Incastrata tra Emilia Romagna e Marche, la Serenissima Repubblica di San Marino è uno Stato nello Stato, che non respira sul mare. Popolato da pochi (33.191 sono i sammarinesi), è membro del Consiglio d’Europa e delle Nazioni Unite. Capitale è la città di San Marino e lingua ufficiale l’italiano. La capitale è patrimonio UNESCO, in omaggio al su essere «testimonianza della continuità di una repubblica libera fin dal XIII secolo».
Leggenda vuole che la Repubblica di San Marino sia stata fondata dall’omonimo santo, un tagliapietre della Dalmazia che nel 257 d.C. salì sul Monte Titano e vi radicò una piccola comunità di cristiani, a prender fiato dalle continue persecuzioni dell’imperatore Diocleziano. Fuor di leggenda, è il Placito Feretrano, una pergamena del 885 d.C., a certificare per primo l’esistenza di una comunità organizzata sulla vetta del monte.
L’indipendenza venne sempre strenuamente difesa, e solo due volte nella storia fu minacciata: nel 1503 da Cesare Borgia detto il Valentino e nel 1739 dal cardinale Giulio Alberoni. Il Borgia ci morì nel tentativo di assoggettarla, mentre dall’Alberoni San Marino la fece franca con la disobbedienza civile e il supporto papale. Più tardi i sammarinesi declinarono gentilmente l’invito di Napoleone ad unirsi al resto d’Italia. San Marino fu la Svizzera in Italia: si schierò sempre neutrale e non negò mai diritto d’asilo e aiuto ai perseguitati dalla sventura e dalla tirannide. Durante la Seconda Guerra Mondiale diede asilo a più di 100.000 sfollati della vicina Italia bombardata.
San Marino si spalma su un territorio che ha la forma di un quadrilatero irregolare, prevale il paesaggio collinare con al centro il monte Titano che svetta nella bellezza dei suoi 750 metri.
San Marino per tutti è il progetto mirato a rendere il piccolo stato più accessibile e fruibile per tutti. Un’attenzione particolare è stata dedicata ai portatori di handicap, con la messa a punto del “Triride”: un ausilio da applicare alla normale carrozzina per convertirla in una carrozzina motorizzata, che può muoversi anche su percorsi difficili.
Numerosi, anche se racchiusi in una superficie così limitata, sono i percorsi di interesse naturalistico e paesaggistico. Rilievi rupestri, praterie naturali e seminaturali, arbusteti, boschi di piccole e medie dimensioni, torrenti, valli e vallecole, flora e fauna locali compongono il mosaico della variegata offerta locale. Tra i percorsi segnalati di maggior interesse spicca quello che calca la vecchia ferrovia e Laiala, placidamente sdraiato sulle colline della parte nord-est. Attrezzato a pista ciclabile, questo itinerario ricalca un tratto della vecchia linea ferroviaria in disuso dal 1944. Il castellaccio invece è abbarbicato tra due rilievi calcarei che sovrastano crinali calanchivi e la fitta popolazione vegetale del Fosso del Toro: una strada che si allunga tra spazi carichi di natura rigogliosa e pregni di testimonianze storico-archeologiche. Dentro l’area naturalistica tutelata, nell’incastro di rilievi boscosi e fossi impervi, c’è un itinerario che si snoda nella zona di Montecchio e Canepa. All’indiscutibile interesse naturalistico del percorso si sommano gli spunti storico-architettonici, con il complesso degli antichi mulini ad acqua.
Tra le tappe obbligate per un percorso artistico e culturale spicca certamente il centro storico della capitale. Abbarbicato sulla parte alta del Monte Titanio, è chiuso in possenti mura medievali, tutto in pietra e vietato alle auto. Contrade e vie si incastrano sul suolo. Verso il cielo svettano invece le Tre Torri, che disegnano lo skyline caratteristico della piccola città. La basilica del Santo, la chiesetta di San Pietro, la chiesa di San Francesco con la pinacoteca, la chiesa dei Cappuccini e il museo di Stato di san Marino completano la disamina dei monumenti. In piazza della Libertà sorge il Palazzo Pubblico, sede del Consiglio Grande e Generale. Nell’antico monastero di Santa Chiara ha sede l’Università degli Studi.
La città e il suo circondario offrono diverse opportunità di praticare un turismo all’aria aperta, da condire con attività speleologiche o di arrampicata e da esaltare con soste a tavola ad assaporare i prodotti della tradizione gastronomica contadina: tagliatelle, strozzapreti, ravioli, cappelletti e passatelli, poi carni alla brace e piatti che profumano di latte e formaggio, annaffiati dei vini del Consorzio Vini Tipici.