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Cosa ci dice sull’arte di oggi il caso Druet vs Cattelan

Alla fine si è pronunciato un tribunale. Il caso giudiziario che ha tenuto il mondo dell'arte con il fiato sospeso è giunto all'esito finale. Ma perché è stato così importante?

4 minuti di lettura

Il contesto

Per quattro anni, lo scultore francese Daniel Druet, noto per il suo lavoro per il Museo Grévin, ha combattuto contro l’artista concettuale italiano Maurizio Cattelan. Tra il 1999 e il 2006, Druet ha creato nove sculture in cera per Cattelan, molte delle quali sono diventate icone artistiche. Tra queste, il Papa schiacciato da un meteorite (La Nona Ora, 1999) e un Adolf Hitler inginocchiato come un bambino in penitenza (Him, 2001).

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La causa Druet vs Cattelan

Daniel Druet, che era stato pagato in modo corretto per le sue sculture (ma non allo stesso modo delle somme stratosferiche che le opere in questione valgono oggi), aveva chiesto in diverse occasioni che il suo nome fosse almeno menzionato nelle mostre di Cattelan. Esasperato dal fatto che non fosse così, anche durante la mostra Not Afraid Of Love di Maurizio Cattelan alla Monnaie de Paris nel 2016, lo scultore aveva deciso di rivendicare in tribunale la paternità esclusiva delle opere.

druet cattelan
Druet et la scultura in cera di Hitler (“him”)

L’esito

Il mondo dell’arte contemporanea ha tirato un sospiro di sollievo: il tribunale di Parigi si è finalmente pronunciato a favore dell’artista Maurizio Cattelan. Il tribunale ha respinto la pretesa dell’accusa di avere la paternità esclusiva delle opere. In altre parole, quelle ufficiali, i giudici hanno stabilito che «non è (…) contestato che le direttive precise per la messa in scena delle opere di cera in una configurazione specifica (…) siano state emesse esclusivamente da Druet», ma che «sono state disposte solo da Maurizio Cattelan (…) le scelte relative all’allestimento scenico delle suddette sculture (…) o al contenuto del possibile messaggio da trasmettere attraverso questa messa in scena».

Le conseguenze sul mondo dell’arte

Il caso ha scosso e toccato il mondo dell’arte contemporanea. La causa intentata da Druet rischiava di modificare radicalmente la contemporanea concezione di arte. Rimettendo in questione il tema della paternità dell’opera e del talento tecnico di un artista, l’intero sistema dell’arte contemporanea è stato messo a dura prova. Infatti, Cattelan è sicuramente un caso esemplare ed iconico, ma certamente non l’unico. Nella nostra epoca l’idea è centrale nell’attribuzione di valore ad un’opera d’arte, ciò che la distingue dagli oggetti di uso comune o da strutture architettoniche. La questione del copyright è, per questo, diventata sempre più complessa, spesso assolutamente indipendente dalla materialità dell’opera d’arte.

Un’opera senza titolo sotto forma di autoritratto di Maurizio Cattelan, il cui volto di cera è stato modellato da Daniel Druet, esposta nel 2016 alla Monnaie de Paris (Francia).

Conclusioni: cosa abbiamo imparato dal caso Druet vs Cattelan

Il tribunale francese ha confermato la ben sedimentata teoria secondo cui l’idea di un’opera d’arte ha un valore maggiore della “semplice” realizzazione. Ovvero, ha dichiarato il talento di un artista indipendente dalle capacità tecniche e dalla realizzazione pratica.

Certamente questo caso giudiziario è stato un’occasione unica e interessate per riflettere sull’arte ai nostri giorni; una breve battuta di arresto che ha rimesso in questione ciò che ormai il mondo dell’arte contemporanea sembrava dare per scontato.

Sofia Di Gravio

Classe 99, laureata in filosofia alla Sapienza e volata a Parigi per studiare la filosofia dell’arte. Amante della cultura e della vita... specialmente quando ci regalano una chiacchierata davanti ad un bicchiere di vino!

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