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“Non otterrete il mio odio”: la parola agli offesi

4 minuti di lettura

di Ilaria Moretti

«Non otterrete il mio odio». È questo il messaggio che ha voluto lanciare agli attentatori delle stragi di Parigi Antoine Leiris, marito di Hélène Muyal-Leiris, 35 anni, uccisa lo scorso 13 novembre al Bataclan. Hélène era parrucchiera e truccatrice di moda ma lavorava anche per il cinema. Era da giorni che il marito aveva lanciato un appello sui social network nella speranza di ritrovarla.

L’altro ieri, 16 novembre, dopo estenuanti ore di attesa, la conferma della morte. Hélène, oltre al marito, lascia un bambino di 17 mesi. È solo uno dei tanti volti, un nome da aggiungere alla lista degli scomparsi, da cancellare a quella dei dispersi. Affinché le stragi non riportino solo numeri ma storie di uomini, donne e persone, traduciamo qui di seguito il messaggio che Antoine Leiris ha fatto circolare ieri pomeriggio sui social network. Le sue parole sono state condivise da più di 30.000 persone. È l’Huffington Post a diffonderne la notizia.

In quest’uomo c’è tanto della Francia di questi giorni, tanto del silenzio e al contempo della voglia di rialzarsi, lo schiaffo alla paura, la voglia di abbracciarsi, di stare insieme e camminare uniti. L’utopia – forse – del riprender-si la vita, del disegnare nell’aria un segno di pace.

Cielo di Lyon, 16 novembre 2015 - © 20 Minutes
Cielo di Lyon, 16 novembre 2015 – © 20 Minutes

Non otterrete il mio odio.

«Venerdì sera avete rubato la vita di un essere eccezionale, l’amore della mia vita, la madre di mio figlio, ma non otterrete il mio odio. Non so chi voi siate e non voglio saperlo, voi siete delle anime morte. Se questo Dio nel nome del quale uccidete ciecamente ci ha fatti davvero a sua immagine e somiglianza, significa che ogni pallottola nel corpo di mia moglie sarà stata al contempo una ferita nel suo stesso cuore.

Perciò non vi regalerò il mio odio. E dire che ve la siete cercata, ma rispondere all’odio con la collera significherebbe cedere alla stessa ignoranza che ha fatto di voi quello che siete. Voi volete la mia paura, volete che guardi i miei concittadini con diffidenza, che sacrifichi la mia libertà in nome della sicurezza. “Avete perso, ritentate il vostro gioco sarete più fortunati”.

L’ho vista stamattina. Finalmente, dopo notti e giorni d’attesa. Era bella come quando l’ho vista uscire venerdì sera, bella come il giorno in cui mi sono perdutamente innamorato di lei più di dodici anni fa. Certo, sono devastato dal dolore, vi concedo questa piccola vittoria, ma vi avverto che sarà di corta durata. So che lei ci accompagnerà ogni giorno, so che ci ritroveremo nel paradiso delle anime libere nel quale voi non avrete mai accesso.

Siamo in due, mio figlio e io, ma siamo più forti di tutti gli eserciti del mondo. D’altra parte non ho più tempo da perdere con voi, devo raggiungere Melvil che si sta svegliando dal suo riposino. Ha solo 17 mesi, farà merenda come ogni giorno, poi, come ogni giorno, giocheremo insieme e per tutta la sua vita questo bambino vi farà l’affronto di essere libero e felice. Poiché no, non otterrete odio nemmeno da lui».

Redazione

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  1. […] «Non otterrete il mio odio». È questo il messaggio che ha voluto lanciare agli attentatori delle stragi di Parigi Antoine Leiris, marito di Hélène Muyal-Leiris, 35 anni, uccisa lo scorso 13 novembre al Bataclan. Hélène era parrucchiera e truccatrice di moda ma lavorava anche per il cinema. Era da giorni che il marito aveva lanciato un appello sui social network nella speranza di ritrovarla. L’altro ieri, 16 novembre, dopo estenuanti ore di attesa, la conferma della morte. Hélène, oltre al marito, lascia un bambino di 17 mesi. Leggi tutto […]

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