Villard de Honnecourt

Le pergamene di Villard de Honnecourt

Architettura, geometria e segreti delle cattedrali medievali

4 minuti di lettura

Autore di 33 fogli di pergamena con bozze di architetture, figure geometriche, rosoni, archi, volte, attrezzi meccanici, tecniche di intaglio, piante di cattedrali e trucchi pratici per i cantieri edili, del francese Villard de Honnecourt, vissuto nella prima metà del XIII secolo, si sa ancora troppo poco. Per provare a conoscerlo non abbiamo che il suo cosiddetto Livre de portraiture, i 33 fogli, appunto, 66 pagine totali, da lui redatti come a voler comporre una sorta di manuale pratico per addetti ai lavori.

Scoperto nel 1825, questo materiale documentale ci restituisce aspetti inediti delle conoscenze architettoniche, geometriche, matematiche, artistiche ed edili del Medioevo, con particolare riferimento all’esperienza dei costruttori di chiese e delle grandi cattedrali gotiche, delle quali tracce evidenti appaiono proprio nelle pergamene di Honnecourt. Non si sa neppur se VIllard sia stato un architetto, che commissioni abbia avuto, se sia stato un orafo, un capo cantiere, uno studioso. Di sicuro ha viaggiato molto in Europa, di sicuro aveva conoscenze precise.

Rosone della cattedrale di Losanna, dalle pergamene di Villard de Honnecourt

I luoghi di Villard: che riferimenti contengono le pergamene?

Provare a ricostruire l’identità e l’impiego dell’autore del Livre de portraiture dalle sole 66 pagine dei suoi appunti è opera ardua. Tuttavia, alcuni disegni con precisi riferimenti a chiese e cattedrali realmente esistenti, con riscontri emersi anche in loco, posso farci almeno capire quali luoghi Villard de Honnecourt potrebbe aver conosciuto. Pure non confermata è la sua presunta località natale, Honnecourt sur Escaut, piccolo centro della Piccardia, sede di un’antica abbazia benedettina. Qualcuno ha ipotizzato che lì si sia formato.

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E pare che Villard abbia disegnato nelle pergamene la pianta della chiesa di Vaucelles, proprio a Honnecourt. Incisioni simili alle sue – come ha riportato Roland Bechmann – appaiono anche in alcuni ambienti sacri a Saint-Quentin. Così come nel “taccuino” è riportata la pianta e la torre della cattedrale di Laon, un disegno del rosone della cattedrale di Chartres, nonché riferimenti alle cappelle di Reims e Cambrai. E ancora, piante di chiese cistercensi, la più antica testimonianza dell’impiego del termine “ogiva”.

Dettaglio laterale dell’interno della cattedrale di Chartres

I contenuti del Livre de portraiture: trucchi e segreti dei cantieri medievali

Come detto, pare che Villard de Honnecourt, chiunque fosse e qualunque fosse il suo lavoro, abbia viaggiato molto, come lui stesso riferisce nelle note sulle pergamene. Nonostante qualcuno abbia ipotizzato una sua formazione da orafo – date alcune abilità tecniche dimostrate nelle tavole di appunti – i contenuti dei 33 fogli sono molto vari e affascinanti. Pitture, sculture, architetture, congegni meccanici, attrezzi da lavoro, figure umane e animali inscritte in figure geometriche le cui proporzioni sembrano rimandare, attraverso una sorta di tecnica simbolico-mnemonica, alle proporzioni architettoniche di chiese, navate e piante di edifici.

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Tra i disegni anche figure di dame e uomini vicine a raffigurazioni di uccelli, falchi, che sembrano rimandare al celebre trattato De arte venandi cum avibus, coevo, dell’imperatore Federico II di Svevia. E ancora, probabili riferimenti a giochi meccanici noti nel mondo arabo, riferimenti alla stereotomia, l’arte di intaglio e successivo inserimento delle pietre scolpite negli edifici. Le figure umane inscritte in disegni geometrici, ancora, sembrano rimandare a forme consuete e ricorrenti degli edifici gotici, come a volerle far ricordare attraverso l’analogia con determinati disegni, facilmente memorizzabili da operai e maestri.

Disegno della torre della cattedrale di Laon

Nonostante questa vasta gamma di contenuti nelle pergamene, nessun indizio ci fornisce informazioni esatte né sul lavoro e sulle eventuali committenze di VIllard, né sulla sua estrazione sociale, sulla formazione o sul suo eventuale ruolo all’interno di uno o più cantieri. Ciò che appare è evidente è il tentativo di trasmissione – non sappiamo se aperto a tutti o riservato a pochi addetti ai lavori – attraverso le pergamene di conoscenze pratiche delle varie arti, con precise tecniche e studi geometrici.

Negli scritti e nei disegni di Villard de Honnecourt anche dettagli relativi alle celebri soluzioni architettoniche delle chiese e delle cattedrali medievali: contrafforti, archi a sesto acuto, volte a crociera, indicazioni per l’equilibrio delle costruzioni e per lo scarico del peso delle strutture. Ma pure riferimenti a strumentazioni all’epoca innovative, come l’impiego della sega idraulica.

Disegno di esperimento per il moto perpetuo

Associazioni operaie? Società segrete medievali? Un codice ermetico?

Riferimenti geometrici particolari, figure umane e animali che secondo gli appunti di Honnecourt servirebbero per facilitare soluzioni scultoree e architettoniche, disegni di figure che rimandano all’applicazione di calcoli proporzionali. Tra le ipotesi avanzate, in riferimento agli studi sul “taccuino” di Villard de Honnecourt, anche quella che lo vedrebbe come un manuale riservato ai soli addetti ai lavori, a operai – o forse solo a maestri e capo cantieri – con soluzioni pratiche e operative la cui spiegazione, attraverso le figure e un linguaggio quasi simbolico, sarebbe solo da essi intuibile nell’immediato.

La regina di Saba in uno dei disegni del Livre de portraiture

Insomma, per qualcuno Villard non avrebbe avuto alcuna intenzione divulgativa ad ampio raggio, ma solo volontà di condivisione di tecniche, studi e applicazioni pratiche tra addetti al mestiere, tra architetti e maestranze delle grandi cattedrali. Non è da trascurare neppure, come qualche autore ha evidenziato, il ruolo di embrionali forme di “associazionismo operaio” nel Medioevo, per tutelare interessi, tecniche, lavoro e diritti, anche rispetto alle pressioni dei committenti e al loro potere.

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Associazioni di questo tipo sono state più volte vietate e forzatamente sciolte proprio nel Medioevo, come corporazioni non autorizzate. Che Villard de Honnecourt facesse parte di qualcuna di queste organizzazioni? Che proprio in quest’ottica abbia realizzato il Livre de portraiture, con suggerimenti e aiuti pratici per altri architetti e operai?

Labirinto e uomini che giocano a scacchi, dalle pergamene di Villard

Teologia cristiana, filosofia antica, tradizione araba

Il fascino delle simbologie e dell’arte medievale, unito a quello per gli architetti che elevarono le grandi cattedrali, quali detentori di conoscenze e sapienza, è innegabile ed è stato mantenuto in vita fino ad oggi anche, ad esempio, dalla Massoneria, che alla tradizione della muratoria s’ispira. Analizzando i fogli di pergamena di Villard, non manca chi ipotizza riscontri simbolici ed ermetici legati a una sorta di conoscenza iniziatica tramandata attraverso la costruzione degli antichi edifici.

Un cantiere edile del Medioevo

I riferimenti sarebbero non solo filosofici e teologici (si pensi al labirinto di Chartres), ma anche alla natura, al cosmo e a quella tradizione araba, presente pure nella Commedia di Dante, che proprio in quei secoli giungeva in Europa e che si fondeva alle speculazioni del mondo cristiano e all’eredità dei pensatori greci, neoplatonici soprattutto, i cui testi proprio dagli arabi sono arrivati in Europa.

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RIFERIMENTI:

  • Roland Bechmann, Le conoscenze dei costruttori del Duecento nel manoscritto di Villard de Honnecourt, in “Archeologia dell’architettura”, XIII, 2008, pp.105-113, All’insegna del Giglio
  • A. Rosa Calderoni Massetti, Villard de Honnecourt e la produzione artistica coeva: una traccia, in “Archeologia dell’architettura”, XIII, 2008, pp. 125,128
  • Anna Boato, Dominique Stroobant, I modi di costruire nel Taccuino medievale di Villard de Honnecourt : il sapere empirico del passato visto attraverso la conoscenza scientifica, in “Archeologia dell’architettura”, XIII, 2008, pp.155-159
  • Enrico Castelnuovo, Arte delle città, arte delle corti, Einaudi, 2009
  • Erwin Panofsky, Suger, abate di Saint-Denis, 2018, Abscondita
  • Villard de Honnecourt – Wikipedia

Paolo Cristofaro

Classe 1994, laureato in Scienze storiche all'Università della Calabria. Docente di Italiano, Storia e Geografia nelle scuole medie statali. Giornalista pubblicista.

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