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Danza siciliana, Acrilico su tela, 70x70, Giacoma Lo Coco

Object Obsession: la pittura
di Giacoma Lo Coco

2 minuti di lettura

L’oggetto che diventa ossessione: ecco l’elemento fondamentale della poetica pop di Giacoma Lo Coco.

Nei dipinti della giovane artista siciliana l’oggetto, ripetuto ossessivamente, viene privato della sua “oggettualità” e si metamorfizza in qualcosa d’altro: da un lato l’oggetto diventa segno, lettera dell’alfabeto pittorico creato dall’artista e impiegato da quest’ultima nel proprio corpus di opere come cifra stilistica; dall’altro, l’oggetto diventa ossessione, ombra, pensiero ricorrente che si smaterializza in reazione elettrochimica, in pulsione psichica che si reitera, puntuale, nel flusso del tempo interiore.

Il pop della Lo Coco è eminentemente pittorico e non può prescindere dalla pittura come mezzo espressivo. In ciò la sua poetica differisce da quella del pop storico che ha spesso rifiutato la pittura e si è rivolta ad altri medium al fine di sottolineare la valenza eminentemente concettuale delle proprie operazioni. Inoltre, se il pop per così dire ortodosso finisce per esaltare l’oggetto, per porlo al centro dell’attenzione, nella Lo Coco non si ravvisa nessuna esaltazione dell’universo pop. Al contrario ella usa alcuni elementi dell’estetica popular per denunciare come i codici rappresentativi della contemporaneità e della cultura di massa abbiano permeato di sé ogni aspetto della vita umana, dagli oggetti di uso comune al vestiario, dai riti sociali alla tavola.

Più che ai vari Andy Warhol, Robert Rauschenberg, Claes Oldenburg la giovane pittrice siciliana sembra essere vicina al mondo poetico di un’artista quale Yayoy Kusama che fa del motivo ripetuto ossessivamente la sua cifra stilistica. Nelle due artiste la reiterazione del segno rende l’azione pittorica un atto rituale/psicologico, compulsivo-ossessivo, dalle evidenti finalità catartiche.

Ma la ripetizione dell’immagine, del “sembiante”, non disperde solo il valore dell’oggetto. La cultura stessa è minata alle fondamenta da questa ripetizione. La tradizione, ad esempio, che può esprimersi nella pasticceria siciliana, divenendo ossessivamente ripetitiva nelle tele della Lo Coco perde la sua carica di emblema culturale e diviene semplice produzione di massa in cui il valore rituale di appartenenza etnica, che si esprime nel cibo, si perde del tutto.

Danza siciliana, Acrilico su tela, 70x70, Giacoma Lo Coco
Danza siciliana, Acrilico su tela, 70×70, Giacoma Lo Coco

Infine è il soggetto stesso a essere investito da questa reiterazione annichilente. Nell’opera dal titolo New York,  le persone viste dall’alto sembrano tanti piccoli cioccolatini affastellati in scatola; o ancora, il dipinto Folla non vale come indagine sociologica sui riti popolari contemporanei, come in alcune opere di Renato Guttuso dedicate allo sport, bensì esso diventa il ritratto di una massa amorfa che non riesce a trovare punti in comune neppure nel gioco.

Seppur ripetute sino al parossismo e, infine, private dalla propria oggettualità le cose rappresentate nelle tele della Lo Coco appaiono paradossalmente più animate e più dotate di vita delle persone stesse.

Il rito collettivo non è più sociale, perché non si raccoglie più attorno ad alcun simbolo o ad alcuna tradizione. Nelle opere della Lo Coco l’individuo atomizzato non partecipa al rito e non crea né esercita la socialità bensì appare solo un “essere” immerso nella folla, e la folla non è popolo bensì massa amorfa o, come direbbe brutalmente Friedrich Nietzsche, «gregge di pecore».

L’uomo diventa oggetto tra gli oggetti, non più soggetto ma “uomo-massa”. Il soggetto non esprime più nulla perché è divenuto nulla. Niente di più che un’ombra o una macchia piatta, come nelle superfici pittoriche di Giacoma Lo Coco.

New York, Acrilico su tela, Giacoma Lo Coco
New York, Acrilico su tela, Giacoma Lo Coco

 

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Giuseppe Alletto

Giuseppe Alletto (Palermo, 13 Ottobre 1990), pittore, vive e opera a Bagheria, in provincia di Palermo. Dopo aver conseguito la maturità classica con il massimo dei voti, frequenta il corso di Storia dell’Arte presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Palermo.
Ha tenuto le prime due mostre personali nel Dicembre 2008 e nel Maggio 2010 presso la sede della Biblioteca Comunale di Bagheria “Palazzo Aragona-Cutò”.
Nel Gennaio del 2013 ha tenuto una mostra personale presso il Polo Didattico dell’Università degli Studi di Palermo.
Nell’Ottobre del 2014 si è svolta una sua mostra personale dal titolo “VOCI dell’OLTRE”
presso la galleria “XXS apertoalcontemporaneo” di Palermo, a cura di Salvo Ferlito.

Ha partecipato a mostre collettive presso la galleria La Spadarina di Piacenza, Palacongressi di Agrigento, galleria “Il Trittico”di Roma, galleria Am Art di Bruxelles, Mondadori Multicenter di Palermo, galerie “Le Patio” di Cannes, Università degli Studi di Catania, Cappella “De Sleutelbrug" di Bruges, galleria Villa Casaurro di Bagheria, Kunstlerforum di Bonn, galleria “A Sud arte contemporanea” di Realmonte , galleria “Il Nuovo Cenacolo” di Palermo, Basilica SS. Apostoli di Roma, Museo Cerio di Capri, Palazzo Butera di Bagheria, Villa Malfitano-Whitaker di Palermo, Castello della contessa Adelaide in Val di Susa in occasione del Valsusa Film Festival, Museo MIIT di Torino, galleria Thuillier di Parigi, galleria Bobez di Palermo, Museo Civico “G.Sciortino” di Monreale, Bellange Gallery di Stoccolma, Castello Chiaramontano di Racalmuto, Galleria “Katané” di Catania, Palazzo Stella di Genova.

E’ presente sul numero di Marzo 2010 della rivista “ARTE Mondadori” e sul volume “Tra Forma e Figura” curato da Paolo Levi. Ha pubblicato le sue opere sulla rivista bimestrale “Effetto Arte” e sulla rivista “Arte Shop Magazine”. E' stato in copertina nel primo numero della nuova rivista "OverArt".
Sue opere fanno parte del corredo iconografico di volumi di poesia e saggistica di diversi autori.
Si sono interessati alla sua attività testate giornalistiche come “Il Giornale di Sicilia”, “Balarm”, “La Sicilia” e emittenti televisive come “Tele One” e “RAI 3 Sicilia”.

E’il vincitore dell’edizione del 2012 del premio Satura, per la sezione giovani.
E’ Socio Onorario dell’Accademia Internazionale Vesuviana di Napoli.
Una sua opera è entrata a far parte della collezione della Fondazione “Thule Cultura” di Palermo, che ospita opere di artisti quali Accardi, Caruso, Guccione, Munari, Provino.

Scrive articoli su Cultura, Arte e Cinema per riviste e blogs come “Il Settimanale di Bagheria” (Bagheria), “Cinema Sperimentale” (Palermo), “D’Ars” (Milano),
Espoarte (Savona), “Art / Texts / Pics” (Milano), “RivistaSegno” (Pescara), “ArtsLife” (Milano), “Juliet Art Magazine” (Trieste), “Il Fascino degli intellettuali” (Milano), “LoboDiLattice” (Milano).
Nel Dicembre 2013 è stato tra i relatori, con un intervento sul rapporto tra pittura e letteratura, nell’ambito della presentazione del nuovo saggio di Marco Scalabrino sugli autori siciliani contemporanei, svoltasi presso la Biblioteca Fardelliana di Trapani.
E' in copertina nel numero di settembre 2012 della rivista "Arte Shop Magazine" e all'interno si trova un articolo redatto dall'artista stesso su alcuni temi relativi all’arte contemporanea.
Un suo breve saggio sui martirii e le esecuzioni capitali nella storia dell’Arte è stato inserito nel volume di prossima pubblicazione sul culto dei Decollati a Palermo e sulla pena di morte, a cura di Rita Cedrini e Marilena Volpes.

Si sono interessati alla sua opera pittorica, tra i tanti: Paolo Levi, Fiorenzo Carella, Piero Longo, Giovanni Lo Castro, Lia Ciatto, Salvo Ferlito, Alessandro Madonia, Salvatore Maurici, Franca Alaimo, Rita Pengo, Pippo Oddo, Francesco Mineo, Lina Maria Ugolini, Maria Patrizia Allotta, Enzo Buttitta, Marco Scalabrino, Maria Antonietta La Barbera, Alfonso Leto, Gianmario Lucini, Elio Giunta, Tommaso Romano, Arrigo Musti, Vito Mauro, Rossella Cerniglia, Salvatore Di Marco, Giuseppe Fumìa, Tommaso Serra, Nicola Romano, Riccardo Melotti, Ester Monachino, Gaetano Lo Manto, Maria Teresa Prestigiacomo, Flora Buttitta, Elisa Bergamino, Dante Cerilli .

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