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Che cosa fa il Presidente della Repubblica?

7 minuti di lettura

Sabato 29 gennaio 2022, all’ottavo scrutinio, con 759 voti, il precedente Presidente Sergio Mattarella è stato riconfermato Presidente della Repubblica. Al di là della di fibrillazioni politiche che hanno avuto luogo in Parlamento durante la settimana delle elezioni,forse sarebbe bene chiarire quali siano le competenze del PdR.

Innanzitutto, anche se probabilmente è già noto ai più, sarebbe comunque utile chiarire in che modo avvenga l’elezione del Presidente. Queste modalità vengono spiegate nell’articolo 83 della Costituzione, che recita:

Il Presidente della Repubblica è eletto dal Parlamento in seduta comune dei suoi membri.
All’elezione partecipano tre delegati per ogni Regione eletti dal Consiglio regionale in modo che sia assicurata la rappresentanza delle minoranze. La Valle d’Aosta ha un solo delegato.
L’elezione del Presidente della Repubblica ha luogo per scrutinio segreto a maggioranza di due terzi dell’assemblea. Dopo il terzo scrutinio è sufficiente la maggioranza assoluta.

A questo giro gli elettori saranno 1009: 630 deputati, 315 senatori, 58 delegati regionali (i famosi “grandi elettori”) e 6 senatori a vita. I requisiti che deve avere una persona per essere eletta a PdR sono elencati nell’articolo 84 della Carta: «Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto cinquanta anni d’età e goda dei diritti civili e politici. L’ufficio di Presidente della Repubblica è incompatibile con qualsiasi altra carica.»

Presidente della Repubblica
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella davanti al Parlamento in seduta comune per la cerimonia di giuramento .(foto di Francesco Ammendola – Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

Il mandato presidenziale dura sette anni e, come dimostra il caso Mattarella, la stessa persona può tranquillamente essere rieletta più di una volta (ma, nella storia della nostra Repubblica, è avvenuto finora una volta sola, con Sergio Napolitano), perché la Costituzione non prevede un limite al numero dei mandati.

Venendo ora più propriamente al «che cosa fa» il Presidente della Repubblica, le funzioni correlate a questa carica sono molte, anche se spesso non si conoscono, e sono stabilite dagli articoli 59, 62, 73, 74, 87, 88, 92, 93, 104, 126 e 135 della nostra Carta.

In particolare, egli è il Capo dello Stato, rappresentante dell’unità nazionale. È lui che indice le elezioni per il rinnovamento del Parlamento, a cui può inviare dei messaggi. Inoltre, per ogni Disegno di Legge del Governo, deve autorizzarne la presentazione alle Camere. Ogni legge o decreto, poi, per entrare in vigore, deve essere promulgato dal Presidente e così anche i referendum di iniziativa popolare devono essere indetti da lui. Nomina poi alcuni funzionari dello Stato, riceve i rappresentanti diplomatici e ratifica i trattati internazionali, è al comando delle Forze Armate, presiede il Consiglio supremo di difesa, può dichiarare lo stato di guerra, presiede il Consiglio supremo della Magistratura, può concedere la grazia o commutare le pene e conferisce le onorificenze.

Inoltre il PdR può nominare i senatori a vita, secondo quanto indicato dall’articolo 59 della Costituzione: «Il Presidente della Repubblica può nominare senatori a vita cinque cittadini che hanno illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario». Oltre a questo, può convocare le Camere in via straordinaria, così come può anche scioglierle; può rinviare al Parlamento le leggi che decide di non promulgare.

Presidente della Repubblica

Negli ultimi anni sono montate svariate polemiche in merito a presunti governi non votati da nessuno. Anche per questo si rende necessario fare chiarezza sui compiti del Presidente, poiché – recita la Costituzione – «Il Presidente della Repubblica nomina il Presidente del Consiglio dei ministri e, su proposta di questo, i ministri».
Apriamo una piccola parentesi: i cittadini eleggono i parlamentari come propri rappresentanti (quindi delegando a loro la propria sovranità), i quali eleggono il Presidente della Repubblica, il quale nomina il Governo, il quale deve avere la fiducia del Parlamento. Quindi, dopo aver consultato i gruppi parlamentari, il PdR nomina il Primo Ministro e, su indicazione di quest’ultimo, i ministri; l’esecutivo dovrà poi avere il placet del Parlamento. Ciò significa anche che, tra le funzioni del Presidente, vi sono anche quelle di accogliere sia il giuramento del Governo sia le sue eventuali dimissioni.

Il Presidente può inoltre decretare lo scioglimento dei consigli regionali o la rimozione del Presidente dei Governatori delle regioni. Infine è sua facoltà nominare un terzo dei componenti della Corte Costituzionale.

Alla fine di questa carrellata, risulta evidente che quello di Presidente della Repubblica è un ruolo decisamente importante, poiché è lui a garantire il corretto funzionamento dello Stato. I suoi poteri, tuttavia, non sono solamente di garanzia, ma può anche avere a che fare con questioni assai spinose, nonché ad alto impatto politico e mediatico, quali ad esempio le concessioni di grazia. Per quanto riguarda il potere di rimandare le leggi alle Camere è bene notare che il PdR non agisce a suo arbitrio assoluto, bensì rappresenta l’interesse della nazione, quindi se ritiene che una certa legge vada contro l’interesse della nazione ha la facoltà di rispedirla al mittente. Tuttavia, se le Camere gli dovessero riconsegnare il medesimo testo senza aver effettuato nessuna modifica, egli ha l’obbligo di approvarlo.

Il Capo dello Stato è quindi un ruolo fondamentale. Solo così – forse – riusciremo a liberarci dall’odiosa girandola di nomi che, ogni volta che bisogna votare il Presidente della Repubblica, puntualmente si ripropone a tediarci senza sosta per intere settimane.

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Michele Castelnovo

Classe 1992. Laureato in Filosofia. Giornalista pubblicista. Direttore di Frammenti Rivista e del suo network. Creator di Trekking Lecco. La mia vita è un pendolo che oscilla quotidianamente tra Lecco e Milano. Vedo gente, scrivo cose. Soprattutto, mi prendo terribilmente poco sul serio.

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