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Jacques Prévert.

Alicante, dolce presente del presente

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6 minuti di lettura

Se, tra le voci della poesia contemporanea, ce n’è una capace di arrivare dritta al cuore del lettore grazie alla sua immediatezza e alla sua semplicità, è quella del francese Jacques Prévert (1900-1977). Immediatezza e semplicità figlie di un grandissimo talento, talmente grande da non avere bisogno di orpelli retorici.

Jacques Prévert.
Jacques Prévert.

Prévert, tra surrealismo e poesie d’amore

Dopo gli inizi surrealisti, il poeta venne allontanato dal movimento nel 1928, ma di questa corrente mantenne la tendenza a lasciar scorrere le parole dei suoi componimenti, non solo libere dalle costrizioni legate alla metrica, ma anche libere dalla punteggiatura.

La prima raccolta di Prévert, Paroles, uscì nel 1946. Tra le poesie più celebri contenute in questa raccolta, vi sono la splendida Barbara, toccante condanna degli orrori della guerra, e Cet amour, dedicata agli sviluppi di un amore che si rifiuta di morire, logorato dal tempo. È proprio l’amore uno dei temi più cari alla lirica di Prévert, ed è di amore che parla Alicante, poesia forse meno nota ai più ma che non ha nulla da invidiare alle opere top of mind del poeta.

Jacques Prévert.
La traduzione italiana di Alicante.

Inquadrature erotiche

I primi tre versi della poesia hanno un taglio quasi cinematografico. Il poeta parte dal primissimo piano di un’arancia poggiata su un tavolo, per poi allargare l’inquadratura e far entrare nel campo visivo del lettore anche il vestito della donna rimasto sul tappeto prima di una notte di passione. Nella poesia, Prévert si rivolge direttamente alla sua amata, costruendo tutto in seconda persona: «Ta robe sur le tapis / Et toi dans mon lit». Il lettore si ritrova dunque quasi a spiare dalla serratura della porta un momento di dolcezza della coppia dopo l’amore.

«Doux présent du présent»

Una volta inquadrata l’amata, gli ultimi tre versi sono completamente per lei. La donna viene definita presente del presente; questa espressione può essere interpretata in più modi. C’è sicuramente un riferimento alla tematica del carpe diem, molto frequente nella poesia di qualunque epoca: la presenza della donna è un dono del momento attuale, come ricorda la polisemia della parola «presente» tanto in francese quanto in italiano, un dono di cui godere appieno adesso, prima che sia troppo tardi. «Plus tard il sera trop tard / Notre vie c’est maintenant» (Più tardi sarà troppo tardi: la nostra vita è adesso), si legge non a caso in Embrasse-moi, altra poesia d’amore di Prévert.

Un’altra interpretazione rimanda al Cantico dei Cantici, poema erotico contenuto nella Bibbia, il cui titolo rappresenta una sorta di superlativo che indica il più bello dei cantici. Allo stesso modo, la donna è il più bel regalo nella vita del poeta, o ancora la sua presenza potrebbe indicare la supremazia del presente vissuto dagli amanti rispetto a un passato (e forse perfino un futuro) non all’altezza.

Un disegno tratto da Alicante. © Eleanor Percival

Un amore sinonimo di vita

I due versi conclusivi della poesia sono in antitesi tra loro: la donna viene definita nel contempo freschezza della notte e calore della vita del poeta. L’antitesi mostra che la donna ha un potere benefico sulla vita dell’uomo, sia nel breve termine sia in senso lato. La donna è ciò che dà al poeta refrigerio nelle soffocanti notti estive di Alicante, città spagnola mai nominata all’interno del componimento. Nel contempo, la donna è anche calore, ciò che permette di distinguere un corpo in cui ancora pulsa la vita da un cadavere.

Alicante è la riprova che mai, in nessun ambito, va sottovalutata la semplicità di quanto abbiamo di fronte. Una poesia di sei versi, scritta con parole comuni, prese dalla vita di tutti i giorni, racchiude al suo interno un tesoro di significati e di profondità. È una breve esaltazione dell’amore puro, che trova la sua forza proprio nella sua immediatezza e nella sua semplicità estrema. Con Alicante siamo di fronte all’amore che può permettersi di scrollarsi di dosso tutto il superfluo, così come la donna si scrolla di dosso il vestito, abbandonandolo sul tappeto, prima di raggiungere il poeta amato sotto le lenzuola.


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Francesca Cerutti

Classe 1997, laureata in Lingue per l'impresa e specializzata in Traduzione. Sempre alla ricerca di storie che meritino di essere raccontate. Nel 2020 è stato pubblicato il suo romanzo d'esordio, «Noi quattro nel mondo».

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