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Un podcast che racconta transizioni e (non)binarismi

Corpi liberi è un potente racconto a tre voci per narrare un tema troppe volte considerato tabù. Per rassicurare, e informare, attraverso vicende autentiche, seguendo una madre che fa la conoscenza del figlio.

7 minuti di lettura

Mamma sono trans” è la frase che mi è piombata addosso in un giorno qualunque mentre scolavo gli spaghetti. È iniziato così il mio maldestro tentativo di capire chi è davvero quel tredicenne che credevo “figlia” e ho imparato a chiamare “figlio”. Se ci sono riuscita è anche grazie a Mark, una persona trans apparsa nella mia vita con tutto il suo coraggio quando io non capivo più niente.

Corpi Liberi è un podcast disponibile su Spotify che racconta l’avventura di una madre alla scoperta dell’identità del figlio Alex, che alle medie comunica di essere non-binario e trans. Il podcast è un potente racconto a tre voci per narrare un tema troppe volte considerato tabù e per rassicurare, e ancor di più informare, attraverso vicende autentiche, vere, seguendo passo per passo una madre che fa la conoscenza del figlio, Alex.

Un racconto a tre voci perché a supportare madre e figlio troviamo infatti una terza figura, Mark, un ragazzo della Sicilia in transizione che aiuta la famiglia di Alex a comprendere le sfumature, i desideri, le paure, i sogni del figlio, senza omettere però i traumi, i grandi ostacoli da superare, i momenti di sconforto, le ferite subite o autoinflitte che Mark può ben comprendere in quanto ha vissuto le stesse dinamiche in prima persona.

Non ci sono in questo podcast mezzi termini o sfumature nascoste: le puntate ci portano per mano nel mondo – nei mondi – di questi tre personaggi che, dietro alla narrazione, si rivelano persone e mettono quindi in luce la veridicità, le vere sensazioni, i veri traguardi, piccoli o grandi, raggiunti da Alex, Mark e dalla mamma. Il podcast, nelle sue sei puntate, sceglie quindi un approccio semplice ma in grado di non cadere nel banale, di colpire con la sua dolcezza e autenticità, di farci sentire lì con loro, lì con quella mamma che, mentre scola la pasta, viene introdotta nel mondo del figlio.

corpi liberi

Il podcast Corpi liberi, produzione di Spotify Studios, è stato sceneggiato da Silvia Ranfagni e realizzato con la collaborazione di Chora Media e mira a un pubblico vasto proprio per la sua triplice narrazione: uno strumento utile per genitori e familiari e per figli e figlie, per adulti e ragazzi, per adolescenti che vogliono scoprirsi o, ancor più semplicemente, capire il mondo che ci circonda. Si parla qui infatti di identità, sessualità, orientamento, attraverso le parole di Alex e di Mark che “istruiscono” la madre: si smascherano così le incertezze delle generazioni “più in là”, dando luce e senso ai nuovi scenari percepiti e costruiti da chi è cresciuto tra la fine del Novecento e gli anni Duemila. Non che la questione identitaria non abbia radici più longeve nel tempo, ma il podcast mostra come la comunicazione sia la chiave per superare un gap generazionale che si fa sentire per quanto riguarda la percezione e la conoscenza di queste tematiche.

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A raccontarci quindi lo scontro e l’incontro tra famiglia e figli abbiamo intermezzi fatti di episodi di vita autentica: viviamo con la mamma e Alex nel loro scolare la pasta, nel chiudere una porta oppure aprirla, nel costruire una nuova vita insieme e nel dare forma a una nuova consapevolezza con il supporto di chi ci vuole bene. Assistiamo per esempio a una questione molto concreta, ovvero alla nascita di un nuovo nome – che gli amici utilizzano ben prima della madre stessa – e veniamo posti di fronte allo smarrimento iniziale che questa scelta causa nella mamma, che per scegliere il nome della figlia alla nascita (Alba) ha impiegato così tante energie da vedersi ora “rubato” quel nome tanto adorato. Ma ripercorriamo al tempo stesso la gabbia di femminilità che ha per più di un decennio rinchiuso Alex in una vita, in un corpo, in delle scelte non sue, e lo vediamo affrontare, nonostante la giovane età, un cambiamento che – più a causa della società che del cambiamento in sé e per sé – si fa difficile, ma possibile.

corpi liberi

Anche la presenza di Mark, che la mamma va a conoscere in Sicilia per trovare supporto e confronto, è fondamentale in quanto mostra i passi della sua transizione, come per esempio, mese dopo mese, la trasformazione della sua voce con il testosterone. Mark è una presenza benefica che entra nella famiglia e, a sua volta, fa entrare la madre di Alex nella sua, così da creare un sostegno che possa far fiorire il rapporto tra Alex e la sua famiglia, inizialmente incrinato non certo per mancanza di amore, ma per l’incomprensione, per la mancanza di informazioni al riguardo.

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Il Corpi liberi, quindi, è una testimonianza realistica, che arriva facilmente a chi ascolta per la quotidianità, l’onesta, la schiettezza e semplicità di chi lo racconta. Oltre che essere una storia da ascoltare con piacere, è un mezzo indiretto per informare, educare e sensibilizzare su un tema ancora oggi lasciato ai margini, nonostante la pervasività di identità che non si riconoscono più nel binarismo marcato della nostra cultura. Un podcast che farà quindi compagnia a giovani e meno giovani, aprendo una nuova finestra sul mondo.

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