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Asia Ghergo, da YouTube ai palchi italiani

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13 minuti di lettura
Il web sa essere un importante trampolino di lancio per gli artisti dei nostri anni: se usato bene, è uno strumento efficace per crearsi una cerchia di sostenitori e per muovere i primi passi nel mondo della musica. Sembra averlo capito bene Asia Ghergo, liceale marchigiana che negli ultimi mesi si è fatta conoscere soprattutto nella sfera degli ascoltatori indie grazie al suo canale di cover su YouTube. Ora, grazie alla visibilità guadagnata, gira l’Italia fra un festival e l’altro e da poco è uscito anche il suo primo singolo. Un fenomeno certo particolare, che abbiamo deciso di approfondire con un’intervista.
 
YouTube: The Neighbourhood – Sweater Weather (cover)
 
Hai iniziato, lo sappiamo bene, facendo cover su youtube. Qual è stata la prima che hai caricato e come mai hai iniziato? E soprattutto, ti saresti mai aspettata di arrivare in poco tempo a suonare a festival e concerti importanti (n.b. Lo stato sociale al forum) grazie al tuo canale?
Quando ho caricato la mia prima cover sul canale esattamente un anno fa era estate, passavo i pomeriggi a suonare e a sudare nella mia cameretta, avevo questo pallino di Youtube da tempo, lo vedevo come una finestra sul mondo della musica, volevo esserci anche io e allora mi sono detta “perché no”. Scelsi Del Verde, di Calcutta, perché ero veramente flippata con Mainstream, ho pensato «nessuno si caga Calcutta» e invece fortunatamente non è stato così. Non avrei immaginato nemmeno lontanamente che con quelle cover sarei potuta arrivare a realizzare uno dei miei sogni, aprire il concerto più importante de Lo Stato Sociale, il mio gruppo preferito in assoluto. Ho fatto tantissime altre cose, tutte belle, ho conosciuto tante persone e devo tutto a chi mi segue e mi vuole bene, perché senza di loro ora sarei ancora a cantare sotto la doccia.
 
Come trampolino di lancio web hai sfruttato in modo più che ottimo i vari gruppi di Facebook dedicati alla musica indie (vedi Diesagiowave), quanto ti hanno aiutato dal punto di vista umano? Hai trovato molti disposti a supportarti?
Diciamo che fin da subito ho cercato un riscontro, volevo capire se quello che stavo facendo poteva interessare a qualcuno oppure no; ho iniziato a postare i miei video su Facebook, sui gruppi fanclub e su Diesagiowave. All’inizio, quando ho postato la cover di Del verde lì, mi sono spaventata moltissimo perché sono arrivati i primi insulti, non ci ero ancora abituata, e soprattutto non conoscevo nessuno dentro quel gruppo, non sapevo che i meme e l’ironia sono il loro pane quotidiano, allora sono uscita subito cancellando il post. Solo qualche tempo dopo ci sono rientrata e ci ho riprovato con la cover di Secchio dei Popx. Da quel momento ho iniziato a essere “stimata” da vari membri. Il top fu quando caricai la cover di Cavallini [n.b. della Dark Polo Gang], la gente impazzì. Diesagiowave è stato il mio trampolino di lancio, è lì che ho trovato i miei primi fans e anche i miei primi haters, è una grande famiglia in continua crescita, con molti di loro ho stretto una bella amicizia, li saluto tutti e li abbraccio tutti col cuore.
 
E appunto in giro ora si leggono anche i commenti di chi rimane un po’ basito vedendoti andare in giro per l’Italia con la chitarra in mano. Cosa ne pensi?
Sì, capisco che molte persone possano rimanerci male, non ho nemmeno un album mio e già mi chiamano per suonare in giro. Ci sono musicisti che hanno pezzi molto belli ma non vengono calcolati, gente che fa di tutto per arrivare; io non l’ho fatto apposta, faccio e ho sempre fatto solo quello che mi piace fare, senza filtri. Mi sono costruita quello che ho adesso giorno dopo giorno, cover dopo cover, con il supporto di quelli che mi vogliono bene. Sono stata molto fortunata, al al tempo stesso posso dire di aver lavorato sodo. Ora sono al settimo cielo, e le parole della gente sconcertata dal fatto che Asia Ghergo suoni ai festival, bhe un po’ mi scivolano addosso.
 
Ormai sei entrata un po’ “nel giro”. Quali sono gli artisti che hai trovato più disponibili e quelli un po’ più snob?
Ho avuto modo di conoscere praticamente tutti gli artisti dell’indie italiano, se mi mettessi a descriverli tutti non basterebbe un libro, posso dire che ho una grande stima di ciascuno di loro. In particolare sono grata a Lo Stato Sociale, per tutto quello che ha fatto per me. Ci sono i Canova che sono dei ragazzi formidabili, avrebbero tutto il diritto di tirarsela, invece sono persone semplici e assolutamente amabili, così come gli Ex Otago, Giorgio Poi e la mia carissima Giorgieness. Per quanto riguarda i PopX, sono degli esseri mistici, li adoro nella loro follia, sono dei bei personaggi. Mi sono innamorata di Marcelo, frontman degli Espana Circo Este, una persona d’oro. Non ho conosciuto persone snob, nessuno che se la tira.
 

Torniamo alle cover. Ne hai fatte tantissime e di tanti tipi e non mi vergogno di dire che una delle mie preferite è Cavallini della Dark Polo Gang. Come ti è venuta l’idea di suonare in acustico un pezzo trap? E in generale, come scegli le canzoni da fare?
Io ho sempre fatto tutto quello che mi passava per la testa, e soprattutto sono una che ama sperimentare, la cover di Cavallini mi ha dato uno slancio enorme; haters a fiumi ma ne è valsa assolutamente la pena. Che poi ai miei haters voglio bene. Mi piace la trap, la ascolto tra una canzone indie e l’altra [ride]. Per quanto riguarda i pezzi da coverizzare, li scelgo senza un criterio logico, magari mi capita su Spotify un brano dei cani che non sentivo da tempo, mi emoziona e allora mi dico, la devo fare questa. Certo, poi molto spesso sfrutto la corrente e coverizzo canzoni appena uscite o che possono piacere a più persone.
 
Ma quindi, qual è la canzone preferita di Asia Ghergo? 
La mia canzone preferita si chiama The Suburbs, degli Arcade Fire. Mi ricorda un po’ quella che è stata la mia vita fino ai 15 anni, la prima adolescenza, mi commuove sempre. Nell’ indie italiano invece, Un fiore per coltello, dell’ Officina della Camomilla. Francesco de Leo è il mio poeta preferito.
 

 Il 10 giugno è uscito il video 2016. Praticamente hai 18 anni e il tuo primo singolo conta più di 64 mila visualizzazioni in poche settimane. Come prendono questa cosa i tuoi coetanei?
2016 è il mio primo brano, è una canzone di cui sono molto soddisfatta. Non vedevo l’ora di pubblicarla. I miei amici mi hanno supportata tantissimo, e tuttora cantano 2016 sotto l’ombrellone al mare, facendo girare tutte le persone intorno a noi. Sono contentissima per le views, ma in fondo ciò che conta davvero sono tutti i bellissimi messaggi che ancora mi arrivano ogni giorno, pieni di complimenti e di belle parole sul pezzo, sono davvero al settimo cielo e credo che sarà dura tornare sulla terra [ride]. 
 
Mi racconti un po’ come è nata 2016? Come ti sembra si stata accolta dal pubblico?
2016 è nata senza che l’aspettassi, su un giro di accordi improvvisato. Ero sul letto, presi il cellulare, feci una nota audio e suonai, cantando le prime parole che mi vennero in quel momento. Il testo lo aggiustai di poco, è una canzone totalmente sincera, come se fosse una pagina del  mio diario, come se avessi messo su carta un mio flusso di coscienza. Forse è per questo che qualche cosa non si capisce, ma non mi importa. La cosa bella è che qualcuno l’abbia apprezzata; ovviamente in molti non l’hanno accolta, non  può essere sempre tutto rosa e fiori, ma sono comunque tanto felice e soddisfatta di me stessa.
 
Cosa c’è nel tuo futuro? Arriverà un album?
Non so proprio cosa mi aspetta in futuro, spero che siano cose belle. Per ora vivo e mi godo a pieno tutto quello che mi succede intorno, commuovendomi ogni volta che salgo sul palco e ogni volta che qualcuno mi riconosce. Sicuramente ora devo finire il liceo, mi è rimasto un anno, poi potrò pensare seriamente a realizzare a pieno i miei sogni, fare un album, andare in tour e tutto quello che serve per diventare una rockstar [ride]. E poi sono già in arrivo nuovi pezzi, a fine estate pubblicherò il secondo!
 
Ma ora la domanda che aspetto da quando abbiamo concordato l’intervista. È stato meglio il featuring con Gazzelle o quello con Pierluigi Pardo?
A roma il 15 giugno è stato il concerto più bello in assoluto. C’era un pubblico immenso venuto apposta per me, hanno cantato tutti, sono stati meravigliosi; ma la cosa più assurda è stato il feat. con Pardo. Abbiamo deciso di mettere su una band, ci chiameremo i GHE-PARDO [ride]. Giuro, lui è una persona fantastica, mi aveva scritto tempo fa per le cover, ed essendo a roma gli ho detto che se fosse stato nei paraggi, doveva assolutamente venire e trovarmi, si è presentato davvero, e niente, un altro life goals. Senza nulla togliere a Gazzelle, un ragazzo adorabile, sono molto innamorata di lui, peccato che non sono l’unica. Lo abbraccerei per ore.
 

Camilla Volpe

Classe 1995. Prima a Milano, ora sotto il Vesuvio - almeno per un po'. PhD candidate in Scienze Sociali e Statistiche. Mamma e papà non hanno ancora capito cosa faccio nella vita.

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