Tra vicoli di Roma è sempre un gran vociare, tra strada affollate, orde di turisti e tante tante auto. Si dice che tutte le strade portino a Roma e in tanti ci sono cascati.
La vista dei Fori Imperiali, il Colosseo, l’Appia antica, San Pietro e i tanti angoli di questa città fanno sognare. Sembra un po’ un film e un po’ un libro di storia, ma cosa rimane oggi dello splendore della Roma antica, dei fasti, della grandezza e della voglia di superare sé stessa in grandezza e magnificenza?
Il concetto di antica Roma si basa su una comune visione di bellezza, di grandezza e di voglia di fare le cose in grande. Roma con la sua espansione conquista terre e popoli venendo contaminata da quanto di meglio trovava nel suo cammino. L’arte, la filosofia, i marmi, le pietre preziose, l’urbanistica e l’architettura, tutto quello che serviva per far esprimere in modo superlativo tutto ciò che toccava. L’obiettivo era fare tutto nel miglior modo possibile per rendere eterna la sua memoria e la sua grandezza. Proprio per questo, ancora oggi, camminando per Roma ci si perde tra le bellezze e i monumenti. Se Roma è un teatro, la scenografia fa perdere il fiato.
Roma è da sempre città di potere, la prima metropoli d’Occidente e la città eternamente sacra, punto nevralgico in cui si mischiano il sacro e il profano rendendola un unicum in cui potere spirituale e temporale trovano la loro massima espressione. Il sacro della Santa sede con i Papi che hanno contribuito a plasmarla, le chiese che racchiudono buona parte delle opere d’arte e una mentalità che rimane tutt’oggi permeata dai dogmi della religione cattolica. Il profano si lega al fatto che Roma è da sempre capitale e come tale si comporta. È sede delle istituzioni e del Governo che si aggiungono al fatto che a Roma la parola mantiene sempre una connotazione sociale e politica. Per rendere chiaro il concetto, a Roma si va per chiedere una grazia, si va per rivendicare un diritto o si va, forse illudendosi, per cercare di cambiare qualcosa in meglio.
Purtroppo, però, come ogni storia d’amore, Roma non è solo splendore. Potremmo leggervi un fascino decadente, ma quando una capitale è maltrattata per anni, si vedono le conseguenze.
Negli ultimi anni, amministrare Roma è stata una criptonite per tanti sindaci. Si dice sia troppo grande da gestire e che amministrare Roma valga più di un ministero, ma è un’azione che richiede cura, pazienza, coraggio, capacità di dialogo e una buona dose di masochismo. Negli ultimi anni, i giornali sono stati tempestati di notizie che fanno riferimento a Roma per i cinghiali, l’immondizia, i bus in fiamme, i disservizi e una mobilità che solo ora inizia ad avere qualche cenno di sostenibilità.
Per la classifica sulla vivibilità del Sole 24ORE, nel 2022, Roma ha perso 18 posizioni e si posiziona al 31° posto su 107 città considerate. Si tratta di una media degli indicatori considerati. È al 3° posto se si considerano gli indicatori “Affari e lavoro” in cui si valutano fattori legati alla presenza di imprese, imprese innovative e start up, occupabilità, attrazion…