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Contemporary Locus,
per far rivivere
una Bergamo abbandonata

9 minuti di lettura

I luoghi sono carta riciclabile di libri scritti e da riscrivere. Gli si imprime una prima forma, e poi vengono riplasmati, nel tempo, quando tempo non è per essere quelli che erano. Ci sono dei luoghi che si perdono, che si affannano in uno o più cicli di storie, e poi rotolano fuori strada, e diventano antichi, dismessi, segreti. Le pareti ingialliscono e si sgretolano, i vetri rotti e forzati, i pavimenti imbrattati. Sono buchi che stanno sulle piante delle nostre città, semplicemente schizzi di inchiostro dei pianificatori. E si cerca spesso di dimenticarli, di mettersi un cerotto sull’occhio che potrebbe guardarli.

Contemporary Locus è un’associazione onlus attiva sul territorio di Bergamo e provincia. La sua mission è la rianimazione di questi luoghi dimenticati sulla strada della Storia. Ripompa linfa vitale nelle loro fondamenta, tramite progetti di arte contemporanea. Stabilisce connessioni tra i corpi vuoti e atoni, sgusciati del loro significato di un tempo, e possibili nuove anime. Gli artisti chiamati a reinterpretare questi spazi sono selezionati in base alla relazione intessuta con l’ambiente nelle loro opere precedenti. La caratteristica prima dei progetti deve essere quella di saper leggere lo spazio, di infilarselo e farselo calzare perfettamente. Di ondeggiare al suo ritmo, per spingersi a vicenda un po’ più in alto di dove si era.

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I luoghi riscritti dal 2012, quando è nata l’associazione, fino a oggi sono stati dieci. Sfortunatamente sono esperienze temporanee, che finiscono tempo di un permesso e delle mille scartoffie correlate. Il decimo appuntamento è tuttora in corso, aperto ed esperibile fino al 24 luglio. Daste e Spalenga, tra via Borgo Palazzo, il quartiere Celadina e Seriate, è una ex centrale termoelettrica. Dal 1927 agli anni sessanta ha alimentato le filande della zona, per le quali non bastava l’energia fornita dalla Roggia Morlasca. Poi le attività si sono spostate alle pendici delle valli, e della centrale è venuto meno il senso, e l’utilità. È stata abbandonata, abitata da parassiti vagabondi e drogati, fino al 2000 quando il Comune ha tentato una ristrutturazione tramite gli oneri di urbanizzazione dell’area residenziale appena rifatta tutto intorno. Ma le risorse si sono estinte prima del previsto e il progetto è andato in stand-by.

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Contemporary Locus ha adocchiato la centrale l’anno scorso, l’ha ripulita e ha fatto mettere in sicurezza alcune parti. L’artista che ne ha riscolpito lo scheletro, per questi due mesi di apertura straordinaria, dal 28 maggio al 24 luglio, è Alfredo Pirri. Originario di Cosenza ma radicato a Roma, è artista pittore scultore che si impasta anche di architettura e arte ambientale. Di solito lavora con i luoghi del potere, politico e religioso. Ma la seria dignità della centrale, le sue dimensioni prorompenti, e suoi alti e vasti spazi bianchi, la sua luce diafana, l’hanno convinto che anche quello era un luogo diverso di potere. Che celebrava anche quello a suo modo la grandezza, eroica, dell’uomo, nel suo lavoro.

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Alfredo Pirri ha fatto allora la centrale tappa del suo percorso ongoing Passi, che dal 2000 accende diversi luoghi in Italia e all’estero, con progetti di matrice simile, di esiti ogni volta imprevedibili. L’installazione per Daste si compone di tre azioni. La prima è stata la posa di un pavimento di specchi, 433 mq di specchi di sicurezza nell’aula centrale, sormontata da un grosso carroponte. Gli specchi integri sono poi stati rotti dall’artista con scarpe con suole puntate e con uno strumento apposito, un pesta carne con fondo chiodato. È una molla che vuol dare uno slancio di partenza, ma che poi il visitatore dovrà saper cogliere. Perché è nei contributi dei singoli che camminando moltiplicano le rotture, che sta il farsi dell’opera e l’opera stessa. È una riflessione sullo specchio che riflette la realtà ora, ma che è anche un condensato delle realtà prima, che ha visto lui, ma ora non mostra più. È rompere questo approccio lineare e comandato al mondo e decostruito ricostruirlo nel cammino. Riscrivere la propria personale storia, poi condivisa con quella degli altri per fare un’opera collettiva. Un nuovo nucleo denso di senso alla centrale, un tempo punto di aggregazione e luogo pregno della comunità che ci viveva intorno.

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A camminare il pavimento si spacca e si moltiplicano i riflessi di luce, per il moltiplicarsi delle superfici riflettenti. La luce viene catturata da sensori e poi con il buio, dalle 22 alle 6 di ogni notte, la Lampada restituisce allo scoccare di ogni ora in 6 minuti, condensata, la storia luminosa dell’intera giornata. Il nostro camminare si fa arte e si fa luce. L’arte è luce.

Terza azione: scaricare un’app per iPhone, che registra per 15 minuti il percorso all’interno della centrale, riportandolo poi come costellazione rosata su uno degli sfondi selezionati appositamente dall’artista.

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Arte coniugata con lo spazio e le nuove tecnologie a riscrivere una geografia diversa dei territori. A rispolverare i progetti precedenti, si scopre una versione inedita della mappa della città di Bergamo. Si leggono aggiunte impensabili nell’elenco dei luoghi di interesse. Ci si riscopre turisti nella propria città. È un risondare la storia di spazi familiari, che non si conoscono mai fino in fondo. È un riscoprire luoghi che in passato erano pregni, ma che ingiustamente non hanno mai premuto sul nostro sguardo. Ma che premono, più o meno energicamente, più o meno influentemente, sul nostro passato. Contemporary Locus non solo li rispolvera, ma li rimette in gioco. «Il progetto ribadisce così la sua volontà di diffondere processi partecipativi alla cultura contemporanea dentro il tessuto della nostra storia e del nostro paesaggio». L’arte contemporanea, la più ostica in generale per il pubblico, è letta e spiegata da un team di volontari. È nuova idea che restituisce senso e anima al passato.

«Contemporary locus
è un progetto che coinvolge artisti contemporanei nell’interpretazione di spazi urbani dimenticati
è riqualificazione territoriale, ricerca e formazione
è un’esperienza che si espande in rete attraverso le nuove piattaforme tecnologiche
».

Sul sito contemporarylocus.it è presente l’archivio dei progetti, tappe di luoghi diversi per riscoprire l’anima della città.

www.ecodibergamo.it
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Ex centrale termoelettrica Daste e Spalenga, Bergamo. Foto di Francesca Leali © il fascino degli intellettuali
Ex centrale termoelettrica Daste e Spalenga, Bergamo. Foto di Francesca Leali © il fascino degli intellettuali

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Francesca Leali

Nata a Brescia nel 1993. Laureata in lettere moderne indirizzo arti all'Università di Bergamo, dopo un anno trascorso in Erasmus a Parigi. Appassionata di fotografia, cinema, teatro e arte contemporanea.

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