A camminare si riscrivono i luoghi e si restituisce la voce anche a quelli che il tempo ha lasciato silenti. Culle piene di storia e memorie che faticano a trovare ascoltatori, e discendenti che con buona volontà tramandino il passato che è diventato presente. La fatica di un percorso è catartica per l’anima e sapida esperienza di riscoperta e rilancio. In cammino per riaccendere i riflettori su luoghi carichi di storie e bellezze artistiche e naturalistiche ma poveri di pubblico, di visitatori. E senza spettatori lo spettacolo non c’è e la bellezza ha meno ragione di manifestarsi.
Per questo cammina Vienna Cammarota, con il suo gruppo di giovani aspiranti guide AIGAE, dalla Puglia alla Basilicata del Meeting nazionale AIGAE. Dal castello di Salerno per sette giorni a consumare le suole tra borghi piccoli fuori dal tempo. Virgilio sarà Levi, Carlo, con il suo Cristo si è fermato ad Eboli. Dai monti Lattari ai laghi di Monticchio, regalando una piccola bandiera italiana al primo abitante di ogni tappa del percorso. Colliano, Valva, Laviano, Santomenna, Castelnuovo di Conza, Sant’Andrea di Conza (Irpinia) poi in Basilicata Pescopagano, Rapone , Ruvo del Monte, Atella, Rionero in vulture: tracce di un’Italia che è stata sovrascritta, ma che il turismo sostenibile può recuperare.
Riabitare, anche solo per lo spazio di un passaggio, per denunciare lo spopolamento. Meta ultima sarà il 16 marzo, al Meeting nazionale delle guide ambientali escursionistiche. I ricercatori parleranno dello spopolamento della dorsale appenninica, i geologi della formazione dell’Appennino, e in chiusura gli escursionisti manifesteranno nel modo che è loro più congeniale: due itinerari sul Sentiero del bello. A spalancare gli occhi saranno le colline coltivate a grano, le sorgenti di acqua minerale, le rocce tipicamente vulcaniche, sciami di falene.
Immagine di copertina: Sant’Andrea di Conza. Fonte: www.viaggioinirpinia.it