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Chiusa/Klausen, nel cuore del Tirolo

Alla scoperta dei borghi italiani: Chiusa/Klausen, la "cittadina degli artisti"

4 minuti di lettura

Il corso dell’Isarco ha dettato la topografia dell’abitato medievale di Chiusa (Klausen in tedesco), che si allunga sulla riva destra del fiume, ai lati della strada che nel passato conduceva al passo del Brennero. Nel 1308 Chiusa diventa una città e grazie ai dazi e ai metalli delle miniere di Fundres, vive tra XIV e XVI secolo il massimo del suo splendore. Gli edifici si arricchiscono di portali scolpiti, affreschi ed elaborati bovindi (finestre ad arco sporgenti). Nel Seicento, con il convento dei Cappuccini, l’abitato si espande oltre le mura fino ad assumere l’aspetto attuale, integro fino ad oggi e che gli merita l’appellativo di “Künstlerstädtchen”, la “cittadina degli artisti”, calamita per pittori, letterati e turisti fin dalla fine dell’Ottocento.

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Veduta di Chiusa. Fonte: dolomites.org

Eretta nel 1482-1498, Sant’Andrea è una delle più belle chiese gotiche del Tirolo e conserva nell’interno, a navata unica, pregevoli sculture sacre rinascimentali in legno intagliato.

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Sant’Andrea. Fonte: Wikipedia
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Sant’Andrea, interni. Fonte: Wikipedia

La Dogana del XVII secolo ha la facciata affrescata con i dieci stemmi araldici dei vescovi di Bressanone mentre la vecchia sede del Municipio, risalente al 1609, conserva un bel portone con la cornice in granito.

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Centro storico. Fonte: Wikipedia

L’austera chiesa degli Apostoli, della seconda metà del Quattrocento, a navata unica in stile gotico, è oggi sconsacrata ma viene aperta d’estate in occasione di eventi e manifestazioni culturali.

La chiesa dei Cappuccini risale invece al 1699-1701 e nel suo ex convento ha sede il Museo Civico, che accoglie al suo interno collezioni di arte sacra e soprattutto il “Tesoro di Loreto”, una collezione di oreficeria liturgica donata alla fine del Seicento dalla regina di Spagna, Maria Anna del Palatinato-Neuburg.

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Museo Civico. Fonte: Wikipedia
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Museo Civico, interni. Fonte: altoadigepertutti.it

Nel parco trova posto anche la moderna Kulturhaus Albrecht-Dürer, sede di mostre, dedicata al grande artista tedesco che soggiornò a Chiusa nel 1494 durante il suo primo viaggio in Italia e che ritrasse il borgo nella famosa incisione “La grande fortuna” (“Das große Glück”).

Kulturhaus Albrecht-Dürer. Fonte: Wikipedia

Il borgo, in generale, si dipana lungo una sola via centrale, dalla quale, verso il fiume Isarco, si dipartono piccoli vicoletti nominati con i mestieri che vi si svolgevano (via Molini, via Tintori…). Piazza Tinne si incornicia tra le facciate affrescate dei vecchi alberghi cittadini e delle botteghe artigiane mentre un ampio ponte valica l’Isarco, unendo la città vecchia al quartiere moderno di Seebegg, sulla sponda opposta del fiume.

Sola superstite delle tre porte cittadine, la Porta di Bressanone si apre sulla stretta e lunghissima piazza del Mercato.

La rupe di Sabiona fu sede vescovile dal VI al X secolo, quando venne trasferita a Bressanone. Nel 1681, però, fu rifondata come sede monastica con tre chiese, una cappella e il convento tuttora abitato dalle suore benedettine. Vicino sorge il Castel Branzoll, ex residenza del principe-vescovo e oggi proprietà privata, posto in mezzo alle vigne e da cui parte una interessante Via Crucis.

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Castel Branzoll e Convento. Fonte: Wikipedia
Veduta di Chiusa. Fonte: valleisarco.info

Link utili: https://www.museumklausenchiusa.it/it/

Chiusa/Klausen (BZ)
Altitudine
: 523 m
Abitanti: 5.178

Come arrivare:

  • La stazione ferroviaria di Chiusa/Klausen è sulla linea Verona – Innsbruck
  • In auto, uscire a Chiusa – Val Gardena sulla A22 Modena – Brennero e proseguire lungo la SS12

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Gianpaolo Palumbo

Classe 1990, laureato in Scienze Politiche. Appassionato di storia, arte e cinema. "Per avere una narrazione è sufficiente che ci sia un narratore, una storia e qualcuno a cui raccontarla" (Andrea Bernardelli, "La narrazione", 1999).

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