato vicino alla Rambla, il museo è un’ottima meta turistica per fare il giro del mondo attraverso la lente dell’erotismo.

musei erotici

2. Amsterdam – Sex Museum

A pochi passi da Piazza Dam, il Sex Museum (sito) di Amsterdam è un concentrato di erotismo e ironia, secondo il principio – del tutto antropologico – del rapporto tra crisi, oscenità e riso. Costellato di dipinti, incisioni, raffinati fermo-immagini, il museo si compone di sale dai nomi “parlanti”, intitolate ai maestri della sessualità rivoluzionaria, da Madame de Pompadour al marchese de Sade. Tra statue di Marilyn, riproduzioni di Josephine Baker e manichini dal pene stillante acqua si snoda un viaggio nei secoli dell’erotismo, quasi un ritorno a uno stato di Natura – l’apertura a una nuova nascita.

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3. Praga – Sex Machines Museum

Praga. Una città fatta di cultura, storia e luci rosse. E il Sex Machines Museum (sito) è proprio questo, un mix di divertimento e di interesse storico che mostra, nei suoi tre piani dipinti di rosso, ben 350 articoli erotici, iniziando dalla riproduzione di un dildo preistorico ritrovato a Ulm in Germania 28.000 anni fa. In questo museo, situato proprio al centro della capitale Ceca a pochi passi dal famoso Orologio Astronomico, troverete macchine del sesso bizzarre, come ad esempio la riproduzione della sedia dell’amore di Edoardo VII che, grazie al suo design innovativo per l’epoca, permetteva al principe del Regno Unito di poter godere della compagnia di due donne contemporaneamente. Oppure oggetti più semplici, ma alquanto espliciti come i sandali “parlanti” delle prostitute dell’Antica Grecia che, al loro passaggio lasciavano un’impronta con scritto seguimi. Il museo è aperto dal 2002 ed è opera di Oriano Bizzocchi, fondatore italiano famoso anche per il suo Museo delle curiosità a San Marino. Se siete a Praga non mancate di fare un salto in questo museo dell’erotismo. Dall’atmosfera leggera e lussuriosa ne uscirete più acculturati e fantasiosi.

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4. Miami – World Erotic Art Museum (WEAM)

Dalle rosse e appariscenti parenti del Sex Machine Museum di Praga, alle bianche e più composte stanze del World Erotic Art Museum (sito). Siamo a South Beach, Miami e, se incappate in una giornata di pioggia che interrompe le vostre nuotate nelle acque cristalline in stile Baywatch, il WEAM è il luogo ideale da visitare. Il museo, a tema esclusivamente erotico, ha le tinte decisamente meno “fosche” della misteriosa Praga o dei musei erotici del nord Europa. Il museo propone 4000 pezzi d’arte erotica proveniente da tutto il mondo dai dipinti alle fotografie fino alle opere di personalità come Dalì, Picasso e Rembrandt, di cui nel 2011 sono state presentate in anteprima alcune rare incisioni erotiche. Fondatrice del museo, Naomi Wilzig, collezionista americana che ha iniziato a riunire pezzi d’arte erotica dal 1983, prima per creare una sua collezione privata, poi per gettare le basi di quello che è oggi il WEAM. Finita la pioggia potete tornare alle vostre passeggiate sulla spiaggia e ai vostri coloratissimi cocktail con una
consapevolezza in più sull’arte erotica di tutto il mondo.

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5. New York – MoSex

«Un misto di oscenità, allegria, creatività, volgarità e stimoli maliziosi». Questo il giudizio del New York Times Sul MoSex (Museum of Sex, sito), il museo del centro statunitense interamente dedicato ai piaceri dell’intimo. Non c’è pruderie né gratuita ostentazione, solo rottura, abrasione delle categorie, scelta del sesso come pratica di sovversione. La mostra permanente organizzata in quattro sale ripercorre le origini del porno, la reazione del corpo agli stimoli erotici, la scoperta della sessualità nel mondo animale. Tanti gli spunti “estrosi”: dal preservativo di capra al primo autoscatto sexy, dai vibratori d’epoca vittoriana all’originale vestaglia di Hugh Hefner, il fondatore di Playboy.

Museum of Sex, New York City, USA.jpg

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Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

Ginevra Amadio

Ginevra Amadio nasce nel 1992 a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sul rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta. È giornalista pubblicista e collabora con riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema, letteratura e rapporto tra le arti. Ha pubblicato tra gli altri per Treccani.it – Lingua Italiana, Frammenti Rivista, Oblio – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Otto-novecentesca (di cui è anche membro di redazione), la rivista del Premio Giovanni Comisso, Cultura&dintorni. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del cinema italiano dedicato al cortometraggio. Un suo racconto è stato pubblicato in “Costola sarà lei!”, antologia edita da Il Poligrafo (2021).

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