Il PimOff
Nella periferia sud di Milano brilla un’insegna: PimOff – Teatro. Nello spazio di una ex-cartiera, infatti, esiste una sala che si concentra su un teatro giovane, contemporaneo e fatto di contaminazioni con altre discipline. Il PimOff accoglie gli spettatori in un salone colorato da luci neon a spirale sul soffitto e arredato con memorabilia di ogni tipo: un jukebox funzionante, giochi anni Ottanta, strumenti musicali. Appese alle pareti ci sono opere d’arte contemporanea che formano una vera e propria galleria all’interno dell’open space.
Dunque non viene curato solo il Teatro nella sua parte di messa in scena, ma anche il suo aspetto di comunità. Con progetti per bambini, workshop e residenze artistiche, il PimOff vuole creare una casa per i suoi artisti e per la comunità circostante della periferia di Milano.
Leggi anche:
«Il barone rampante» a teatro, fra luci ed ombre
Una storia intima
La sala da 99 posti è una perfetta cornice per il monologo Via Senzamore 23. Infatti, in un’intima stanza, Gaetano (Giuseppe Gaudino) sta registrando un podcast sulla sua vita tra il quartiere Vomero, l’ufficio del catasto dove lavora e l’amore per una compagna di classe delle elementari.
La drammaturgia racconta una storia privata, semplice, di un uomo solo che cerca qualcuno a cui far conoscere la sua vita. Gaetano è umile e ha amato, tanto. Non ama solo Marianna, ma anche il buon amico e collega Sabatino che aiuta nelle sue sfortune giornaliere.
Il mosaico
Gianni Solla, l’autore, è stato capace di creare una partitura equilibrata tra momenti nostalgici, comici e drammatici, instillando nello spettatore una curiosità amichevole nei confronti del protagonista. La conoscenza di Gaetano avviene per gradi, come per una conoscenza reale. A volte si scoprono cose dal podcast, a volte dalle telefonate e ancora dai suoi discorsi diretti ai suoi osservatori.
Solo alla fine tutte le parti creano un disegno completo, le cui linee sono marcate dall’amore per Marianna Gargiulo. Non si può sapere se la donna abbia migliorato o peggiorato la vita di Gaetano, ma sicuramente l’ha cambiata.
Leggi anche:
Il nuovo podcast di Frammenti Rivista
Finezza
Nel suo complesso il lavoro di Giuseppe Gaudino e Giuseppe Miale di Mauro – il regista – si mostra di una speciale finezza e cura. Quella che forse è follia non diventa il quadro tipico della malattia. La solitudine non è patetica, è delineata con tratto preciso e sottile. La regia è pulita, si concentra sull’attore che padroneggia la scena portando un personaggio semplice ma allo stesso tempo difficile.
Via Senzamore 23 è una storia umana a cui ci si affeziona proprio perché non è perfetta. Ci si commuove per Gaetano, o forse lo si biasima, sta di fatto che ora è anch’egli parte della vita di chi lo ha ascoltato.
Via Senzamore 23
2 e 3 novembre a PimOff
drammaturgia Gianni Solla
regia Giuseppe Miale di Mauro
con Giuseppe Gaudino
Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!
Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!