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Cremona e lo Stradivari Festival,
dove la musica diventa anima di una città

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stradivari festival

CREMONA – Non solo il grande repertorio classico, ma anche jazz, pop, gipsy, folk, sono i molteplici generi musicali che caratterizzano il programma artistico della terza edizione dello Stradivari Festival – Cremona incanta. E suona, rassegna musicale dedicata agli strumenti ad arco, che da oggi 26 settembre fino all’11 ottobre trasformerà Cremona in una capitale internazionale della musica.

Antonio Stradivari
Antonio Stradivari

Il cartellone 2015 è particolarmente fitto, in un anno che offre diverse occasioni di confronto culturale, dall’Expo alle Olimpiadi della liuteria, ed in cui si festeggia il 300° compleanno del famoso violino Cremonese 1715, uno degli oltre mille strumenti dalla sonorità inimitabile firmati tra il 1600 ed il 1700 da Antonio Stradivari, personaggio controverso e ancora avvolto da un’aura di mistero, figlio prediletto della cittadina lombarda che ha dato anche i natali a musicisti del calibro di Claudio Monteverdi e Amilcare Ponchielli.

Museo del Violino
Museo del Violino

La città ha saputo alimentare il mito di Stradivari, raccoglierne e coltivarne l’eredità, come testimoniano le 156 botteghe artigiane che ancora oggi custodiscono e tramandano l’arte della liuteria cremonese, riconosciuta nel 2012 dall’UNESCO “bene immateriale dell’umanità”, la Scuola Internazionale di Liuteria, l’Istituto Superiore di Studi Musicali e il primo corso di Laurea per il restauro di strumenti ad arco. Senza dimenticare l’innovativo Museo del Violino che tra i suoi percorsi interattivi custodisce i più rari esemplari di Stradivari, Amati, Ruggeri, Guarneri del Gesù oggi esistenti, e che nei suoi due anni di vita ha staccato oltre 120 mila biglietti. Ed ancora la rassegna fieristica leader di settore Cremona Mondomusica, Salone Internazionale degli Strumenti Musicali d’Artigianato, e le Olimpiadi della Liuteria, concorso triennale internazionale giunto alla quattordicesima edizione, che in questi giorni vede sfidarsi 334 liutai provenienti da 31 Paesi, che a Cremona portano il frutto della loro ricerca stilistica e tecnica nel campo di un’arte sempre più globale ed eclettica. Una sinergia tra istituzioni pubbliche e private che conferma come, facendo sistema, sia possibile coniugare la promozione della cultura ad un ritorno di immagine ed economico per l’intero territorio.

Auditorium Giovanni Arvedi
Auditorium Giovanni Arvedi

Tornando al festival, l’Auditorium Giovanni Arvedi, con la sua struttura lignea dalle linee flessuose come onde sonore che richiamano la forma di un violino, progettata dall’ingegnere giapponese Yasuhisa Toyota, ospita da oggi 19 concerti e 68 prestigiosi interpreti, con un ventaglio di proposte rivolte non solo ai cultori degli strumenti a corda ma anche ai bambini, alle famiglie ed ai neofiti della musica colta.

Il cartellone di eventi si articola in diverse sezioni: si parte con La grande classica, che inaugura questa sera il festival con l’esibizione del violoncellista Enrico Dindo e dei Solisti di Pavia impegnati in un originale repertorio che spazia dai Concerti di Franz Joseph Haydn ai Tre pezzi per archi di Giuseppe Martucci ai Crisantemi di Giacomo Puccini alla Kindersinfonie di Leopold Mozart, padre di Wolfgang Amadeus, e prosegue nei due sabati successivi (3 e 10 ottobre) rispettivamente con il violoncellista Mario Brunello accompagnato al pianoforte da Andrea Lucchesini in brani dall’integrale di Ludwig Van Beethoven per violoncello e pianoforte, e con la violinista tedesca Isabelle Faust che avrà il previlegio di suonare con il mitico Stradivari Cremonese 1715, messo a disposizione dal Museo del Violino, brani di Beethoven, Mozart, Haydn insieme al pianista Alexander Melnikov.

Il violoncellista Mario Brunello
Il violoncellista Mario Brunello

Seconda sezione è quella dei Concerti crossover, in cui funambolici artisti superando i confini stilistici tra i diversi generi musicali coniugano tecnica e virtuosismo in un nuovo concept di spettacolo dal vivo che spazia dal raffinato cabaret in musica del Janoska Ensemble (1 ottobre), alle rivisitazioni in chiave jazz di Paolo Fresu con Alborada String Quartet (2 ottobre), al melange di gipsy, pop e folk proposto da Igudesman & Joo (9 ottobre).

Alla musica contemporanea sono dedicati i Matinéedialogo archi e voce, in cui voci recitanti daranno vita a testi di vari autori tra cui, il 4 ottobre, quelli del Premio Nobel per la letteratura Elfriede Jelinek, mentre per le famiglie con bambini under 12 è appositamente pensata la minirassegna di spettacoli di fiabe in musica, messi a punto da professionisti della didattica musicale e abbinati nei pomeriggi domenicali a laboratori e visite al Museo.

Infine, ma non ultima, la valorizzazione dei giovani talenti internazionali delle scuole musicali cremonesi, che saranno protagonisti dei Violin bar, concerti-aperitivo pomeridiani ospitati nel patio del Museo che accompagnano visita e concerto ad un calice di bollicine.

 

 

 

 

Valentina Cognini

Nata a Verona 24 anni fa, nostalgica e ancorata alle sue radici marchigiane, si è laureata in Conservazione dei beni culturali a Venezia. Tornata a Parigi per studiare Museologia all'Ecole du Louvre, si specializza in storia e conservazione del costume a New York. Fa la pace con il mondo quando va a cavallo e quando disquisisce con il suo cane.