È uscito lo scorso 2 ottobre Io, Leonardo, il docufilm prodotto da Sky sulla vita di Leonardo da Vinci. Il film vuole omaggiare il genio del Rinascimento a cinquecento anni esatti dalla sua morte.
Luca Argentero, Leonardo
Nei panni dell’artista e inventore troviamo Luca Argentero, ben calato nella parte, mentre la voce narrante è di Francesco Pannofino. Una piccola chicca: tutte le battute di Argentero vengono da scritti del genio rinascimentale, segno di un’enorme cura filologica dedicata alla realizzazione di questo film.
Io, Leonardo ripercorre tutte le tappe più importanti della vita di Leonardo da Vinci (un po’ come già era stato fatto l’anno scorso per un altro docufilm prodotto da Sky, Michelangelo Infinito): dai primissimi lavori nella bottega di Andrea del Verrocchio, agli anni milanesi al servizio di Ludovico il Moro, fino alla corte del re di Francia Francesco I. Lo spettatore viene accompagnato alla scoperta dell’invenzione della prospettiva aerea e delle geniali intuizioni del maestro rinascimentale sul corpo umano.
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Un docufilm per le persone curiose
Chiaramente consigliamo il film agli amanti dell’arte e agli appassionati del Rinascimento italiano, ma non solo. Ci sentiamo anche di consigliarlo a chi magari non ha mai avuto modo di studiare bene le opere di Leonardo, ma ha la curiosità di scoprire qual è la storia dietro La Gioconda o L’ultima cena.
Leonardo da Vinci, La Gioconda o Monna Lisa, 1503-1513. Olio su tavola, 77×53 cm. Parigi, Musée du Louvre. Leonardo da Vinci, Ultima Cena (o Cenacolo), 1495-1497. Tecnica mista su muro, 460×880 cm. Milano, Refettorio di Santa Maria delle Grazie.
Ecco, si potrebbe dire che il pubblico ideale di Io, Leonardo è composto da persone curiose. Non a caso, il film si apre proprio con una bella citazione sulla curiosità, l’atteggiamento che si dovrebbe sempre avere verso l’ignoto. L’artista paragona l’ignoto a una caverna oscura, che suscita emozioni contrastanti:
Subito si destarono in me due cose: paura e desiderio; paura per la minacciosa oscura spelonca, desiderio per vedere se là entro fussi alcuna miracolosa cosa.