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PARIGI – Quando si tratta di Caravaggio ogni notizia è sempre sensazionale; il genio e sregolatezza del Seicento, amato oggi e invidiato ieri è da sempre uno degli artisti più conosciuti del panorama internazionale. Stavolta tuttavia il colpo di scena è davvero stupefacente; nella soffitta di una casa di campagna di Tolosa è stata trovata una tela appartenente – sembrerebbe – proprio al nostro.
La storia, come rivela La Stampa, ha inizio con una perdita d’acqua che, costringendo i proprietari dell’abitazione a rovistare nel solaio, ha fatto sì che il dipinto venisse alla luce dopo 150 anni d’oblio. La famiglia, discendente di un ufficiale dell’esercito napoleonico sarebbe entrata in possesso dell’opera d’arte proprio attraverso questo canale. Mantenutasi in un perfetto stato di conservazione la tela si presenta incredibilmente simile al Giuditta e Oloferne del Merisi conservata alla Galleria nazionale d’arte antica di Roma (Palazzo Barberini). Stavolta, però, la donna è vestita di nero (e non di bianco, come nel quadro già noto) e ha un inquietante sguardo frontale.
Gli esperti francesi della società di Eric Turquin hanno analizzato il quadro e, dopo lenti e accurati studi, sembrano non mostrare più dubbi di sorta: l’opera è autentica. Il valore stimato è di 120 milioni di euro e il ministero della cultura francese l’ha decrerato «Tesoro nazionale» vietando di esportarlo per trenta mesi. Nel frattempo il Louvre è già partito a caccia di sponsor per aggiudicarsi l’acquisto.
G.A.
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