fbpx
George Weah

George Weah, l’africano sul tetto d’Europa

Uno dei calciatori più idolatrati dai tifosi rossoneri è stato sicuramente George Weah. Un mix di: potenza, doti atletiche e classe. Scopriamo di più di questo idolo del calcio

3 minuti di lettura

George Tawlon Manneh Oppong Ousman Weah: ecco il nome completo di questo attaccante di origine liberiana che tutti i tifosi italiani ricorderanno per le sue straordinarie stagioni nelle file del Milan e il Pallone d’Oro vinto nel 1995. Come ha fatto questo ragazzino di umili origini a farsi strada nella vita fino a raggiungere lo status di re africano d’Europa?

Per rispondere a questa domanda, ripercorriamo insieme la storia di George Weah:

I primi anni difficili in Liberia

Nato l’1 ottobre 1966 nella città di Monrovia, George Weah visse un’infanzia tutt’altro che facile. Dopo il divorzio dei genitori, lui ed i suoi dodici fratelli vennero infatti cresciuti dalla nonna paterna nella baraccopoli di Clara Town, gestita da gruppi malavitosi.  

In generale, Grand Kru County era una delle zone più povere dello Stato e non prometteva grandi prospettive ai giovani. Questo valse anche per Weah, che dopo aver concluso il liceo alla Wells Hairston High School iniziò a lavorare immediatamente come tecnico di centralino presso un’azienda locale.

Gli esordi nel mondo del calcio

Nonostante la sua passione per il calcio fosse evidente sin dalla tenera età, Weah dovette limitarsi a giocare in strada con gli amici con un pallone di stracci: una persona sulla quale nessun appassionato di 888 scommesse avrebbe mai puntato. Il suo talento, però, era evidente, e quando aveva 19 anni iniziò a fare sul serio entrando nelle file dei Mighty Barolle.

Dopo aver contribuito alle vittorie di campionato e coppa grazie ai 7 gol segnati in 10 partite, Weah si trasferì all’Invincible Eleven, la squadra principale della Capitale dove mise a segno 24 gol in 23 partite. Questa prestazione superba gli aprì ben presto le porte della Nazionale, con la quale esordì segnando un gol contro la Nigeria nel gennaio del 1987.

Dopo un breve periodo in Costa D’Avorio con gli Africa Sports e il campionato – condito con 14 gol in 18 gare – vinto in Camerun con il Tonnerre Yaoundé, Weah era finalmente pronto per il grande salto che avrebbe dato una svolta cruciale alla sua carriera.

L’arrivo in Europa: il periodo francese

Durante quest’ultima esperienza, l’osservatore Claude Le Roy segnalò Weah all’allenatore del Monaco Arsène Wenger, che lo portò con sé in Francia nel 1988. Nei suoi quattro anni in maglia biancorossa vinse la Coppa di Francia nel 1991 e giunse in finale di Coppa delle Coppe, perdendola però contro il Werder Brema l’anno successivo.

Le sue eccezionali prestazioni al Monaco lo condussero al Paris Saint Germain, col quale vinse un campionato, due Coppe di Francia e una Coppa della Liga grazie alle sue 55 marcature in 137 presenze. Di questo periodo sono rimaste impresse nei cuori dei tifosi le sue giocate con David Ginola e gli 8 centri in Champions League nella stagione 1994-1995, che gli valsero il titolo di capocannoniere del torneo.

Gli anni d’oro al Milan

L’amore di Berlusconi per la punta liberiana fu tale da fargli sborsare 11 miliardi di lire – equivalenti a circa 7,5 milioni di euro – per accaparrarsi il suo cartellino. Weah ripagò la fiducia dell’ex-presidente rossonero in soli 6 minuti, mettendo a segno un gol e fornendo l’assist a Baresi che valsero la vittoria per 2-1 contro il Padova nella prima giornata di Serie A della stagione 1995-1996.

A pochi mesi dal suo arrivo, il nuovo numero 9 si aggiudicò il Pallone d’Oro, entrando di diritto nella storia per essere il primo calciatore africano di sempre a riuscire nell’impresa. Nei suoi 5 anni in Italia, Weah vinse 2 campionati – uno dei quali con una straordinaria volata scudetto –, collezionando 147 presenze e realizzando 58 gol, il più celebre fu quello segnato a San Siro contro il Verona dopo una falcata di 90 metri.

Weah tra fine carriera e futuro

L’arrivo di Shevchenko portò Weah a cambiare maglia – nel giro di pochi mesi passò da Chelsea, Manchester City, Marsiglia e Al Jazira, dove chiuse la sua carriera nel 2002. Dopo essere stato uno dei giocatori più forti e amati del mondo negli anni ’90, Weah ha iniziato a dedicarsi alla vita politica, riuscendo a farsi eleggere Presidente della Liberia nel 2017.

Dopo aver rappresentato al meglio il suo Paese d’origine dal punto di vista calcistico, Weah riuscirà anche a fare la differenza come presidente? Solo il tempo ci darà la risposta.  

Leggi anche:
La guerra del calcio

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!

Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!

Immagine in copertina da www.pianetamilan.it

Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.