ROMA – Nella mattinata di sabato 25 luglio, Alessandro Gassmann ha lanciato sul proprio profilo Twitter la campagna #Romasonoio. «Armiamoci di scopa, raccoglitore e busta per la mondezza e ripuliamo ognuno il proprio angoletto della città. Daremmo un esempio di civiltà a chi ci governa e a chi ci insulta». Questo il messaggio dell’esortazione alla cittadinanza. L’attore, però, non si tira indietro: «Appena torno in città, da Settembre, collaborerò col mio condominio, scendo in strada: voglio vederla pulita».
In poche ore, la battaglia al degrado diventa virale sotto lo slogan ideato da Gassmann. A diffondere da qualche anno questa necessità di impegno collettivo è stata RetakeRoma, l’associazione di volontari che puliscono assieme le strade della capitale – ovviamente senza alcun guadagno. La campagna social dell’attore raccoglie il plauso del sindaco Ignazio Marino, che su Facebook così commenta: «Ringrazio chi ogni giorno si impegna per prendersi cura della città, come RetakeRoma, e apprezzo molto l’iniziativa lanciata da Alessandro Gassmann. È importante il contributo di tutti, cittadini e istituzioni: insieme dobbiamo amare Roma e rispettarla a partire dai piccoli, grandi, gesti quotidiani».
Dall’altra parte, non manca la pioggia di critiche, basandosi tutte sulla simile contestazione: lo spirito è giusto, ma allora dove finiscono i soldi delle nostre tasse? A chi, più che legittimamente, fa notare che dovrebbero servire per migliorare il servizio pubblico, si aggiunge chi si lamenta che «la vera immondizia è nel Palazzo». Ora, quest’ultima sembra una puntualizzazione sterile e poco lucida, ma d’altronde non è compito del sindaco controllare il buon senso dei cittadini: non è forse vero che badare a non sporcare l’ambiente è il gesto più social che si possa fare? Ed è così che si chiude il post di Alessandro Gassmann: «basta lamentarsi, basta insulti, FACCIAMO!».
A.P.