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Moncalvo, tra i vigneti del Monferrato

Alla scoperta dei borghi italiani: Moncalvo, il balcone del Monferrato.

4 minuti di lettura

Immersa in un paesaggio idilliaco fatto di vigneti e campi coltivati, la cittadina piemontese di Moncalvo fu una delle prime capitali storiche del Monferrato dominando dall’alto le valli circostanti.

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Panorama da Moncalvo. Fonte: astigov.it

Si hanno notizie precise del borgo solo a partire dal 1270, quando il marchese del Monferrato fece ricostruire il castello, poi ulteriormente fortificato dai marchesi di Saluzzo. Divenuto un importante mercato a metà strada fra Asti e Casale, passata agli spagnoli, ai francesi e ai Gonzaga, nel Seicento fu espugnata per ben due volte dai Savoia che ne demolirono il castello. Fu solo nel Settecento che acquisì l’attuale aspetto urbano, frutto di una ricostruzione della maggior parte dei suoi edifici.

Attorno ai resti del castello, una cornice di imponenti torrioni delimitano il campo da gioco del tambass, il tradizionale tamburello a muro piemontese.

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Resti del castello. Fonte: Wikipedia

Oltrepassata la cosiddetta casa Lanfrancone, un edificio medievale restaurato secondo lo stile neogotico, si arriva di fronte la settecentesca chiesa della Madonna delle Grazie con accanto palazzo Magnocavalli, sulla via monumentale che conduce a piazza Garibaldi, la piazza principale del borgo.

Qui possiamo ammirare l’ottocentesco Teatro comunale, la quattrocentesca casa dei Marchesi del Monferrato e la casa Demaria.

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Teatro comunale e piazza Garibaldi. Fonte: Wikipedia

Poco più avanti incontriamo palazzo Manacorda del XVI secolo, con i suoi bellissimi soffitti a cassettoni lignei dipinti, poco distante dal palazzo del Municipio, un ex-monastero ora sede anche di una collezione d’arte moderna.

I palazzi nobiliari si alternano a vedute sulle fertili terre del Monferrato ed all’estremità del borgo, sorge isolata e suggestiva, la chiesa di San Francesco che custodisce opere pregiate del famoso pittore piemontese Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo.

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chiesa di San Francesco. Fonte: Wikipedia
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Adorazione dei Magi, Guglielmo Caccia, detto il Moncalvo. Fonte: Wikipedia

A 6 km dal borgo si trova il Sacro Monte di Crea, inserito insieme ad altri otto Sacri Monti del Piemonte e della Lombardia, nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.

Una suggestiva Via Sacra illustra gli eventi della vita di Maria, collegando le 23 cappelle (iniziate nel 1590) con gli eremi sparsi nel bosco e la basilica di Santa Maria Assunta e con l’adiacente convento provvisto di un bel chiostro medievale.

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Basilica di Crea. Fonte: Wikipedia

All’interno della basilica possiamo notare soprattutto i magnifici affreschi di fine Quattrocento, tra i più importanti dell’arte rinascimentale piemontese. Ma è nelle cappelle che possiamo trovare la vera particolarità del Sacro Monte di Crea: decine di statue di terracotta colorata, il cui valore artistico va ben oltre la pura e ingenua arte popolare.

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Sacro Monte di Crea, Cappella IV interno. Fonte: Wikipedia

Moncalvo (AT)
Altitudine
: 305 m
Abitanti: 2.769

Come arrivare:

  • La stazione ferroviaria di Moncalvo è sospesa al traffico dal 2010
  • Uscire ad Asti Est sulla A21 Torino – Brescia e proseguire per 20 km verso nord. Oppure uscire a Casale Monferrato Sud sulla A26 Genova – Gravellona Toce e proseguire sempre per 20 km in direzione sud-ovest
  • Moncalvo è collegata da un servizio di autobus con Asti

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Gianpaolo Palumbo

Classe 1990, laureato in Scienze Politiche. Appassionato di storia, arte e cinema. "Per avere una narrazione è sufficiente che ci sia un narratore, una storia e qualcuno a cui raccontarla" (Andrea Bernardelli, "La narrazione", 1999).

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