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Immobili dismessi riabilitati: i cammini d’Italia che danno lavoro agli italiani

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Immobili svuotati e dismessi restituiti a nuova vita dall’agire paziente della popolazione sotto i quaranta. Cento spazi disseminati lungo gli itinerari ciclo pedonali e storico-religiosi a offrire l’occasione di un ristoro, e di un’esperienza autentica del territorio che si sta attraversando. CAMMINI e PERCORSI è un progetto “a rete” dell’Agenzia del Demanio, promosso da MiBACT e MIT. Vuole ridare fiato a strutture un tempo caratteristiche dei paesaggi italiani, ma ormai cadute in disuso: masserie e rifugi, piccole stazioni, case cantoniere, caselli idraulici, ma anche monasteri, castelli e ville. Hanno le potenzialità per diventare ostelli, punti ristoro, ciclo officine, piccoli hotel, punti di servizio e assistenza per i viandanti, a piedi, in bicicletta, mossi da motivi turistici o spirituali, ma che sempre esperiscono le bellezze di un muoversi con lentezza.

Fonte: www.beniculturali.it

È una rivitalizzazione che regala spazio di manovra soprattutto ai più giovani: si punta a favorire l’imprenditorialità degli under 40. I 103 beni rilevati infatti, 43 dello Stato, 50 degli Enti territoriali e 10 di Anas saranno affidati in concessione gratuita (9+9 anni), tramite bandi di gare pubblicati entro l’estate,  «ad imprese, cooperative e associazioni, costituiti in prevalenza da soggetti fino a quarant’anni» (D.L. Art Bonus e Territorio), o in concessione di valorizzazione fino a cinquant’anni ad operatori in grado di promuovere un progetto turistico di potenziale elevato per i territori, in partenariati pubblico-privati, a beneficio della collettività.

Fonte: www.repubblica.it

L’iniziativa si muove accanto al Valore Paesi-Fari, che gioca invece al rilancio dei fari e degli edifici costieri. Si inquadra nell’ambito del Piano Strategico del Turismo 2017-2022 e del Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche/Piano Straordinario della Mobilità Turistica.

La consult@zione pubblica è visibile su www.agenziademanio.it, fino al 26 giugno sarà il contenitore privilegiato di tutte le informazioni relative al progetto, e del feedback da parte del pubblico: idee, suggerimenti, indici di gradimento di tutta la popolazione che vorrà prestare il suo contributo con spunti e proposte.

Fonte: www.repubblica.it

Gli immobili sono stati recuperati lungo le vie dei cammini d’Italia: la Via Appia, la Via Francigena, il Cammino di Francesco e il Cammino di San Benedetto, le ciclovie VenTo, SOLE e ACQUA dell’Acquedotto pugliese. Trentadue immobili si trovano lungo la Ciclopista del Sole, che calca dodici regioni, da nord a sud; diciotto lungo la Via Francigena, la via dei pellegrini che volevano raggiungere Roma dall’Europa del Nord e imbarcarsi dalla Puglia verso la Terra Santa. Quindici immobili sono stati identificati lungo la Ciclovia VenTo, che da Venezia porta a Torino lungo gli argini del Po, passando per 120 comuni. Undici stanno sulla Ciclovia dell’Acqua, lungo il canale principale dell’Acquedotto Pugliese, che irrora Campania, Basilicata e Puglia. Sulla Via Appia ce ne sono nove, quella storica via romana che incammina verso i porti pugliesi. Tre li fornisce il Cammino di San Francesco e uno quello di San Benedetto. I restanti sono stati raggranellati su percorsi meno noti, ma comunque ben battuti: il Cammino Celeste, il Cammino Micaelico, il Regio Tratturo Magno, il Regio Tratturo Pescasseroli – Candela, la Via Lauretana, l’Alpe Adria e l’Adriatica.

Fonte: www.repubblica.it

Un turismo più consapevole, che passa lasciando un segno, non distruttivo ma costruttivo. Un turismo che guarda al recupero, alla rivitalizzazione di glorie un tempo passate, cosciente del loro valore storico ma anche attuale. Un’ottima iniziativa per l’economia e per l’ambiente, per ridare fiato a una generazione precaria e che stenta a trovare lavoro, per rivalorizzare gli antichi mestieri e il fare con le mani, e con la passione, nel quadro di paesaggi da curare e riscoprire, che hanno fatto la nostra storia e che, se adeguatamente curati, possono diventare anche la nostra prospettiva.

Francesca Leali

Nata a Brescia nel 1993. Laureata in lettere moderne indirizzo arti all'Università di Bergamo, dopo un anno trascorso in Erasmus a Parigi. Appassionata di fotografia, cinema, teatro e arte contemporanea.

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