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Elisabetta II: 65 anni da regina

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Simbolo della secolare, e a quanto sembra incrollabile, monarchia inglese, Elisabetta II è oggi la sovrana dei record, compiendo il suo 65° anno di regno. Salita al trono il 6 febbraio 1952, l’allora giovanissima regina ha visto avvicendarsi ministri, capi di stato, e numerosi pontefici, rimanendo saldamente ancorata a quella corona che ancora adesso indossa con fermezza e autorità.

Nata a Londra il 21 aprile 1926, Elizabeth Alexandra Mary trascorse l’infanzia nella sua casa al n. 17 di Bruton Street a Mayfair, insieme all’unica sorella Margaret, alla madre Elizabeth Bowes-Lyon, duchessa di York, e al padre Albert, che il mondo conoscerà come re Giorgio VI. Non condizionata dalle aspettative che circondano i futuri eredi al trono, Elisabetta verrà travolta, insieme alla sua famiglia, da quegli inaspettati eventi della storia quando suo zio, il re Edoardo VIII, abdicò l’11 dicembre 1936 per sposare l’americana Wallis Simpson, consegnando il travagliato trono d’Inghilterra all’incredulo fratello Albert. Iniziò così la nuova fase della vita di Elisabetta, cui verranno scardinate le poche certezze dell’infanzia per instillarvi invece la consapevolezza di reggere, sulle proprie spalle, le sorti future di un intero Paese.

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Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, la principessa Elisabetta raggiunse il primo di una lunga serie di record, arruolandosi nel Servizio Ausiliare Territoriale (Auxiliary Territorial Service) dell’esercito britannico, e divenendo la prima sovrana della storia a sapere guidare, nonché riparare, una macchina. Proprio durante il servizio militare conobbe il giovane Filippo, suo cugino di terzo grado e nipote di re Giorgio I di Grecia, con cui si sposerà il 20 novembre 1947 e dal quale avrà quattro figli, Carlo, Anna, Andrea ed Edoardo. Donna dal pugno di ferro, irremovibile nelle sue decisioni, madre fredda e moglie all’apparenza incostante, Elisabetta II diverrà in breve tempo la personalità più fotografata di sempre, affronterà lo scandalo creatosi intorno alla morte di Lady Diana e la successiva crisi della monarchia, per poi rialzarsi sempre con la compostezza e tenacia che la caratterizzano.

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Prima regina a confrontarsi col mondo del web, la sua personalità rimane tuttora quella più interessante, amata e apprezzata di Buckingham Palace, nonostante il fascino dei nipoti e in particolare della duchessa di Cambridge Kate Middleton. Oggi raggiunge un nuovo eclatante traguardo celebrando i suoi 65 anni di regno, e in un’era in cui ci si trova di fronte a personaggi politici di dubbia competenza, Elisabetta rimane salda e forte, baluardo di una tradizione monarchica fra le più importanti d’Europa. Di fronte ai vari Trump e simili che rappresentano l’androcrazia della società contemporanea, nonché una politica dell’intolleranza e della sottomissione, Elisabetta è invece il simbolo di una femminilità profondamente radicata nella sua terra, immagine di quell’empatia e di quel materno conforto tipico delle grandi donne.

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Indipendentemente dai giudizi di convenienza, che considerano la monarchia obsoleta e poco democratica, Elisabetta è estremamente amata dal suo popolo, che vede i tangibili benefici della sua presenza. Essa non è soltanto il richiamo continuo alla gloria del passato, ma è messaggio di una tradizione che si rinnova, oltre che essere, naturalmente, un proficuo vantaggio economico.  Avendo messo in secondo piano il suo essere moglie, madre e donna, Elisabetta II rappresenta quell’immagine, per molti utopica, del capo di Stato interamente dedito al bene del proprio Paese, che mette da parte se stesso per consacrarsi al suo dovere, pur rimanendo sempre fedele ai propri principi e ai propri valori. Perciò è il caso di dire, in un mondo allo sbaraglio dove nulla è più certo, dove molti si alternano ma nessuno lascia il segno, «Lunga vita alla regina!».

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Anna Maria Giano

Mi chiamo Giano Anna Maria, nata a Milano il 4 marzo 1993. Laureata Lingue e Letterature Straniere presso l'Università degli Studi di Milano, mi sto specializzando in Letterature Comparate presso il Trinity College di Dublino.Fin da bambina ho sempre amato la musica, il colore, la forza profonda di ciò che è bello. Crescendo, ho voluto trasformare dei semplici sentimenti infantili in qualcosa di concreto, e ho cercato di far evolvere il semplice piacere in pura passione. Grazie ai libri, ho potuto conoscere mondi sempre nuovi e modi sempre più travolgenti di apprezzare l'arte in tutte le sue forme. E più conoscevo, più amavo questo mondo meraviglioso e potente. Finchè un giorno, la mia vita si trasformò grazie ad un incontro speciale, un incontro che ha reso l'arte il vero scopo della mia esistenza... quello con John Keats. Le sue parole hanno trasformato il mio modo di pensare e mi hanno aiutata a superare molti momenti difficili. Quindi, posso dire che l'arte in tutte le sue espressioni è la ragione per cui mi sveglio ogni mattina, è ciò che guida i miei passi e che motiva le mie scelte. E' il fine a cui ho scelto di dedicare tutti i miei sforzi, ed è il vero amore della mia vita.

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