Come ogni domenica vi riproponiamo quelli che sono stati i migliori articoli pubblicati sul nostro giornale nella settimana appena conclusa (17-23 gennaio), scelti dalla redazione. Così anche chi si è distratto può recuperare con tutta calma!
Colori: e se non fossero
gli stessi per tutti?
Bianco, nero, rosso, giallo, verde. Qualche volta ci hanno detto che i cani vedono inbianco e nero, che le mucche ci vedono più grossi, che alcuni animali vedono attraverso un effetto ultravioletto. Ma forse mai ci siamo chiesti se, tra noi stessi esseri umani, vediamo colori diversi in base al contesto a cui apparteniamo.
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Sulla scia della cometa Bowie
Heroes non è una canzone d’amore. È l’amore a cantare Heroes, in sei minuti con le spalle inchiodate al muro di Berlino che non è mai stato abbattuto. La chitarra nebbiosa e sfolgorante, le vibrazioni del sintetizzatore, il ritmo perfettamente circolare, tutto si incastona nella voce di un uomo impaurito dall’uomo, da cocaina e alcol, che nel mezzo della sua crisi personale ha sprigionato questo raggio di luce.
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“Laboratorio della vagina”:
quando l’arte riesce a dialogare
con l’anatomia femminile
Il confine tra liceità o meno di un’immagine è stato uno dei grandi argomenti dell’800 e del ‘900: questo confine si fa sempre più sottile se mettiamo a nudo – nel vero senso della parola – l’anatomia femminile. Forse è la società stessa in cui viviamo, nel corso della sua storia, ad aver reso la nudità femminile un’immagine ardua, incerta e rischiosa da rappresentare.
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Caro Ettore, ecco cosa ci lascia
“C’eravamo tanto amati”
È con un peso sul cuore che a pochi giorni dalla morte di Ettore Scola ci si appresta a parlare di un suo film. Non è necessario gettarsi nel solito panegirico ipocrita di cosa Scola abbia rappresentato per il cinema, cosa abbia insegnato, quale vuoto artistico abbia lasciato. Anche perché, se di vuoto si deve discutere, occorre fare i conti con quel problema generale che – al giorno d’oggi – stringe alla gola il cinema nostrano, sospeso tra autocompiacimento e mélo nostalgici, successi al botteghino confezionati su misura e timidi sprazzi di genialità tacitati sotto l’ombra di una scarsa comunicazione.
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Il DDL Cirinnà, tra pregiudizi
e strumentalizzazioni
Non era certo necessaria la sentenza della Corte di Strasburgo dello scorso 21 luglio 2015, in cui si diceva chiaramente che l’attuale assetto normativo italiano non tutela i diritti di una parte dei cittadini, per sapere che sul tema dei diritti civili l’Italia è culturalmente e giuridicamente indietro anni luce rispetto al resto dell’Occidente.
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