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Si è spento il poeta e regista Nelo Risi,
dedito all’arte fin dagli anni Quaranta

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Si è spento oggi, 18 settembre, a Milano, all’età di 95 anni, il noto poeta e regista Nelo Risi, fratello di uno dei padri della commedia all’italiana, Dino Risi. Accanto a lui la moglie, la scrittrice ungherese Edith Bruck.

Nato a Milano il 21 aprile del 1920, Nelo Risi si laureò in medicina, come il fratello. A dispetto degli studi, però, si dedicò alla poesia, e alla traduzione letteraria, fin dal 1941, anno di pubblicazione della sua prima raccolta, Le opere e i giorni. La critica si interessò della sua produzione già a partire dagli anni Cinquanta. Fu Eugenio Montale, in un articolo apparso sul Corriere della Sera nel 1957, a dire di lui: «Risi deve aver imparato, più che dalla poesia, da certa recente pittura francese».

Nel corso della vita, il poeta affiancò all’attività letteraria anche quella di regista, realizzando 8 film, un telefilm e diversi documentari, cortometraggi e inchieste per la tv. Nel cinema il suo nome è ricordato soprattutto per Diario di una schizofrenica (1968), tratto dall’omonimo romanzo di Marguerite Sechehaye. Altri suoi film, sempre incentrati sull’analisi psicologica, sono: Una stagione all’inferno (1971), Un amore di donna (1988) e Per odio, per amore (1990).

Inserito a pieno titolo tra i poeti della generazione post-ermetica, Risi è stato tra coloro che per primi hanno avvertito l’urgenza di articolare in “discorso costruito” l’essenzialità espressiva, ormai diventata manieristica, portando il lessico al livello del parlato, fino a una libertà quasi diaristica e narrativa.

«Scrivere è un atto politico» diceva il poeta in Dentro la sostanza del 1965. Negli anni l’opera di Risi è stata ricompensata con numerosi riconoscimenti tra cui il Premio Dino Campana nel 2006, il Premio Viareggio con Di certe cose nel 1970 e il Premio Giosuè Carducci nel 2007.

Alessia Carsana

Redazione

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