Assolutamente arbitrario e profondamente simbolico: il confine tra paesi si posa come atto di pace o come atto di guerra. Le zone liminari dovrebbero essere spazi di apertura, non di chiusura. L’ampiezza di vedute sconfina verso il diverso, nella speranza che dalla conoscenza si generi tolleranza, e poi affetto.
Tra una corona di montagne
E un dedalo di spiagge