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L’eros dove non ce lo aspettavamo

«Omero. Nausicaa e l’idillio mancato» di Giorgio Ieranò, edito da il Mulino, racconta la principessa da una prospettiva ancora poco considerata: quella erotica.

5 minuti di lettura

Tutti conosciamo la storia: la principessa Nausicaa sta giocando a palla nella spiaggia dopo aver lavato i panni e incontra un Ulisse naufrago bisognoso di aiuto. Ma nella dolce Nausicaa dalle bianche braccia c’è un universo di emozioni contrastanti. Ce ne parla Giorgio Ieranò, saggista, traduttore teatrale e professore di Letteratura greca nell’Università di Trento, nel suo ultimo saggio Omero. Nausicaa e l’idillio mancato edito da il Mulino.

Nausicaa: tra adolescenza ed età adulta

La ragazza Nausicaa che gioca a palla sulla spiaggia è dunque una figura complessa. Non solo ingenua e innocente ma anche evocatrice del desiderio erotico.

Nella lettura dell’Odissea non ci si sofferma mai sulla dimensione erotica di questo personaggio femminile, la principessa Nausicaa. Ci viene sempre presentata come una ragazza ubbidiente, affezionata alla famiglia, dedita a lavori domestici come il lavare i panni al fiume, la perfetta massaia per Giovanni Pascoli e Giosuè Carducci, la perfetta donna, sportiva ed operosa per il modello fascista:

Risorga tra noi la bella e fascinatrice vergine Nausicca, figlia di Alcinoo, fresca e vigorosa nella persona, vivace nel suo intercalare il gioco della palla ai lavori femminei: essere vibrante di sentimento e di moto, promessa sicura di vite rigogliose.

Alfredo Bertagnoni, Corriere della Sera, 20 maggio 1933

Ma in questo saggio, lo scrittore dà una dignità tutta nuova alla povera Nausicaa: non solo figlia devota, non una casalinga alle prese con la “lavatrice”, ma una donna che sta sbocciando ancora in bilico tra innocenza e desiderio erotico, tra ingenuità e malizia. Anche il dialogo tra lei e il nostro Ulisse è ricco di ambiguità: aleggia su di loro infatti per volere di Atena lo spettro del matrimonio. Ma andiamo con ordine.

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Nausicaa e la sua sphaira

Come ci sottolinea Giorgio Ieranò, c’è una connessione ben attestata tra eros e il gioco della palla e la situazione di svago tra ragazze che vediamo in spiaggia in questo canto e non è certo il primo episodio dell’antichità. Il lancio della palla è, per Nausicaa come per gli altri, un invito erotico: la palla purpurea – da notare anche il colore che rimando all’eros – è stata in realtà lanciata proprio del Dio dell’Amore, un habitué di questo gioco che invita l’altro a partecipare. A indirizzare il lancio invece è stata Atena proprio per risvegliare Ulisse che se ne sta dormiente e nudo tra le frasche dopo il naufragio.  

Nausicaa con la sua sphaira dunque, che gioca con le sue ancelle senza neanche il velo che le copre i capelli come vorrebbe la pudicizia dell’epoca, è un quadro di una nascente sensualità e ribellione.

Quando poi Ulisse getterà scompiglio con la sua entrata in scena, spaventando le ancelle che temono di essere violate proprio come insegnano molti miti antichi, Nausicaa sarà l’unica a rimanere. Complice la dea Atena che infonde coraggio nel cuore della fanciulla, e che dimostra lo spirito compassionevole dell’ormai donna che vede in un uomo nudo e in difficoltà il suo futuro marito. Un aiutino sempre da parte di Atena sull’aspetto di lui, e il gioco è fatto. Purtroppo Nausicaa non sa di essere il mero strumento di una Dea che vuole il ritorno di Ulisse ad Itaca. Ma questa è un’altra storia.

Non solo eros

Omero. Nausicaa e l’idillio mancato è un saggio che ci mostra sotto una luce diversa una delle protagoniste dell’Odissea, in un certo senso l’ultima delle tentazioni di Ulisse. Così diversa da Circe, da Calipso, da Penelope e forse la donna più pericolosa per Ulisse che con la sua dolcezza di ragazza pronta a donarsi completamente (e con un regno come dote) potrebbe davvero convincerlo a rimanere. Potrebbe, ma non accade. E Nausicaa accetta questo idillio mancato con estrema dignità, una forza da cui prendere ispirazione:

Sii felice, straniero, e quando sarai nella tua terra ricordati di me, perché a me per prima devi la vita.

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Azzurra Bergamo

Classe 1991. Copywriter freelance e apprendista profumiera. Naturalizzata veronese, sogna un mondo dove la percentuale dei lettori tocchi il 99%.

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