di Ilaria Moretti
LIONE – Questa mattina, verso le 9.30, un’automobile ha fatto irruzione nella fabbrica Air Products di Saint-Quentin-Fallavier, nel dipartimento dell’Isère, a circa trenta chilometri da Lione. La collisione tra il veicolo e le bombole a gas presenti in loco ha provocato un’esplosione, coinvolgendo alcune persone che, fortunatamente, non hanno riportato ferite gravi. Con l’arrivo della polizia e dei mezzi di soccorso è stato rinvenuto, verso le 10, il corpo di un uomo decapitato, affiancato da due bandiere islamiche. Secondo il Dauphiné Libéré, quotidiano della regione Rhône Alpes, il corpo non è ancora stato identificato, ma, con ogni probabilità, si esclude appartenga a uno degli impiegati della fabbrica. Françoise Hollande, da Bruxelles, si è espresso intorno alle ore 13, parlando di un attacco di matrice terroristica.
La polizia francese ha già identificato e messo in stato di fermo diverse persone. I sospetti si focalizzano attorno a Yassin S., interpellato da uno dei Pompieri del SDIS (Servizio Dipartimentale d’incendio e di Soccorso). L’uomo, nato nel 1980, era già stato identificato e schedato nel 2006 con l’accusa di “radicalizzazione”. A partire dal 2008 però la polizia francese non aveva rinnovato i controlli, né aggiornato la sua posizione dinnanzi alla giustizia. La procura anti-terrorismo ha aperto un’inchiesta per «omicidio e tentato omicidio da parte di un gruppo organizzato appartenente alla frangia terroristica».
Un consiglio di difesa si aprirà all’Eliseo alle 15,30. Sul posto, in Isère, è già arrivato il Ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve, accompagnato dai tecnici del servizio di Identificazione Criminale della Polizia di Grenoble, dagli esponenti della Polizia dell’Isère e dal Sotto Prefetto.
In tutta la regione l’allerta resta altissima. La Francia, con il fiato sospeso, è nuovamente schierata, pronta ad agire e a difendersi, nonostante i precedenti fatti di gennaio lascino intravedere dell’inquietudine montante, l’incubo di un ‘nemico’ troppo esteso, difficile da localizzare e dunque da combattere.
Photo: © Philippe Desmazes