Sede centrale della più antica università europea, il palazzo della famiglia Poggi nel centro storico di Bologna ospita i Musei scientifici universitari, specchio della vocazione culturale della città. Giovanni Poggi, nominato cardinale alla metà del Cinquecento, ristruttura l’edificio e il suo programma decorativo per farne il centro del sapere cittadino.
Pellegrino Tibaldi e Prospero Fontana traducono in immagini le idee del committente con le Storie di Ulisse e le Fatiche di Ercole raffigurate al pianterreno mentre Nicolò dell’Abate si occupa di rappresentare paesaggi, banchetti e concerti al primo piano.
Soggetti letterari e temi biblici si susseguono sulle pareti di quello che era già diventato un laboratorio sperimentale di inedite soluzioni stilistiche e decorative alla fine del Cinquecento e custode delle nuove discipline scientifiche basate sull’osservazione diretta e la verifica replicabile degli esperimenti.
All’inizio del Settecento, il conte Luigi Ferdinando Marsili individuò in Palazzo Poggi la giusta sede per ospitare gli strumenti, le collezioni, i laboratori, le aule e la biblioteca dell’Istituto delle Scienze, in risposta alla decadenza dell’università di Bologna del tempo, soffocata dalle continue ingerenze delle autorità ecclesiastiche e civili.
Le collezioni originali includevano strumenti di precisione per il calcolo e le misure, mappe e carte geografiche, armi, dipinti, reperti archeologici e curiosità del mondo naturale. A ciò si aggiunse nel 1742 il “Teatro della natura” di Ulisse Aldrovandi (scienziato e autore del famoso trattato “Storia Naturale”), una serie di oggetti ed esemplari raccolti ed esposti per stupire il pubblico, come coccodrilli, serpenti tropicali e pesci palla, animali “esotici” e “mitologici” a quel tempo.
La successiva riorganizzazione delle raccolte bolognesi ha separato le collezioni artistiche (gli “artificialia”) da quelle scientifiche (i “naturalia”) e queste ultime, a loro volta, hanno dato vita a una miriade di musei universitari specializzati, oggi riuniti di nuovo a Palazzo Poggi.
Nel Museo Aldrovandi sono conservati i reperti zoologici e botanici donati alla città di Bologna dallo studioso insieme alle tavole commissionate a pittori specializzati nella resa di soggetti naturalistici.
Altre sale del Museo Palazzo Poggi di Bologna sono dedicate alla storia del collezionismo del XVI e XVII secolo ma una particolare attenzione è riservata alla raccolta di cere anatomiche realizzate per la scuola di medicina da Anna Morandi, Guido Manzolini ed Ercole Lelli, dei veri capolavori della ceroplastica.
L’architettura militare, sale dedicate alla geografia e alla nautica con antiche mappe e grandi modelli di celebri vascelli del passato completano la prima parte dell’itinerario.
Una ripida scaletta conduce, attraverso la torre dell’osservatorio, al Museo della Specola, dove è ricostruita l’attività degli astronomi bolognesi che da qui in passato investigavano i misteri del cielo.
Da ricordare è infine il documento fondativo del cosiddetto “processo di Bologna” (la riforma internazionale dei sistemi d’istruzione superiore dell’Unione Europea), la Magna Charta Universitatum, sottoscritta nel 1988 da 430 rettori universitari, oggi esposta nella sala omonima.
Museo di Palazzo Poggi
Info utili:
Via Zamboni 33 – Bologna (BO)
tel. +39 051 2099 610 – +39 051 2099 600
e-mail: sma.museopoggi@unibo.it – sma.museizamboni33@unibo.it
Sito web
Orari:
Martedì – Venerdì: 10:00 – 16:00
Sabato, Domenica e Festivi: 10:00 – 18:00
Lunedì chiuso
Tariffe:
5 € (intero)
3 € (ridotto) età compresa fra 19 e 26 anni – età superiore a 65 anni
Gratuito: minori di 18 anni – studenti Unibo e Accademia di Belle Arti di Bologna
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