Come ogni domenica, vi riproponiamo quelli che sono stati i migliori articoli pubblicati sul nostro giornale nella settimana appena conclusa, scelti dalla redazione. Così anche chi si è distratto può recuperare con tutta calma. Buona lettura!
LE PASSIONI E IL TORMENTO
DI GABRIELE D’ANNUNZIO
Vate, combattente, esteta, grande intellettuale e controverso protagonista di un mondo in declino. Gabriele D’Annunzio è un personaggio talmente poliedrico che è difficile racchiuderlo in una sola definizione. Fu la voce più importante del Decandentismo italiano, ciò che di più vicino abbiamo avuto a un dandy wildiano, ma sarebbe sbagliato, come si è fatto per molto tempo, classificarlo come un viveur dedito solo alla bella vita.
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RICORDANDO VITTORIO VENETO:
LA PRIMA GUERRA MONDIALE
E LA LEZIONE DA IMPARARE
Circa cent’anni fa (novantotto, per l’esattezza), il 4 novembre 1918 l’Italia sbaragliò definitivamente l’esercito austriaco in una battaglia, iniziata il 24 ottobre e durata circa dodici giorni, che le costò la perdita di più di 37.000 uomini. Più che festeggiare quella vittoria (una delle poche della nostra storia, quella di un popolo non certo celebre per allori militari), ha senso oggi riflettere su come, cent’anni fa, si sia arrivati a quel conflitto e quali conseguenze abbia poi determinato.
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MISTERO E IMPERSCRUTABILITÀ:
IL MOSAICO DI FOL E FEL
Il guerriero a sinistra ha la carnagione bianca, una veste stretta, una sorta di gonnellino, lo scudo oblungo. L’occhio truce, la barba dura e ispida termina in una punta. Sembra un qualche Aiace di una pittura vascolare della Grecia antica. Alla sua sinistra c’è scritto “FOL”. Brandisce ben alta la pesante sciabola, contro il suo avversario. Il nemico è un nero, indossa un gonnellino simile al suo. Tiene la spada insolitamente rivolta all’indietro, verso di sé, ma forse sta tentando di sbilanciare il bianco col pomello. Alla sua destra si legge “FEL”. I foderi di FOL e FEL, chiamiamoli così, come i soprannomi di due amici, penzolano vuoti e flosci.
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REMEMBER THE 5TH OF NOVEMBER:
A PROPOSITO DI “V PER VENDETTA”
È il 5 novembre e tornano inesorabili i ricordi delle prime lezioni di inglese quando, tanto per fare un po’ di pratica con le quattro parole che si erano imparate, si leggevano brani sulle ricorrenze e le festività angloamericane. È qui che si faceva la conoscenza con Guy Fawkes, il rivoluzionario che nel 1605 progettò la distruzione del Parlamento inglese e, non riuscendoci, fu catturato e impiccato. I bambini lo “celebrano” come un personaggio strano e un po’ inquietante, che viene posto sotto forma di fantoccio sopra un rogo. Una ricorrenza carina, che pare stia scomparendo, almeno nelle grandi città dell’Inghilterra.
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REFERENDUM COSTITUZIONALE:
PERCHÉ BISOGNA VOTARE SÌ
In queste settimane stiamo assistendo al rush finale della lunga campagna referendaria che ha avuto come protagonisti il fronte del Sì e quello del No. Entrambe le parti il più delle volte si son dimostrate tifoserie, puntando molto sugli slogan e senza entrare mai veramente nel merito della riforma. Oggi proviamo a vedere le ragioni di chi ha deciso di votare Sì. Settimana prossima, invece, le nostre pagine ospiteranno le ragioni del No.
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