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“Billy Budd”
di Hermann Melville

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notrecinema.com
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Il conflitto fra tre uomini a bordo di una nave della marina reale, una storia così literary british. A Billy Budd, il giovane puro e bello, guardano, assieme al resto dei marinai, il mastro d’armi John Claggart e Edward Fairfax Vere, capitano dell’imbarcazione nonché, soprannominato dai suoi subordinati per ammirazione, lo Stellato. E il suo sguardo si perde talvolta riflettendosi in alto, a osservare qualcosa.

Tuttavia, nel racconto l’impassibilità inglese è stemperata da una certa aura di solennità, una spinta da profeta invasato familiare per i lettori di Melville («Call me Ishmael. Some years ago – never mind how long precisely…»), che muove la Bellipotent guidata dal Bel Marinaio e dal Buon Capitano verso la tragedia greca.

Il romanzo breve di Hermann Melville è ambientato nel paesaggio sociale dei valori vittoriani (e angloamericani in generale): rispettabilità, etica del lavoro, immedesimazione nel proprio ruolo pragmatico – per ogni reparto sulla nave deve corrispondere una precisa psicologia, ciascun uomo ha una mansione. Ambientato nei valori riassunti dal «per Volere di Sua Maestà» che trasforma in investitura ogni  lavoretto che tocca.

Dentro a questo regime della disciplina entra il ragazzo biondo. E subito il baricentro della nave si sposta su di lui. I marinai cercano la sua compagnia, perché sprizza giovinezza e canta senza motivo. Sempre pronto, il corpo. I suoi discorsi, inteneriti ancora di più dall’unico difetto fisico di Billy, sono ingenui. Lo Stellato sorveglia da lontano, non potendo far altro che obbedire al ruolo di giudice distaccato. Claggart invece interpreta il serpente tentatore, e così il triangolo si chiude.

Billy Budd si legge in un giorno, perciò non aspettatevi l’immensità di Moby Dick. Ma rimarrete anche voi, pagina su pagina, grazie a un intreccio teso al giusto grado, a fissare il candore di Billy.

Andrea Piasentini

feltrinellieditore.it
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Redazione

Frammenti Rivista nasce nel 2017 come prodotto dell'associazione culturale "Il fascino degli intellettuali” con il proposito di ricucire i frammenti in cui è scissa la società d'oggi, priva di certezze e punti di riferimento. Quello di Frammenti Rivista è uno sguardo personale su un orizzonte comune, che vede nella cultura lo strumento privilegiato di emancipazione politica, sociale e intellettuale, tanto collettiva quanto individuale, nel tentativo di costruire un puzzle coerente del mondo attraverso una riflessione culturale che è fondamentalmente critica.

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  1. […] Il conflitto fra tre uomini a bordo di una nave della marina reale, una storia così literary british. A Billy Budd, il giovane puro e bello, guardano, assieme al resto dei marinai, il mastro d’armi John Claggart e Edward Fairfax Vere, capitano dell’imbarcazione nonché, soprannominato dai suoi subordinati per ammirazione, lo Stellato. E il suo sguardo si perde talvolta riflettendosi in alto, a osservare qualcosa. Continua a leggere… […]

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