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Omicidio Pasolini: Pelosi non era da solo ma la Procura chiede l’archiviazione

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Sembra incredibile che, a quasi quarant’anni di distanza da quel fatidico 2 novembre 1975, non sia ancora stata fatta completa chiarezza sul brutale omicidio di Pier Paolo Pasolini. Eppure è così. All’epoca per l’assassinio fu accusato, e poi condannato, Giuseppe “Pino” Pelosi, un ragazzo allora diciassettenne. Da subito le ricostruzioni ufficiali non convinsero e, in particolar modo, a destare sospetti era il fatto che un ragazzo diciassettenne, di corporatura gracile, fosse riuscito da solo ad uccidere un uomo robusto quale Pasolini.

In anni più recenti la Procura di Roma ha riaperto le indagini sul caso e, da un nuovo test del DNA eseguito su delle tracce trovate sugli abiti e nella vettura del regista, è emerso che quella sera a Ostia, insieme a Pelosi, c’erano almeno altre due persone. Tuttavia questi profili genetici non corrispondono a nessuno tra quelli presenti nell’archivio delle forze dell’ordine e rimane così impossibile attribuire un nome e un cognome a queste altre persone. Questa impossibilità ha di fatto obbligato la Procura a chiedere l’archiviazione dell’inchiesta.
A questa decisione si oppongono con forza i familiari del poeta e Guido Mazzon, cugino di Pasolini, ha già annunciato di voler valutare se avanzare o meno un’opposizione alla richiesta di archiviazione. Anche perché, a confermare la presenza di altre persone sulla scena del delitto, ci sono le testimonianze dei residenti del posto.
Quello che più sorprende in questa vicenda è il fatto che gli assassini di Pasolini siano riusciti a rimanere nell’ombra per quarant’anni, complice anche una forse troppo frettolosa chiusura dell’inchiesta negli anni ’70, conclusa con la facile incriminazione di Pelosi. Pier Paolo Pasolini è stato un intellettuale certamente scomodo che si è scagliato, spesso con veemenza, alla ricerca della verità. È quindi un dovere verso la sua memoria continuare a scavare per scoprire come siano realmente andate le cose in quella notte di inizio novembre a Ostia.

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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