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Museo Francesco Borgogna di Vercelli

Alla scoperta dei musei italiani: il Museo Francesco Borgogna di Vercelli

3 minuti di lettura

Nel 1882 Antonio Borgogna acquistò Palazzo Ferreri, un edificio neoclassico nel centro di Vercelli. Figlio dell’alta borghesia, laureato in giurisprudenza e politico dalle vedute progressiste, intorno agli ultimi decenni del XIX secolo decise di formare una collezione artistica privata.

Museo Francesco Borgogna di Vercelli
Museo, facciata. Fonte: museoborgogna.it

Agli inizi si interessò di arte applicata, per orientarsi in seguito verso la pittura rinascimentale italiana e del Secolo d’Oro olandese (il Seicento) e la sua raccolta crebbe fino ad arrivare a più di 2000 oggetti.

Nel 1907, un anno dopo la sua morte, il Comune di Vercelli e il Consiglio di Amministrazione della Fondazione da lui stesso istituita, decisero l’apertura al pubblico del pianterreno del palazzo, cui fece seguito nel 1915, un ampliamento voluto da Francesco Borgogna, nipote del collezionista e primo direttore del museo.

Attualmente il museo, per qualità e quantità, è il secondo del Piemonte per importanza, subito dopo la Galleria Sabauda di Torino, con i suoi 3.000 m² di spazio espositivo.

Museo, interni. Fonte: Tripadvisor.it

Passeggiando per le sue sale si respira l’amore per il collezionismo di fine Ottocento con il suo patrimonio unico di pittura rinascimentale piemontese e vercellese: un centinaio di opere di scuole locali, tra pale d’altare, affreschi staccati e dipinti di Gaudenzio Ferrari e Bernardino Lanino.

Museo Francesco Borgogna di Vercelli
Polittico, Gaudenzio Ferrari. Fonte: museoborgogna.it

Altre sale ospitano opere del Quattro e Cinquecento toscano, lombardo e veneto. Fra i nomi di spicco ricordiamo Ghirlandaio, Tiziano e Giovanni Antonio Bazzi, detto il Sodoma.

Sacra famiglia, il Sodoma. Fonte: Wikipedia.it

Dell’epoca barocca risaltano le tele di Ludovico Carracci e di maestri olandesi e fiamminghi tra i quali Jan Bruegel il Giovane, Ambrosius Bosschaert e Philips Wouwerman.

Museo Francesco Borgogna di Vercelli
Fiori in un bicchiere, Ambrosius Bosschaert. Fonte: museoborgogna.it

L’arte ottocentesca è documentata nelle sue diverse correnti, dal neoclassico fino alla pittura paesaggista tipica della fine del secolo.

Alcune sale sono arredate con raffinati mobili, tipici delle case-museo, e con bronzi, marmi, pietre dure e intarsi in legno e madreperla.

Museo, interni. Fonte: beniculturali.it

Nel 2000 una prima fase di riallestimento del museo ha portato al restauro di alcuni affreschi di volte e pareti nonché al riordino del mobilio e ciò ha contribuito al recupero dell’aspetto originario di casa-museo, una delle più interessanti e complete del suo genere dell’intero patrimonio culturale italiano.

Museo Francesco Borgogna di Vercelli
Museo, interni. Fonte: museoborgogna.it

Museo Francesco Borgogna di Vercelli

Info utili:
Via Antonio Borgogna, 4 – Vercelli (VC)
tel. 0161 252 776 – 389 211 6858
e-mail: info@museoborgogna.it
https://www.museoborgogna.it/

Orari:
La Sala del Rinascimento italiano e la Sala Araba sono temporaneamente chiuse per restauro.

Martedì – Mercoledì – Venerdì: 14:30 – 17:30
Giovedì: 13:30 – 17:30
Sabato: 10:00 – 13:00
Domenica: 11:00 – 17:00

Tariffe:
10 € (intero)

Gratuito: abbonati Torino Musei e bambini in età non scolare

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Gianpaolo Palumbo

Classe 1990, laureato in Scienze Politiche. Appassionato di storia, arte e cinema. "Per avere una narrazione è sufficiente che ci sia un narratore, una storia e qualcuno a cui raccontarla" (Andrea Bernardelli, "La narrazione", 1999).

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