Nella Vita del Pontormo (Jacopo Carucci 1494-1557) curata dal grande Giorgio Vasari non si fa – incredibilmente – riferimento alcuno a uno dei capolavori assoluti dell’artista e dell’arte italiana tutta: la Visitazione
Forse l’autore delle Vite non volle urtare la sensibilità della famiglia Medici. Il dipinto, che si trova oggi nella Pieve di San Michele a Carmignano, è stato eseguito nel 1528 circa, su commissione di un tale Alessandro Bonaccorsi Pinadori, oppositore del casato mediceo. Sembra che anche all’epoca la politica avesse la meglio sulle ragioni dell’arte e della cultura. Al di là di queste notizie storiche e delle reticenze del Vasari la Visitazione sorprende ancora oggi lo spettatore per un’accesa cromìa, che quasi fa levitare le figure, sospese nell’aria.
L’opera del Pontormo è anche una grande citazione ed è stata a sua volta, recentemente, citata. La disposizione dei personaggi entro un’ideale forma a rombo è, infatti, ispirata a un’incisione di Albrecht Dürer. Una citazione “ardita” dato che l’opera del gigante tedesco è di soggetto profano, trattandosi di figure nude: forse addirittura illustra un episodio di stregoneria. Invece l’opera del Pontormo è stata a sua volta citata dal grande videoartista Bill Viola nella sua The Greeting, che altro non è se non la ricostruzione della scena del dipinto con alcuni attori.
L’opera di Viola dimostra il fascino che ancora oggi la tavola del Pontormo, col suo colorismo e la sua mistica atmosfera di sospensione, esercita sui contemporanei.