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Il dolore e la speranza: «Il risveglio» di Pippo Delbono

Uno spettacolo dedicato a chi, dopo essersi addormentato, ha avuto il coraggio di svegliarsi

2 minuti di lettura

Pippo Delbono è un autore, attore e regista. Attraverso il suo lavoro ha portato al teatro italiano una nuova visione della performance artistica: i suoi spettacoli non sono allestimenti di testi, bensì creazioni totali i cui attori sono parte di un nucleo che si mantiene e cresce nel tempo.

Il trailer dello spettacolo

Un’autobiografia…

«Pippo Delbono dedica il suo nuovo, commovente lavoro a chi, dopo essersi addormentato, ha avuto il coraggio di risvegliarsi» c’è scritto sul libretto di sala del Piccolo Teatro di Milano. Il Risveglio è uno spettacolo che racconta come Pippo Delbono si confronti con la vita e i dolori che essa porta.

Sempre dal libretto di sala:

Attraverso il racconto salvifico delle proprie debolezze, paure e speranze, l’artista crea uno spettacolo che è un’invocazione alla rinascita e che, a partire da un’esperienza personale, sfocia nella rappresentazione universale di quel «sentimento di perdita» che riguarda tutti.

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…che è un omaggio

Nel racconto dell’esperienza personale si presenta anche la figura di Bobò. Quest’ultimo è stato attore e danzatore della compagnia fino alla sua scomparsa qualche anno fa. Pippo Delbono ne parla con amore, con un tale intimo affetto che quasi ci sembra di invadere la vita di questi due amici con la nostra presenza.

Bobò ha vissuto 45 anni nel manicomio di Aversa, dove Pippo Delbono lo ha incontrato e da lì il loro sodalizio è iniziato. Gli spettacoli del regista da lì in poi hanno portato avanti la sua potente poetica in cui gli attori erano persone proveniente dai margini della società. Un’umanità immensa riempie il regista e di conseguenza il suo spettacolo.

La solitudine

«Ho bisogno di gente» ripete il protagonista alla ricerca di qualcuno che lo sostenga, che lo consoli. I ricordi dell’amico continuano a riemergere e hanno una forza ambivalente: da un lato il dolore, dall’altro la consapevolezza di dover continuare a raccontare.

Pippo Delbono, attraverso la morte di Bobò si affaccia su tale tema in senso più ampio, guardando alla realtà. E niente è più reale della guerra, che è la causa del maggior numero di morti in questo secolo. Lui, ricordando l’amico, incita a continuare a danzare: «Sono stato a lungo nella penombra. Ma ti prego, luce che sei dentro di me, fammi risalire». E questo viaggio verso la risalita ognuno di noi deve necessariamente farlo per sé, ma ciò non vuol dire che non bisogna condividerlo. Pippo Delbono ha fatto questo: ha condiviso la sua uscita dal dolore con noi e con i suoi compagni, stringendoli in un abbraccio che sembra quasi un addio.

Foto di Luca Del Pia
Fonte: piccoloteatro.org

Imaginifico

Il risveglio è uno spettacolo poetico perché affianca il tema del dolore e della guerra a immagini pittoriche, molto statiche, che quasi richiamano a uno stato di calma. L’esperienza sinestesica vive di contrasti e lo spettatore si ritrova coinvolto in questa tensione tra il provare dolore e la volontà di superarlo.

Il tempo con cui queste immagini si creano è lento e scandito dal suono del violoncello di Giovanni Ricciardi; ci vuole tempo perché la vita ci appaia davanti agli occhi nella sua composizione. Pippo Delbono ha compiuto questa azione: si è dato il tempo di osservarsi e di lasciare scorrere dentro di sé ciò che prova, per poi donarlo a noi in una rappresentazione che ci porta nel nostro profondo, ma anche ci dona un piccolo barlume di speranza.

Il risveglio al Piccolo Teatro di Milano
di e con Pippo Delbono
con Dolly Albertin, Margherita Clemente, Ilaria Distante, Mario Intruglio, Nelson Lariccia, Gianni Parenti, Pepe Robledo, Grazia Spinella
e con Giovanni Ricciardi (violoncello e arrangiamenti)

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Marialuce Giardini

Diplomata al liceo classico, decide che la sua strada sarà fare teatro, in qualsiasi forma e modo le sarà possibile.
Segue corsi di regia e laboratori di recitazione tra Milano e Monza.
Si è laureata in Scienze dei Beni Culturali nel 2021

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