Le origini del borgo di Buonconvento si perdono nella leggenda ma già all’inizio del Duecento esso rivestiva per Siena una importanza strategica tanto da essere, fra il 1371 e il 1385, cinto da possenti mura che includevano l’abitato a pianta quadrilatera, sull’asse centrale dell’antica Via Cassia.
Lo schema urbano omogeneo sopravvissuto intatto fino ai nostri giorni è quello del classico cotto toscano, con l’aggiunta di alcuni edifici in stile liberty (o stile «floreale» come veniva chiamato in Italia), in voga nella zona a inizio Novecento.
Si può accedere al borgo attraversando Porta Senese, la sola rimasta delle due porte cittadine originarie, giungendo sulla via principale del paese, Via Soccini, stretta fra severi edifici in mattone.
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Sulla sinistra si passa davanti a Palazzo Ricci Soccini, oggi sede del Museo d’arte sacra della Val d’Arbia. L’edificio, progettato nel 1907 con una commistione di stili fra classico e floreale, vanta nelle sue collezioni un ricco repertorio di dipinti di scuola senese databili dal XIV al XVII secolo con opere di Duccio di Buoninsegna, Pietro Lorenzetti e Andrea di Bartolo.
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La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, rifatta nel 1705, conserva un affresco con l’Incoronazione della Vergine, riferibile ad un maestro attivo a cavallo fra Trecento e Quattrocento, oltre a due belle tavole del XV secolo, di cui una di Matteo di Giovanni.
Poco più avanti una facciata coperta di stemmi di podestà e una torre merlata indicano il Palazzo Pretorio. Altri palazzi di impronta civica si allineano lungo la via fra cui quello del Glorione, sede del Museo della Misericordia. Qui sono conservati molti degli arredi della omonima confraternita, come le cosiddette «testate di bara», dipinte e ornate. Nella chiesa annessa figura un pregevole Crocifisso del XV secolo.
Deviando da Via Soccini, lungo le viuzze laterali, vi sono le vecchie case degli artigiani e dei piccoli mercanti mentre appena fuori dalle mura si possono ammirare alcune palazzine in stile liberty.
Il Museo etnografico della Mezzadria senese raccoglie materiali che documentano la realtà economica e sociale che caratterizzò le campagne di questa parte di Toscana fino alla fine degli anni Cinquanta del Novecento.
Inaugurato nel 2002 nella ex tinaia (locale adibito alla produzione del vino) della famiglia Taja, l’allestimento si articola su 2 piani: al primo vi sono le sezioni dedicate al paesaggio, alla fattoria, al mulino, alla trebbiatura e al borgo rurale; al secondo si illustrano temi legati al podere e alla figura sociale del mezzadro.
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Il territorio circostante Buonconvento è noto come Crete Senesi, un nome che deriva dall’argilla che dà al paesaggio il caratteristico colore grigio-azzurro e un’apparenza «lunare», con le sue dolci colline brulle intervallate da poderi isolati, cipressi e querce solitari e piccoli boschi, un meraviglioso ambiente naturale, unico in Italia.
Link utili: Museo della mezzadria senese
Buonconvento (SI)
Altitudine: 147 m
Abitanti: 3.058
Come arrivare:
- La stazione ferroviaria di Buonconvento è posta sulla linea regionale Siena – Grosseto
- In auto, percorrendo la Via Cassia (ex SS2), Buonconvento si trova 27 km a sud di Siena
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