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Lo sguardo fiero della Vergine del Mantegna

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Tanto fiera quanto delicata, la Madonna con Bambino di Andrea Mantegna (1490 – 1500) è una delle opere più preziose dell’Accademia Carrara di Bergamo. L’opera apparteneva alla famiglia Marenzi, che nel 1851 decise di donarla al museo della città.

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Realizzato dal pittore subito dopo i lavori della Camera degli Sposi di Mantova, il dipinto appartiene alla serie di Madonne col Bambino di piccolo formato realizzate da Mantegna per la devozione privata, come la Madonna col Bambino dormiente conservata a Berlino, la Madonna Poldi Pezzoli o la Madonna Butler di New York. La versione di Bergamo si distingue per la forza e la solennità dei volumi che si coniugano a una raffinatezza stilistica che si concentra nello sguardo brillante e sereno della Vergine.

«Madonna con Bambino» del Mantegna: analisi dell’opera

La Vergine indossa una veste di colore rosso a contrasto di un ampio manto azzurrato da lapislazzuli blu e decorazione dorata. Tiene qui tra le braccia il Cristo bambino, che indossa un grazioso braccialetto in corallo, antico simbolo che rimanda al rosso del sangue, prefigurandone il futuro sacrificio.

Nonostante la chiara connotazione religiosa, la composizione della Madonna con Bambino del Mantegna colpisce per la forte umanità, che la rende vicina più ad una dimensione terrena che divina. Gli occhi della donna lasciano trasparire uno sguardo benevolo e affettuoso, forse un po’ pensieroso, mentre il bambino sembra volersi aggrappare alla madre, appoggiando il viso e lasciando cadere dalle spalle un velo drappeggiato.

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Una combinazione di bianco di piombo, cinabro, giallo di piombo e stagno, blu di lapislazzuli e nero a base di carbonio dona all’opera un carattere lunare e velato, dovuto anche alla tecnica scelta dall’artista. La tempera è stesa su un sottile strato di lino che rende l’opera estremamente fragile. Il restauro della Madonna con Bambino, realizzato nel 2008 dall’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ha permesso di recuperare l’effetto artistico voluto dal Mantegna, qui in un eccezionale esempio di “tempera magra” non verniciata che dona alla superficie pittorica un effetto chiaro e poroso, simile alla pittura murale.

Andrea Mantegna, Madonna con Bambino, 1490-1500, tempera su tela di lino, Accademia Carrara, Bergamo – fonte: www.aiwaz.net, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=9100157

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Valentina Cognini

Nata a Verona 24 anni fa, nostalgica e ancorata alle sue radici marchigiane, si è laureata in Conservazione dei beni culturali a Venezia. Tornata a Parigi per studiare Museologia all'Ecole du Louvre, si specializza in storia e conservazione del costume a New York. Fa la pace con il mondo quando va a cavallo e quando disquisisce con il suo cane.