Nel tentativo costante di afferrare i lineamenti del tempo presente si corre spesso il rischio di affogare nella quotidianità. Un’attenzione eccessivamente incentrata sul “fatto”, sulla “breaking news” e sulla “notizia shock” può spesso portarci a confondere il fondamentale con l’effimero, l’evento radicale con l’aneddoto, il trauma con l’emotività.
È per questo che, non appena acquisiamo un grado di riflessività maggiore, notiamo la profonda differenza di intensità con cui i media trattano, oggi, la guerra in Ucraina. Nei mesi immediatamente successivi allo scoppio delle violenze, la natura traumatica dell’evento e il sapore escatologico degli sviluppi futuri permeava l’atmosfera sociale, si aveva la […] Continua a leggere su Palomar, la nostra nuova rivista di filosofia