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Il surrealismo di Anastasia Cazobon: l’adolescenza in “From the Secret World”

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Il surreale è un terreno d’esplorazione artistica oltremodo inquietante e allo stesso tempo allettante: con i suoi modi misteriosi e – spesso – cupi, proietta l’opera in un universo simile al nostro ma alterato ed immerso in un’atmosfera misteriosa e mistificante. Lo sa bene Anastasia Cazabon, fotografa e filmmaker americana nata a Boston nel 1983 ma ora residente a Berlino. Le sue opere sono esposte in diverse mostre, ad esempio alla Eleni Koroneou Gallery e al National Museum in Gdansk.

Anastasia Cazabon, From the Secret World

Una menzione particolare spetta al suo progetto From the Secret World (letteralmente «dal mondo segreto»), un viaggio intimo attraverso le varie fasi dell’infanzia dell’artista, nello specifico dai nove anni ai quindici. Così l’autrice sul suo sito ufficiale:

«This period of liminality, when girls are on threshold of womanhood, can be one of most defining and vital stages on a woman’s life. In this stage of life, young women become acutely aware of world around them and how they are portrayed within this world; fisical appearence is suddenly pushed into the spotlight and with that comes insecurity, excitement, jealousy and narcisism».

(Questo periodo di passaggio, quando le ragazze sono sulla soglia del divenire donne, può essere una delle fasi più importanti e che più determinano la vita di una donna. In questa fase della vita, giovani donne diventano acutamente consapevoli del mondo che le circonda e del modo in cui questo le ritrae. L’apparenza fisica è improvvisamente spinta sotto i riflettori e ciò comporta il sorgere dell’insicurezza, dell’eccitazione, dell’agitazione e del narcisismo).

Questo periodo dell’adolescenza è, quindi, cruciale per la crescita ed è quello in cui per la prima volta si fanno strada nella vita delle ragazzine meccanismi del mondo adulto e l’aspetto fisico inizia ad occupare un ruolo predominante nella loro quotidianità: nascono, così, insicurezze e narcisismi – atteggiamenti prima per lo più assenti.

Anastasia Cazabon, From the Secret World

Le situazioni ritratte dalla Cazabon sono semplici e quotidiane, momenti per nulla speciali resi particolari dall’atmosfera surreale di ogni fotografia: pose a corpo morto, volti girati o coperti, braccia ceree distese. Oggetti comuni occupano la scena (letti sgualciti, divani, cassettoni della biancheria) e si fanno protagonisti delle storie raccontate tanto quanto le persone.

Anastasia Cazabon, From the Secret World
Anastasia Cazabon, From the Secret World

Nelle scene rivestono un ruolo chiave anche i giochi di luci ed ombre, studiati con grande maestria: l’effetto è quello della cristallizzazione del quotidiano, la perpetuazione di un’impressione semplice nell’eterno della carta fotografica. La scala cromatica non è granché estesa e ciò contribuisce alla resa di un’atmosfera surreale e misteriosa.

Anastasia Cazabon, From the Secret World

Il minimalismo dei colori della Cazabon restituisce scene e ambienti quotidiani e tranquilli ma non per questo piatti, insipidi o senz’anima: ogni immagine comune attraverso il suo obbiettivo riprende vita con una luce rinnovata e straniante che colpisce lo spettatore in modo significativo. Il surrealismo delle sue storie – che si ispirano soprattutto a sogni o fiabe – svelano il segreto dell’adolescenza, tempo di trasformazioni, rappresentandolo in una dimensione ovattata e dalle tinte tenui. Ne risultano fotografie notevoli e ben costruite che esplorano un periodo cruciale della vita di tutti.

 

Camilla Volpe

Classe 1995. Prima a Milano, ora sotto il Vesuvio - almeno per un po'. PhD candidate in Scienze Sociali e Statistiche. Mamma e papà non hanno ancora capito cosa faccio nella vita.

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