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Jack Vettriano

La seduzione di un attimo: Jack Vettriano e l’erotismo

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Jack Vettriano è un autodidatta e non lo nasconde. Sa di essere inviso alla critica ma non se ne cruccia; ciò che lo interessa, in fondo, è il calore del suo pubblico. Un calore particolare, fatto di grandi pezzi venduti all’asta e sottili giochi erotici: 

«Ricevo moltissime lettere da parte di persone che si immedesimano nei miei quadri. C’è addirittura una coppia di amanti che usa un mio libro per dare vita ai loro incontri. Lui dice a lei di vestirsi come nel quadro di una certa pagina e poi si danno appuntamento per far rivivere quell’atmosfera».

Jack Vettriano
Jack Vettriano, Night geometry

Lo dice così, Jack Vettriano, con la naturalezza di chi non ha nulla da nascondere perché abituato a mettere in mostra il proprio mondo fatto di fantasie, ossessioni e sentimenti passionali. Lui stesso è il protagonista dei suoi quadri: ora uomo elegante e seducente, ora solitario pensatore con un bicchiere di Bourbon in mano, talvolta semplice voyeur che osserva, in secondo piano, il principio o il viluppo di una passione.

Jack Vettriano, ‘Round midnight

«Nei miei dipinti voglio fermare quel momento in cui tutto sta per accadere» afferma, ed è così che la tela si carica di attimi sospesi, d’istanti eterni che precedono la passione; non è l’atto in sé a essere seducente ma l’attesa, quell’infinito momento in cui ciò che si anela sta per concretizzarsi. Donne dalle movenze feline si lasciano andare all’incredibile charme del partner ritratto; muse sofisticate conducono il gioco della seduzione incantando l’uomo che, nella fissità della tela, si ferma ad ammirarle in un attimo di eterna passionalità.

Sono queste le atmosfere delle opere di Jack Vettriano, vagamente anni ’50, distaccate eppure erotiche e misteriose. Il pittore non fa mistero di trarre ispirazione da vicende personali, da donne che ha amato, incontrato, o anche solo desiderato. Le sue protagoniste sono seducenti, donne brune (in tutta la produzione compaiono solo tre bionde), sofisticate e mai volgari. Hanno il collo ornato da fili di perle e indossano biancheria intima nera, reggicalze e décolleté con il tacco. La scarpa alta è del resto un’ossessione di Vettriano, una potente arma di seduzione il cui solo suono ha in sé la forza di «costruire un’emozione».

Jack Vettriano, The party’s over

Le donne e gli uomini delle sue tele fumano, bevono, sono quanto di più lontano dal politically correct esista. Il fumo della sigaretta s’insinua spesso nelle zone di luce ed ombra che scolpiscono le forme dei protagonisti, il cui contegno lascia percepire una silente complicità e la donna, femmina, appare sempre nella sua sottile carica erotica.

Tra sguardi ammiccanti e sensualità mai scomposta, Vettriano costruisce il suo mondo, un mondo di emozioni in divenire in cui l’abbandono di un corpo, o la piega di un vestito, hanno il potere di sconvolgere nel profondo le fantasie dell’osservatore.

Ginevra Amadio

Ginevra Amadio nasce nel 1992 a Roma, dove vive e lavora. Si è laureata in Filologia Moderna presso l’Università di Roma La Sapienza con una tesi sul rapporto tra letteratura, movimenti sociali e violenza politica degli anni Settanta. È giornalista pubblicista e collabora con riviste culturali occupandosi prevalentemente di cinema, letteratura e rapporto tra le arti. Ha pubblicato tra gli altri per Treccani.it – Lingua Italiana, Frammenti Rivista, Oblio – Osservatorio Bibliografico della Letteratura Otto-novecentesca (di cui è anche membro di redazione), la rivista del Premio Giovanni Comisso, Cultura&dintorni. Lavora come Ufficio stampa e media. Nel luglio 2021 ha fatto parte della giuria di Cinelido – Festival del cinema italiano dedicato al cortometraggio. Un suo racconto è stato pubblicato in “Costola sarà lei!”, antologia edita da Il Poligrafo (2021).

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