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Per un chilogrammo di miele | Bar Europa

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Se le api scomparissero al pianeta resterebbero 4 anni di vita. Poco importa se a dirlo sia stato Albert Einstein, Charles Darwin, Maurice Maeterlinck, Edward Osborne Wilson o un anonimo. Resta il fatto che fisici, naturalisti, poeti, mirmecologi, scienziati e studiosi di ogni genere, specie e tipo, considerano le api fondamentali per la sopravvivenza dell’uomo e la tenuta dell’intero ecosistema.

Api
La Storia delle Api scritto da Maja Lunde e pubblicato in Italia da Marsilio

Comparse sulla terra dopo il T-Rex e prima dei primi ominidi, da millenni dobbiamo a loro e ad altri insetti impollinatori come le farfalle quasi la metà del cibo che mangiamo.

L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA) scrive che «secondo le stime dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), delle 100 specie di colture che forniscono il 90 % di prodotti alimentari in tutto il mondo, 71 sono impollinate dalle api.»

In tutto il mondo, «81 milioni di alveari producono 1,6 milioni di tonnellate di miele, circa un terzo dei quali è commerciato oltre i confini nazionali, secondo la Piattaforma Intergovernativa Scienza-Politica sulla Biodiversità e i servizi Eco-sistemici. A livello globale il numero degli alveari è cresciuto negli ultimi 50 anni, è invece calato in molti paesi europei e nordamericani.»

Negli ultimi anni il numero delle api è diminuito del 30 per cento tra Europa e Nord America. L’Italia, va detto, ha registrato una diminuzione inferiore dovuta a condizioni ambientali migliori, alla maggior cura degli apicoltori e alla bravura dei veterinari.

Nella provincia cinese dello Sichuan, le api sono scomparse del tutto e l’impollinazione, fiore per fiore, avviene per mano di esperti impollinatori definiti “uomini-ape”.

Per avere una misura di cosa significa pensare di sostituire le api con gli “uomini-ape”  si può partire da un dato pubblicato dalla FAO: «Una singola ape in media visita intorno a 7.000 fiori al giorno, e sono necessarie quattro milioni di visite a fiori per produrre un chilogrammo di miele.» A ciò si aggiunga che un alveare può essere popolato da 10 mila api in inverno a più di 50 mila durante il periodo di raccolta.

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Api
L’ intelligenza delle api. Cosa possiamo imparare da loro, scritto da Randolf Menzel e Matthias Eckoldt, e pubblicato in Italia da Raffaello Cortina Editore

La diminuzione del numero delle api, osservano l’EFSA e la FAO, è dovuta a più cause, tra cui, oltre all’agricoltura intensiva, ai pesticidi, ai vegetali geneticamente modificati e alla frammentazione e alla perdita dell’habitat dovuta alla deforestazione e ai cambiamenti climatici, anche allo stato di salute all’interno delle arnie. In particolare, alla scarsa alimentazione, alla presenza di virus, di agenti patogeni e specie invasive.

Dalla salute delle api nelle arnie deriva la qualità del lavoro di impollinazione e di produzione di miele. Un gruppo di studenti della ContaminAction University ha progettato BeeSmart, un sistema di monitoraggio tecnologico a distanza delle arnie per accrescere il livello di benessere delle api all’interno delle arnie.

BeeSmart integra sensori interni ed esterni che rilevano la temperatura in punti strategici dell’arnia, la temperatura esterna, l’umidità, misurano il peso ed ascoltano.

La raccolta, l’elaborazione dei dati in grafici e la creazione di avvisi permettono di seguire da vicino l’evoluzione della vita all’interno delle arnie e tra i telaini, e mettono l’apicoltore nelle condizioni di poter controllare le arnie a distanza senza essere costretto ad intervenire e disturbare il ciclo di vita delle api.

Su larga scala, la quantità e la qualità dei dati trasmessi ed elaborati in relazione alle popolazioni ed alle diverse concentrazioni di api, BeeSmart, oggi in piena fase di avvio, più avanti potrebbe diventare anche un importante indicatore ambientale.

Ne abbiamo parlato nel Bar Europa al Rock Night Show su Radio Godot con Edoardo Bellafiore, direttore della ContaminAction University, Marco Schlagenauf, studente, e Francesca Bonetto, ideatrice di BeeSmart.

Buon ascolto!

 

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Michele Gerace

Scuola "cento giovani", avvocato, presidente dell'Osservatorio sulle Strategie Europee per la Crescita e l'Occupazione, fondatore tra i fondatori di Fonderie Digitali, ideatore di "Costituzionalmente: il coraggio di pensare con la propria testa", assiduo frequentatore del Bar Europa e dell'omonima rubrica al Rock Night Show su Radio Godot, alle prese con il diritto e le politiche dell'Unione europee. Responsabile del progetto "La Fondazione Luigi Einaudi per la Scuola". Alla ricerca di un principio costituente del mondo.

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