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Utopia Editore: una nuova speranza editoriale contro il Coronavirus

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11 minuti di lettura

L’emergenza Coronavirus, si sa, ha influito enormemente sul settore produttivo del nostro Paese, comportando un considerevole stallo e gravi perdite economiche. Questo vale anche per l’editoria, che non sta vivendo un periodo sereno: pubblicazioni rinviate, fiere editoriali e presentazioni di libri annullate o rimandate a data da destinarsi, crollo nelle vendite e addirittura ricorso alla cassa integrazione.

Tuttavia, un gruppo di giovani lettori, tutti appartenenti alla generazione degli anni Novanta, ha deciso di dar vita a una nuova avventura editoriale, che di questi tempi suona come un segno di rinascita e speranza per la nostra editoria. Nasce a Milano Utopia Editore, che si presenta ai suoi futuri lettori attraverso le seguenti parole:

Utopia Editore sbarcherà in libreria a partire dal prossimo settembre con Massimo Bontempelli (1878-1960) Camilo José Cela (1916-2002). Iniziando rispettivamente con un Premio Strega e un Premio Nobel per la letteratura, questa nuova casa editrice promette un’offerta editoriale che si preannuncia essere di qualità, volta anche alla riscoperta di grandi autori e autrici del passato.

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Per far conoscere a voi lettori questa nuova interessante realtà editoriale, abbiamo pensato di rivolgere qualche domanda a Gerardo Masuccio, direttore editoriale di Utopia Editore, a Giorgio Ghiotti, responsabile per l’ufficio stampa, e a Giovanni Cavalleri, direttore artistico.

Cosa vi ha portato a intraprendere questa nuova avventura in un momento così difficile? E come mai avete scelto il nome Utopia Editore? 

Gerardo Masuccio: L’amore per la lettura. Leggere è il motore di tutto. Prima di scrivere, prima di curare i libri degli altri, i ragazzi della squadra di Utopia sono dei lettori. A me, per esempio, non capita mai di passare un giorno senza un libro. Nei periodi ordinari e in questo, che è molto più complesso. Credo inoltre che siano le difficoltà a spingere l’uomo oltre i propri limiti. La nostra Utopia non si slancia solo oltre questa pandemia, attenzione. Affronta una crisi generazionale acuta. Sembra che la letteratura interessi a pochi, eppure tutti sono alla costante ricerca di un significato. Leggere mette sempre al centro di una verità. Utopia vuole tornare lì: vuole proporre libri che rivelino all’uomo chi è. E solo la letteratura può spingersi a tanto. È un progetto realizzabile? Credo proprio di sì. Ma conserva in sé tutte le sfumature dell’utopia.  

Da chi è composto esattamente il vostro staff editoriale? Con quali esperienze e competenze vi avvicinate al mondo dell’editoria?

Gerardo Masuccio: La compagine è giovane: siamo tutti nati negli anni Novanta. Giovanni Cavalleri è il direttore artistico e ha disegnato le copertine; Zeno Toppan è il caporedattore e, assieme al redattore Riccardo Zoppo, segue con scrupolo il lavoro sui testi; Giorgio Ghiotti cura i rapporti con la stampa e gli intellettuali, mentre Mattia Tortelli è un prezioso social media manager. Mariastefania Pati cura lo scambio con le librerie e l’ufficio commerciale. Quanto a me, seguo Utopia come editor. Mansioni indicative, perché un progetto intellettuale coinvolge tutti in tutto, senza paratie. 

Che cosa vuol dire per voi fare editoria e fare cultura? Quali sono i vostri obiettivi in quanto editori e persone di cultura? 

Gerardo Masuccio: Vuol dire scegliere, senza compromessi, titoli che orientino il gusto, le mode, il divenire della storia della letteratura. Un libro che non sopravvive a chi lo legge, per me, non è un libro. Si consuma come tutto ciò che appartiene al mondo, come un intrattenimento frivolo. Un libro vero no: sfida il tempo, sfida lo spazio e, come suggerisce il nostro motto, va “oltre la polvere”. Utopia sarà vigile, nel mondo e mai del mondo, in ascolto dei propri lettori, votata all’arte del raccogliere libri. Utopia venderà molte copie dei libri che sceglie e non sceglierà i libri che vendono molte copie. 

Parliamo della vostra futura offerta editoriale: come si caratterizzerà il vostro catalogo? Quanti titoli all’anno pubblicherete?

Giorgio Ghiotti: Il catalogo di Utopia sarà articolato in due collane: Letteraria europea e Letteraria straniera. Non avremo una classica divisione delle collane per generi (narrativa e saggistica) o per paesi in senso stretto: la letteratura italiana sarà, com’è giusto che sia, nuovamente inserita in un contesto europeo. Si tratta di criteri culturali, non politici. Opere di narrativa o saggistica inglese o svizzera, per esempio, troveranno casa nella collana Letteratura europea, nonostante le attuali geografie politiche. Pubblicheremo una decina di titoli all’anno, in modo da poterli curare al meglio e accompagnare nel mondo con tutte le attenzioni e la passione che meritano, dando loro importanza in tutte le fasi del lavoro editoriale, dalla scelta alla revisione alla promozione. 

Fondamentali per ogni editore sono anche gli aspetti grafici. In che modo esprimerete la vostra idea di utopia attraverso la veste grafica che i vostri libri assumeranno?

Giovanni Cavalleri: Il formato dei libri di Utopia sarà modellato sulla sezione aurea, proporzioni che vengono utilizzate nella produzione editoriale sin dal XVI secolo. I titoli di copertina saranno composti in Futura, carattere di ispirazione modernista disegnato da Paul Renner nel 1926, basato in parte sulle capitali romane, ma progettato per rappresentare una netta cesura con la tipografia dell’epoca. Entrambi gli elementi grafici più caratterizzanti della collana sono manifestazioni della stessa tensione verso un’ideale di perfezione che sappiamo irraggiungibile: la sezione aurea si traduce fisicamente solo in un’approssimazione, e il Futura, pur essendo un carattere geometrico, presenta nel disegno delle sue lettere correzioni ottiche che lo rendono geometricamente imperfetto, ma di più chiara lettura. Nella progettazione di una collana è importante che ogni fattore sia coerente, frutto di scelte ponderate e in armonia con lo spirito della casa editrice. La grafica è uno di questi elementi, non deve essere veste, ma espressione delle intenzioni dell’editore. Lo stesso principio che guida la selezione dei titoli di Utopia (“oltre la polvere”) è stato seguito anche nella progettazione grafica, con l’intenzione di realizzare libri di valore oggi, ma, per quanto possibile, fuori dal tempo. 

Potete darci qualche anticipazione sui primi titoli, e dunque sui primi autori, che troveremo in libreria?

Giorgio Ghiotti: È ancora presto per svelare i titoli. Ma i primi autori con i quali saremo in libreria da settembre saranno due grandi della letteratura europea: Massimo Bontempelli, Premio Strega nel 1953, e Camilo José Cela, che ha ricevuto il Premio Nobel per la letteratura nel 1989. Autori che abbiamo letto, amato, riletto, amato nuovamente, e che ingiustamente rischiavano di essere dimenticati da editori e pubblico. Di entrambi porteremo in libreria, col tempo, l’intera opera narrativa. Per il momento non possiamo anticipare altro, se non che stiamo traducendo da nove lingue e da tutti e cinque i continenti, avvalendoci dei più autorevoli traduttori che abbiamo. Saranno moltissime le sorprese e non vediamo l’ora di condividerle con i nostri lettori. 

Per ogni editore che si rispetti, i lettori ricoprono un ruolo fondamentale. Cosa vi sentite di dire ai vostri futuri lettori? Perché dovrebbero seguirvi? 

Gerardo Masuccio: Che si fidino di noi. Utopia farà della coerenza la sua pietra fondante: le scelte, la grafica, le curatele. Vorrei che i lettori prendessero i nostri libri senza leggere la sinossi. Fidandosi, perché una squadra di altri lettori ha già lavorato al loro servizio, ha già selezionato il meglio. Curandolo al meglio. Sui nostri canali sono stati pubblicati i punti di un patto col lettore. Non lo infrangeremo mai. Chi ama i libri veri, chi vuole entrare in contatto con la grande letteratura contemporanea, tra ripescaggi e scouting internazionale, può seguirci. Ne saremo gratissimi. 

Ringraziamo Gerardo MasuccioGiorgio Ghiotti e Giovanni Cavalleri per la disponibilità a svolgere questa intervista. Auguriamo a loro e a tutto il loro staff editoriale buona fortuna per questa nuova avventura editoriale.

Immagine in evidenza: Logo di © Utopia Editore

 


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Alberto Paolo Palumbo

Laurea magistrale in Lingue e Letterature Europee ed Extraeuropee all'Università degli Studi di Milano con tesi in letteratura tedesca.
Sente suo quello che lo scrittore Premio Campiello Carmine Abate definisce "vivere per addizione". Nato nella provincia di Milano, figlio di genitori meridionali e amante delle lingue e delle letterature straniere: tutto questo lo rende una persona che vive più mondi e più culture, e che vuole conoscere e indagare sempre più. In poche parole: una persona ricca di sguardi e prospettive.
Crede fortemente nel fatto che la letteratura debba non solo costruire ponti per raggiungere e unire le persone, permettendo di acquisire nuovi sguardi sulla realtà, ma anche aiutare ad avere consapevolezza della propria persona e della realtà che la circonda.