Lontani da qualsivoglia canone cinematografico, i classici dell’animazione di Studio Ghibli sono dei veri e propri capolavori del mondo dei cartoons, amati in tutto il globo da un pubblico di tutte le età. Fondato nel 1985, Studio Ghibli si è da subito distinto dalle altre case di produzione in quanto, tramite una ferrea politica sugli adattamenti, ha ridefinito il principio di creazione cinematografica, rendendo i propri film assolutamente intoccabili e immuni da tagli e censure. Grazie ad un team di eccezionali disegnatori, fra cui Isao Takahata, ma soprattutto alle creazioni del grande Hayao Miyazaki, Studio Ghibli ha raggiunto una notorietà internazionale, scardinando i pregiudizi sull’animazione giapponese, spesso ritenuta violenta o volgare, e ha ricevuto numerosi riconoscimenti fra cui l’Oscar per il Miglior Film d’Animazione con La Città Incantata (Spirited Away, Hayao Miyazaki, 2001).
![Fonte: www.wikipedia.it](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/12/La_citta_incantata-1024x5541.png)
Caratteristica fondamentale dello studio nipponico, e in particolare del maestro Miyazaki, è la caratterizzazione delle figure femminili, quasi sempre protagoniste dei lungometraggi, che si distinguono grazie a personalità sempre diverse e particolareggiate, ognuna recante il proprio bagaglio individuale di storie ed esperienze pregresse. Senza mai ripetersi, mantenendo il vigente obbligo di rinnovo e originalità, i personaggi di Studio Ghibli possono considerarsi come creazioni complete, totalizzanti, articolate in ogni loro aspetto e che paiono vivere e avere una storia indipendentemente dai loro creatori. Permettendo il diretto confronto fra il pubblico e la vita dei personaggi, i disegnatori Ghibli danno spazio alla conoscenza umana, quasi relazionale, in modo che ogni spettatore si senta vicino e arrivi a comprendere ciò che avviene nell’animo di quelli che non sono semplici disegni.
![Studio Ghibli](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/12/Princess_Mononoke-1024x5551.png)
Partendo dall’antesignana delle fanciulle miyazakiane, la nobile Nausicaa (Nausicaa della Valle del Vento, Hayao Miyazaki, 1984), valorosa combattente nonché promotrice di pace nel suo ventoso e selvaggio regno, le donne di Studio Ghibli, quasi sempre bambine o ragazze che ancora serbano fantasia e immaginazione, sono psicologicamente corpose, alle prese con le fragilità dell’infanzia e la forza unica della femminilità, che coniugano l’amore e la lealtà famigliare con la ricerca di affermazione e indipendenza. Ragazze assolutamente non comuni, le donne Ghibli si presentano fin da subito come individui speciali, sia per una particolare sensibilità o per stravaganti poteri magici, esse sono l‘elogio della diversità, sono una forte testimonianza di autoaffermazione scevra dal giudizio altrui, un esempio importante, soprattutto per i giovani, che fa capire come “diverso” non sia sinonimo di “strano”, ma bensì di “unico”.
![Studio Ghibli](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/12/Nausicaa2-1024x5551.jpg)
Emblematiche sono la dolce e irriverente Kiki (Kiki Consegne a Domicilio, Hayao Miyazaki, 1989) piccola e inesperta strega che si accinge ad affrontare le avventure del suo noviziato, la splendida e misteriosa San (Princess Mononoke, Hayao Miyazaki, 1997), la ragazza lupo che lotta per difendere la foresta in cui è cresciuta, sino alla romantica e leale Chihiro (La Città Incantata, Hayao Miyazaki, 2001) che affronta innumerevoli insidie per salvare i suoi genitori e il ragazzo che ama. Molte e molte altre figure riempiono l’universo Ghibli, alcune talmente indimenticabili da essere diventate miti del cinema giapponese. Come dimenticare la perseveranza e l’intraprendenza della bella Sophie (Il Castello Errante di Howl, Hayao Miyazaki, 2004) o la struggente e poetica principessa Kaguya (Storia della Principessa Splendente, Isao Takahata, 2013)?
![Hayao Miyazaki](https://www.frammentirivista.it/wp-content/uploads/2016/12/Kiki_-_Consegne_a_domicilio-1024x5541.png)
È inoltre evidente in tutte loro la predominanza dell’amore e dei legami familiari, venati da un profondo sentimento di onore e fedeltà costitutivo della tradizione giapponese, ma al tempo stesso è importante la loro forte individualità, il percorso e lo sviluppo che queste giovani donne affrontano per raggiungere consapevolezza e maturità. Sempre ricchi di fantasia, avventura e quel pizzico di azione che rende tutto più coinvolgente, i film di Studio Ghibli non sono le classiche favole per bambini, ma sono racconti di vita vera, narrata con l’espediente di una storia fantastica, in cui i personaggi si scontrano con le gioie e i dolori dell’esistenza, senza mai lasciarsi sopraffare dalle difficoltà, ma sempre pronti a superare gli ostacoli con dignità e amore. E questa lezione è forse la più grande delle magie di Studio Ghibli.