Definita “un’alterazione dell’umore” che porta a “un’immotivata tristezza”, la malinconia rappresenta un sentimento complesso e, per questo, difficile da cogliere nella sue molteplici declinazioni e accezioni. Laddove si tenta di definirla, emergono nuovi aspetti che la rendono plurima, mutevole e, di conseguenza, profondamente umana. È da sempre uno dei campi di indagine prediletti dalle forme artistiche attraverso cui interroghiamo la realtà che ci circonda. Anche le arti figurative, affascinate da questo sentimento cupo e allo stesso tempo vitale, hanno provato nei secoli a dare una propria interpretazione.
La malinconia entra ufficialmente a far parte del panorama storico-artistico durante il Rinascimento, quando viene codificata a livello iconografico e identificata con una nota incisione di Albrecht Dürer che si intitola appunto La Melanconia (1514). Dopo Dürer, saranno numerosi gli artisti e i relativi movimenti che tenteranno di restituire un’immagine universale e allo stesso tempo fortemente personale del sentimento della malinconia.