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Frivolezza e joie de vivre ne «L’altalena» di Jean-Honoré Fragonard

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L’altalena (noto anche come I fortunati casi dell’altalena, Wallace Collection, Londra, 1767) è forse il dipinto più celebre del grande pittore francese Jean-Honoré Fragonard, che si fa interprete dello spirito malizioso ed entusiasta tipico del Rococò. Grazie alla delicatezza del colore e alla raffinatezza dei personaggi, L’altalena è oggi considerato uno dei più importanti dipinti del XVIII secolo, fermando il tempo in un istante di pura bellezza.

Il Soggetto: Le feste galanti tra incontri clandestini e giochi amorosi

Tema per eccellenza di molte opere del 1700 sono le feste galanti, incontri pubblici o clandestini dove gli amanti possono concedersi un momento di passione e frivolo corteggiamento. L’altalena non fa eccezione, e la scena rappresentata è il perfetto esempio di un inconsapevole triangolo amoroso. La figura maschile in basso a destra è nascosta nella penombra sotto fronde fiorite, mentre spinge placidamente la bellissima fanciulla al centro della scena. L’ombra che avvolge questo primo personaggio è rappresentativa dello status sentimentale di quest’ultimo, marito o amante ormai dimenticato e sostituito da un nuovo e affascinante pretendente.

Fragonard

In quella che sembra una catena di gesti, un effetto domino amoroso, l’occhio si muove verso il meraviglioso personaggio centrale, una vezzosa giovane che si trastulla nei suoi giochi giornalieri, tanto intenta nel suo dondolarsi quanto nello stuzzicare con sguardi languidi e gesti maliziosi il suo nuovo corteggiatore. Emblema di questo corteggiamento è la scarpetta che la donna lascia cadere verso la terza e ultima figura, maschile, sdraiata in un cespuglio di bianchi boccioli, che con un gesto raffinato e molle alza il braccio verso la rosea immagine sull’altalena. A confermare la tematica amorosa le statue dei putti che incorniciano la scena: sulla destra, due putti abbracciati indicano la donna e l’uomo che spinge l’altalena, come a suggerirne un’unione (probabilmente matrimoniale); in alto a sinistra invece il putto porta un dito alla bocca invitando al silenzio, sintomo che sta avvenendo qualcosa di segreto. Intriso di un romanticismo scherzoso, ricco di un’elegante comicità, L’altalena è il dipinto dell’amore cicisbeo, volubile e frivolo, che ha contrassegnato un’epoca con i suoi sguardi intensi e i sorrisi maliziosi.

Lo Stile de «L’altalena» di Fragonard: il trionfo del Rococò in volute di toni pastello

Lo stile di Fragonard è puramente Rococò, ricco e lussuoso, ma al tempo stesso raffinato, delicato, dolcemente poetico. Interessante è soprattutto la concatenazione di personaggi legati da un unico movimento oscillatorio. Così come l’altalena si muove avanti e indietro, così i vari personaggi sono legati tra loro da un pendolo romantico che parte con la spinta iniziale dell’altalena, culmina con la scarpetta volante, e si conclude con il braccio dell’ultimo personaggio, alzato a voler afferrare la sua giovane innamorata. Sempre il movimento fa confluire l’attenzione sulla figura centrale, su cui i movimenti degli altri personaggi confluiscono, in un gioco di gesti e richiami perfetto e armonioso.

Fragonard
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Il tratto di Fragonard ne L’altalena è fine, leggiadro, e conferisce al dipinto un senso di pura leggerezza. Sia il paesaggio che i personaggi sembrano fluttuare nell’indeterminatezza, privi di contorni troppo netti o di tonalità troppo accese. Il colore gioca un ruolo fondamentale nel dipinto. Le tonalità pastello nelle sfumature del rosa e del verde sono luminose, eleganti ed ovattate, e sembrano isolare la scena in un’atmosfera di sogno e dolce fantasia. Meravigliosi i giochi di luce particolarmente evidenti nel vestito della fanciulla, dove il rosa alterna luce e ombra che suggeriscono morbidezza, mollezza e leggiadria.

Immagine di un’epoca affascinante e sofisticata, L’altalena di Fragonard è la perfetta immagine del mondo Rococò, un mondo fiabesco fatto di corteggiamenti sfacciati e giardini maestosi, una realtà fuori dal tempo e dalla realtà, ignara di quanto avviene al di fuori della sua quotidianità e imprigionata in attimi perfetti di amore e sensualità.


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Anna Maria Giano

Mi chiamo Giano Anna Maria, nata a Milano il 4 marzo 1993. Laureata Lingue e Letterature Straniere presso l'Università degli Studi di Milano, mi sto specializzando in Letterature Comparate presso il Trinity College di Dublino.Fin da bambina ho sempre amato la musica, il colore, la forza profonda di ciò che è bello. Crescendo, ho voluto trasformare dei semplici sentimenti infantili in qualcosa di concreto, e ho cercato di far evolvere il semplice piacere in pura passione. Grazie ai libri, ho potuto conoscere mondi sempre nuovi e modi sempre più travolgenti di apprezzare l'arte in tutte le sue forme. E più conoscevo, più amavo questo mondo meraviglioso e potente. Finchè un giorno, la mia vita si trasformò grazie ad un incontro speciale, un incontro che ha reso l'arte il vero scopo della mia esistenza... quello con John Keats. Le sue parole hanno trasformato il mio modo di pensare e mi hanno aiutata a superare molti momenti difficili. Quindi, posso dire che l'arte in tutte le sue espressioni è la ragione per cui mi sveglio ogni mattina, è ciò che guida i miei passi e che motiva le mie scelte. E' il fine a cui ho scelto di dedicare tutti i miei sforzi, ed è il vero amore della mia vita.

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