fbpx
Buonconvento

Buonconvento, nel cuore delle Crete Senesi

Alla scoperta dei borghi italiani: fra cotto toscano e "stile floreale"

5 minuti di lettura

Le origini del borgo di Buonconvento si perdono nella leggenda ma già all’inizio del Duecento esso rivestiva per Siena una importanza strategica tanto da essere, fra il 1371 e il 1385, cinto da possenti mura che includevano l’abitato a pianta quadrilatera, sull’asse centrale dell’antica Via Cassia.

Lo schema urbano omogeneo sopravvissuto intatto fino ai nostri giorni è quello del classico cotto toscano, con l’aggiunta di alcuni edifici in stile liberty (o stile «floreale» come veniva chiamato in Italia), in voga nella zona a inizio Novecento.

Buonconvento
Buonconvento. Fonte: paesionline.it
Buonconvento
Mura di Buonconvento. Fonte: siviaggia.it

Si può accedere al borgo attraversando Porta Senese, la sola rimasta delle due porte cittadine originarie, giungendo sulla via principale del paese, Via Soccini, stretta fra severi edifici in mattone.

Buonconvento
Porta Senese. Fonte: comune.buonconvento.si.it

Leggi anche:
San Miniato al Tedesco: il borgo degli Svevi nel cuore della Toscana

Sulla sinistra si passa davanti a Palazzo Ricci Soccini, oggi sede del Museo d’arte sacra della Val d’Arbia. L’edificio, progettato nel 1907 con una commistione di stili fra classico e floreale, vanta nelle sue collezioni un ricco repertorio di dipinti di scuola senese databili dal XIV al XVII secolo con opere di Duccio di Buoninsegna, Pietro Lorenzetti e Andrea di Bartolo.

Buonconvento
Museo d’arte sacra della Val d’Arbia. Fonte: Wikipedia

Leggi anche:
«La Maestà del Duomo di Siena» di Duccio di Buoninsegna

La chiesa dei Santi Pietro e Paolo, rifatta nel 1705, conserva un affresco con l’Incoronazione della Vergine, riferibile ad un maestro attivo a cavallo fra Trecento e Quattrocento, oltre a due belle tavole del XV secolo, di cui una di Matteo di Giovanni.

Buonconvento
Chiesa dei Santi Pietro e Paolo. Fonte: Wikipedia

Poco più avanti una facciata coperta di stemmi di podestà e una torre merlata indicano il Palazzo Pretorio. Altri palazzi di impronta civica si allineano lungo la via fra cui quello del Glorione, sede del Museo della Misericordia. Qui sono conservati molti degli arredi della omonima confraternita, come le cosiddette «testate di bara», dipinte e ornate. Nella chiesa annessa figura un pregevole Crocifisso del XV secolo.

Buonconvento
Palazzo Pretorio. Fonte: Tripadvisor
Buonconvento
Centro storico di Buonconvento. Fonte: gronze.com

Deviando da Via Soccini, lungo le viuzze laterali, vi sono le vecchie case degli artigiani e dei piccoli mercanti mentre appena fuori dalle mura si possono ammirare alcune palazzine in stile liberty.

Villino Livia. Fonte: arteliberty.it

Il Museo etnografico della Mezzadria senese raccoglie materiali che documentano la realtà economica e sociale che caratterizzò le campagne di questa parte di Toscana fino alla fine degli anni Cinquanta del Novecento.

Inaugurato nel 2002 nella ex tinaia (locale adibito alla produzione del vino) della famiglia Taja, l’allestimento si articola su 2 piani: al primo vi sono le sezioni dedicate al paesaggio, alla fattoria, al mulino, alla trebbiatura e al borgo rurale; al secondo si illustrano temi legati al podere e alla figura sociale del mezzadro.

Museo etnografico della Mezzadria senese. Fonte: Tripadvisor

Leggi anche:
Borghi in vendita nell’Italia dell’abbandono

Il territorio circostante Buonconvento è noto come Crete Senesi, un nome che deriva dall’argilla che dà al paesaggio il caratteristico colore grigio-azzurro e un’apparenza «lunare», con le sue dolci colline brulle intervallate da poderi isolati, cipressi e querce solitari e piccoli boschi, un meraviglioso ambiente naturale, unico in Italia.

Crete Senesi. Fonte: minube.com

Link utili: Museo della mezzadria senese

Buonconvento (SI)
Altitudine
: 147 m
Abitanti: 3.058

Come arrivare:

  • La stazione ferroviaria di Buonconvento è posta sulla linea regionale Siena – Grosseto
  • In auto, percorrendo la Via Cassia (ex SS2), Buonconvento si trova 27 km a sud di Siena

Non abbiamo grandi editori alle spalle. Gli unici nostri padroni sono i lettori. Sostieni la cultura giovane, libera e indipendente: iscriviti al FR Club!

Segui Frammenti Rivista anche su Facebook e Instagram, e iscriviti alla nostra newsletter!

Gianpaolo Palumbo

Classe 1990, laureato in Scienze Politiche. Appassionato di storia, arte e cinema. "Per avere una narrazione è sufficiente che ci sia un narratore, una storia e qualcuno a cui raccontarla" (Andrea Bernardelli, "La narrazione", 1999).

Lascia un commento

Your email address will not be published.

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.