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Cammini d'Italia. Fonte: ecobnb.it

Lunghi e diritti corrono i cammini d’Italia

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C’è un camminare che lava la coscienza mentre consuma i passi. Fortifica lo spirito, indebolendo il fisico ma rinforzandone la resistenza. L’uomo pellegrino cammina in cerca di un’ascesi, ma anche l’uomo non credente crede che in fondo la viandanza abbia da sempre qualcosa da insegnare. È scoppiata una moda, che forse si radica in un sentire che è dell’uomo da tempo immemore: ritrovare nella lentezza il significato di ogni gesto. Conquistarsi una meta, faticarla e sentirla. Appropriarsi di una vita che giorno dopo giorno scivola via. Consumo di suola, per lottare contro il moderno consumo di suolo, di una società che civilmente sopravvive erodendo le risorse da cui dipende.

Senza andare troppo lontano per agganciarsi alla partenza, senza muoversi troppo con altri mezzi, per arrivare a camminare, ci sono anche cammini d’Italia invidiabili percorsi a piedi su cui saggiare la propria resistenza. La via francigena, il cammino di Assisi, la via degli dei. La via degli abati, il cammino di Sant’Antonio, o quello di San Benedetto, la via della transumanza, la via francigena del sud, le ciclovie del Po. Le strade che rientrano in questa selezione sono state antiche vie di transumanza, o cammini religiosi, o percorsi storici. E sono i più belli, quelli che aprono il cuore e dilatano le pupille, fuori dagli strattonamenti  di una vita in piena.

La via degli dei taglia l’Appennino tosco-emiliano. Si snoda lungo quello che è stato l’antico tracciato della Flaminia Militare e sono 130 km, da Bologna a Firenze. Sono stimati dai quattro ai sei giorni di percorrenza. La via è punteggiata di luoghi di ristoro che offrono agli affaticati le specialità della regione, che solleticano il palato tra le curve verdi delle sue colline.

la via degli dei. Fonte: www.festivalitaca.net

Il cammino dei briganti si riavvolge su se stesso, all’infinito, le sue estremità si toccano e si chiudono in un anello, in corrispondenza di Tagliacozzo (AQ). Il percorso è di sette giorni e calca le stesse strade su cui 150 anni fa passavano i briganti della banda di Cartore, che vivevano nella precarietà e lottavano ogni giorno contro gli stenti e contro la violenza.  Si solca una successione di valli: dalla Val de Varri, alla Valle del Salto, alle pendici del Monte Velino. Si viaggia a quote basse.

Il cammino dei briganti. Fonte: www.laviadifuga.org

A piedi o in bicicletta spesso si scelgono gli antichi tratturi della transumanza, percorsi su cui un tempo pesava la fatica di bestie infelici. Ce ne sono molti, che si infilano tra boschi e valli, dall’Abruzzo alla Puglia. Il tratturo magno dall’Abruzzo immette direttamente sul Tavoliere delle Puglie, bucando il Molise e la Basilicata.

Tanti percorsi nascono come cammini religiosi, tra tutti il più famoso è forse la via francigena, che si declina in varianti diverse. Si incontrano e si incrociano e liberalmente proseguono insieme, confluendo tutte a San Pietro, a Roma. La via francigena scava il suo percorso anche al contrario, dal sud per arrivare alla capitale. Alcuni di questi cammini partono addirittura dalla Sicilia, perché Dio camminava sulle acque.

La via francigena. Fonte: www.dimensionesuonoroma.it

San Benedetto doveva battezzare anche un percorso, spirituale un tempo. Il cammino nasce a Norcia, come il santo, e si allunga in sedici tappe, per 300 chilometri sofferti, sfociando a Montecassino, nella valle del Liri. Si attraversano i Monti Sibillini e Subiaco, l’alta valle dell’Aniene, che custodisce alcuni tra i più bei monasteri benedettini. Il paesaggio è vario e come ovunque ma forse in particolare, mirabile.

Il cammino di San Benedetto. Fonte: www.felicitapubblica.it

Questi cammini d’Italia sono viandanze da percorrere con lentezza, dopo un’adeguata preparazione fisica e morale. Ci vuole una predisposizione della mente, e dello spirito, che soli possono trainare il fisico. Non esistono vademecum o procedure predefinite, ognuno posa il piede dove vuole per non cadere in fallo. Si cammina da soli o in compagnia, a seconda della propria indole, e del significato che si vuol dare all’esperienza. Si percorrono strade che in verità solcano l’uomo stesso, alla ricerca di una pienezza che si ritrova tornando a casa.

ITALIA DA SCOPRIRE – La via francigena, il cammino di Assisi, la via degli dei; riempite uno zaino e partite alla volta dei cammini d’Italia da scoprire con lentezza

Francesca Leali

Nata a Brescia nel 1993. Laureata in lettere moderne indirizzo arti all'Università di Bergamo, dopo un anno trascorso in Erasmus a Parigi. Appassionata di fotografia, cinema, teatro e arte contemporanea.

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